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Non Siamo Soli – 13 Febbraio 2021

Penso di poter parlare a nome di tutti i blogger di CM quando dico che siamo molto affezionati a quel toponomastico “Villaggio di Asterix” che ci fu appioppato da qualcuno tanto tempo fa a mo’ di diminutio. Non capendo, quel qualcuno, che il non far parte del gregge è sempre stato per chi frequenta queste pagine motivo di orgoglio e non certo di sconforto. È bello essere in pochi se questo vuol dire remare assieme controcorrente per dar voce e spazio a idee che non appartengono alla maggioranza, e ai circoli di quelli che “stanno dalla parte giusta”.

Certo, andare controcorrente alla lunga è faticoso, e un po’ di compagnia nello sforzo fa sempre piacere averne. Capita talvolta che quella compagnia sia del tutto inattesa, quel tipo di compagnia che non ti aspetteresti mai di trovare mentre sbuffi e ansimi in salita su una bicicletta con le ruote quadrate, sullo sterrato e con il vento contrario.

Di compagni di viaggio sorprendenti ultimamente se ne trovano sempre di più. Che mentre le trombe del mainstream intonano la solita sarabanda scassata a tutto volume, voci prestigiose non certo ascrivibili a negazionismi ignoranti continuano a fare breccia disturbando per qualche istante le trasmissioni della Pravda mondialista sempre in onda a reti unificate.

Nella speranza che questi black-out del pensiero unico continuino a manifestarsi con una certa frequenza, battezziamo oggi una nuova rubrica che chiameremo “Non Siamo Soli”. Dopo la graditissima compagnia di Pelanda e Gotti Tedeschi, oggi è il turno di Davide Tabarelli: presidente e fondatore di Nomisma Energia e professore presso l’Università di Bologna che ha rilasciato una brillante intervista sulla cosiddetta “transizione ecologica”.  Ovviamente il consiglio è di leggerla direttamente, ma per ingolosire il lettore mi permetto di riportare di seguito alcuni highlights:

  • L’industria fa l’occupazione e l’industria consuma molta energia. Pertanto bisogna che la consumi pulita ma bisogna anche che non la paghi troppo altrimenti le aziende chiudono e poi diventiamo bravissimi, quando siamo tutti morti e tutte le fabbriche sono chiuse, a essere ligi in termini ambientali.
  • Io mi sto guardando le spalle perché i ghiacci si stanno sciogliendo e ho paura che qui a Bologna arrivi l’acqua, oppure che non ci siano più inverni ma non mi sembra sia così. Ecco diciamo che tutte queste idee, molto belle, aiutano tanto la politica che è priva di idee ed è molto superficiale.
  • Gli incentivi alle fonti rinnovabili sono andati ad aumentare il PIL in Cina e non in Italia. E quella è stata la politica più importante e quella sulla quale si vuole puntare nei prossimi anni. È stato un insuccesso sotto questo aspetto. Perciò direi che (la transizione energetica) crea più disoccupazione (che PIL). Perché la transizione energetica aumenta i costi per le imprese e per i consumatori. Le imprese italiane diventano meno competitive rispetto alle cinesi.
  • Dietro la transizione ecologica (…) c’è la volontà di redistribuire il reddito perché si guarda ai profitti dell’industria come se fossero a danno degli operai e dei consumatori. Io vedo un atteggiamento profondamente anti industriale che è davvero una grande malattia. Questo è un problema che abbiamo, magra consolazione, in tutta Europa. Invece in Cina non ce l’hanno, per questo noi siamo destinati al declino.
  • La Norvegia è il paese che ha più auto elettriche al mondo perché dà incentivi molto consistenti, ma la Norvegia è un paese ricchissimo grazie al petrolio e al gas che esporta da noi. E questo è uno dei più grandi paradossi dei discorsi ecologici.
  • Io vado in centro in bicicletta e sarei contento che se ci fossero tante auto elettriche perché non respirerei scarichi. Però una 500 elettrica costa 35mila euro, 25mila con gli incentivi. Una Panda, che si può permettere un operaio che nel ciclo di vita è altrettanto pulita, costa 10mila”.

L’intervista completa è sul Giornale, la potete trovare a questo link. Il giorno in cui interviste del genere saranno disponibili su Repubblica o sul Corsera, o verranno trasmesse in diretta su un TG nazionale sarà il giorno in cui inoltrerò all’Editore la domanda di pensione da CM. Quel giorno il Villaggio di Asterix sarà diventato mainstream e in quanto tale, probabilmente cesserà di esistere. Ho come il sospetto che quel giorno non arriverà mai, e con quel giorno anche la mia pensione da CM. Ché siamo tutti sulla stessa barca, anche dal punto di vista delle prospettive pensionistiche.

Una stessa grande barca, un vero e proprio transatlantico lanciato avanti tutta verso un Nuovo Mondo sostenibile, equalitario, green e resiliente. Ci consola e ci avvolge il suono di una orchestrina, in questo viaggio pieno di certezze: Transizione lallalà, Global Warming trallallero, Mulino-di-qui Pannello-di-là, Tesla-sì Petrolio-puah….

Qualcuno giura di aver visto un iceberg gigantesco in lontananza, nella nebbia. Anche noi l’avevamo visto. Non siamo soli.

 

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Published inAttualità

19 Comments

  1. Davide

    @AleD.
    Temo le sfugga il punto:
    1) Le auto inquinano, oggi, in maniera trascurabile.
    2) I riscaldamenti a metano, oggi, inquinano in maniera trascurabile, in qualsivoglia classe energetica.
    3) L’inquinamento urbano, oggi, è opera degli “ecologisti” e dei loro riscaldamenti “rinnovabili” a biomassa.
    Tre fatti dimostrati ed inequivocabili, cui sa solo rispondere in modo stizzito con la prepotenza, perchè distruggono le leggende contrarie all’evidenza fattuale e scientifica di cui si nutre, insieme ad una classe politica e di “giornalisti” inqualificabile.
    Non si può più vivere in un mondo di menzogna imposta con la prepotenza, forse è bene si adegui lei a questo concetto.

  2. rocco

    @aled
    posso capire il tuo discorso… ma, per gli edifici in classe A occorrono materiali che comunque vanno prodotti, comunque vanno estratti, comunque vanno poi trasportati e costano anche molto di più.
    Le auto che non inquinano… idem.
    In buona sostanza non cambia niente.
    L’unica motivazione per cui si insiste così tanto sulla sostenibilità è che si ha paura di una nuova crisi petrolifera come quella del 1973.
    perchè tutte le belle cose della cosidetta “sostenibilità” non si possono fare senza i derivati degli idrocarburi, a cominciare dalle guaine dei cavi elettrici.
    La sostenibilità serve a sostenere l’economia, raschiando il barile delle risorse e consumando tutta la tavola periodica, ma non si fa nè per l’ambiente, nè per il clima.
    Queste motivazioni sono solo pretesti per convincere i cittadini a spendere di più per ottenere lo stesso o meno ancora.
    Poi, se proprio lo vuoi sapere internet non l’ho neanche sul telefono, mi concedo qualche ora al giorno sul pc di casa, ma perchè lo stato mi obbliga ad usarlo per poter ottenere ciò che un tempo si faceva in maniera più ecologica ed umana.
    E se ciò ti fa ridere non può farmi che piacere, così come mi fanno ridere tutti coloro che predicano il risparmio energetico e poi consumano inutilmente energia per postare selfi o filmati di prove di coraggio in cui muoiono pure.
    Così come mi ha fatto ridere a crepapelle l’eroina minorenne svedese quando è andata a vela in USA su una barca in fibra di carbonio, di proprietà di un nobile che di mestiere affitta voli in elicottero.
    fattostà che, nonostante siano 20 anni e più che si praticano politiche sostenibili… la CO2 aumenta sempre e l’inquinamento lo fanno coloro a cui abbiamo demendato l’onere di produrre tutte quelle belle cose di cui abbiamo bisogno. Oggi è a 414ppm è nonostante i lockdown continua a salire. A proposito, il coronavirus lo si sta combattendo con mascherine in tnt, lastre in plexiglas, tubazioni per respiratori in plastica etc etc

  3. Davide

    @AleD: quindi la fonte di gran lunga principale di produzione di polveri sottili sono i riscaldamenti a biomassa, fiscalmente e normativamente incentivati perchè “rinnovabili” (sigh), esplosi negli ultimi 10/15 anni, mentre l’inquinamento delle auto è ormai trascurabile.
    Come confermato durante i lockdown, che tra l’altro mettono in discussione anche la teoria di produzione di particolato secondario partendo dagli ossidi di azoto.
    Avevo scritto un commento più lungo sotto un altro articolo (l’impero del male) qualche giorno fa, per risponderle, ma è andato perso.

    • AleD

      Non è difficile, ci potete arrivare: edifici in classe energetica A e mezzi che circolano senza inquinare.
      La via è ovviamente, naturalmente e doverosamente questa. Chi non ci arriva, pazienza, si adeguerà.

  4. Claudio

    Qui mi sento in buona compagnia. Perchè chi scrive di clima senza conoscerne la storia o, peggio, senza ritenerla importante, soffre di quella miopia che è tipica dei nostri tempi, in base alla quale tutto è eccezionale e mai visto prima. Non è così, come è evidente, e l’esempio dell’inquinamento basterebbe a farci capire quanto siamo totalmente fuori strada. Io ho avuto la fortuna di studiare all’università la storia del clima, che nessuno insegna più. E quindi mi è impossibile digerire certe meravigliose, coloratissime amenità modellistiche. Avanti ragazzi!

  5. licaone =luciano mancinelli

    Io, conto poco, ma da quando anche chicco testa sta abbandonando il NOSTRO villaggio, continuo a seguirVI con gratitudine-condivisione!
    l.m. licaone.

  6. AleD


    Una Panda, che si può permettere un operaio che nel ciclo di vita è altrettanto pulita, costa 10mila

    fatto sta che i centri urbano sono impestati da gas di scarico e combustione da riscaldamento.
    QUINDI?

    • maurizio rovati

      Impestati? Perchè non eri a Milano negli anni 60, allora sì che erano impestati, adesso è aria di montagna, bello.
      E oggi gli eco-illogici si sono fatti il camino a legna in casa, e bruciare legna ha sempre impestato l’aria di particolato e policiclici cancerogeni, peggio del carbone con cui ci si scaldava d’inverno, ma che te lo dico a fare…

    • AleD

      Il riscaldamento a legna è vietato in molte regioni, consentito solo in zone remote dove non arriva il metano. Se vuoi andare a spiegare anche alle varie arpa che le loro centraline leggono stupidaggini per le quali viene poi applicato in modo assurdo il blocco della circolazione, auguri. Siamo arrivati anche a questi livelli? Negare l’evidenza pur di andar contro quelli che fanno catastrofismo climatico? Non è che esistono sono quelli oppure voi, eh.

    • maurizio rovati

      Ale, in città oggi tira aria di montagna rispetto agli anni 60/70, a prescindere dalle leggi sui camini che probabilmente nessuno applica. Forse basterebbe vietare la vendita della legna… Il problema è che col global greening e l’abbandono dei terreni marginali, di legna ce n’è tantissima. Ora se vai in comuni con una quota superiore a 300 m (per es. in emilia romagna) tutti usano la legna/pellet dato che non è vietato e costa meno del gas, ma, a particolato etc, poi sembra di essere a Milano negli anni 60.
      Ma, ripeto, oggi tira aria di montagna in città rispetto al passato, e a far scattare allarmi e blocchi sono le soglie dei livelli inquinanti impostate al ribasso per mere ragioni politiche e non di salute pubblica.

    • AleD

      ma certo! e’ stato anche uno sbaglio esagerare con il fumo, una volta si poteva tranquillamente fumare anche negli uffici o ai ristoranti. le solite balle inventate per spingere la green-economy.
      Ma voi siete fuori come dei balconi! Tornate a pippare nafta dai camini e dagli scappamenti, male non ha mai fatto!

    • maurizio rovati

      Sì, lo so che non sai discutere, si vede dal fatto che tendi ad essere aggressivo e a cambiare discorso ogni volta che si mette male per i tuoi deboli argomenti.
      Infatti il “fumo da sigaretta” è solo utile a sviare l’attenzione dal problema principale che, riassumendo, è il seguente: i provvedimenti che servono a salvare il mondo, non sono utili perchè, (a) il mondo non ha bisogno di essere salvato e (b) peggiorano la situazione, principalmente in occidente (penalizzando il ceto medio) e nei paesi poveri.
      Quindi, o impari a discutere serenamente o, altrettanto serenamente, te ne puoi andare al diavolo.

  7. riccardo

    non fosse altro, val la pena di arrivare in fondo all’articolo per la citazione …musicale.

    grandissima e, inaspettata!

    grazie

    • Massimo Lupicino

      Grazie a te Riccardo per averla colta e apprezzata. Come non apprezzare la voce di Layne del resto? Si sentiva l’uomo piu’ solo al mondo nonostante milioni di fans in tutto il mondo. A confermare che la solitudine e’ uno stato dell’anima e non un dato di fatto…

  8. mauro

    onorato di far parte di questa compagnia!
    che ci fa vedere la luna invece del dito.

  9. rocco

    Una volta esistevano le banconote, il danaro contante.
    Una volta ottenuto si poteva scegliere se tenerlo sotto il mattone (come facevano i fratelli Caponi, alias Totò e peppino), regalarlo agli amici o depositarlo in banca ottenendo anche un interesse.
    Oggi, vi è la moneta elettronica, il che significa che si è obbligati ad avere un conto in banca (che non da più alcun rendimento), poi bisogna avere anche un telefono e, essendo tracciabile, qualsiasi movimento è conosciuto da chi possiede la rete, l’applicazione e il browser.
    Prima un povero metteva il cappello ed aspettava che qualche anima buona mettesse uno spicciolo, oggi servirebbe una apposita app ed il conto corrente (o una carta di debito).
    Transizione ecologica significa più o meno la stessa cosa.
    Domani per avere la casa calda, dovremmo necessariamente avere una caldaia a condensazione alimentata a biogas e connessa ad internet. E ci diranno che l’app servirà per raccogliere i dati e che una IA provvederà a gestire al meglio per prevenire sprechi ed emissioni superflue.
    Beh, solo gli sciocchi possono pensare che la lotta al riscaldamento globale serva per salvare la pellaccia dell’orso Yoghi.
    La realtà è che la transizione ecologica servirà ad imporre nuovi prodotti, ad imporre nuovi servizi ed ad imporre nuovi stili di vita che avranno come unico fine garantire i proventi alla finanza.
    Non è un caso che Carlo d’Inghilterra sponsorizi una operazione finanziaria… dopo che (con l’inganno e le false notizie) sono stati convinti miliardi di cittadini a spendere di più per l’ambiente.
    I cittadini hanno creduto che l’ambiente era boschi e ghiaccio…. chi ha inventato la lotta ai cambiamenti climatici intendeva l’ambiente economico.
    E’ ovvio che se si costringe a spendere di più per ottenere il medesimo bene, prima o poi il sistema economico collasserà, sopratutto perchè gli incentivi sono pagati dalle tasse che non entreranno più come un tempo…. i poveri aumentano e le industrie vanno dove i costi sono minori.

    • AleD

      una volta non c’era manco internet, e neppure il computer, nemmeno la macchina da scrivere, manco la calcolatrice!
      poi tutti hanno iniziato ad usare tutto, anche quelli che ne parlavano male, anzi, soprattutto loro! 😀

  10. Davide

    Non siete soli.
    Il problema è che le sheeple, non dotate di cervello autonomo, seguono ciò che dice qualche stregone spacciatosi per “scienziato”, e non hanno i mezzi intellettuali nè il carattere per rendersene conto.
    Gli altri invece tendono, per carattere, a farsi gli affari loro, anzichè voler costringere il mondo intero a seguire le loro idiozie.
    Purtroppo non capiscono che non è sufficiente, perchè un po’ per volta li vengono a prendere.

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