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Le Previsioni di CM – 5/11 Luglio 2021

Questa rubrica è curata da Flavio

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Una vasta conca depressionaria è in azione tra il Golfo di Biscaglia e le isole britanniche, alimentata da aria fresca e instabile di origine nord-atlantica. In risposta dinamica a questa azione, si rafforza la cellula africana che ormai staziona da diverse settimane sul Mediterraneo centro-occidentale. Anticiclone dinamico sulla Scandinavia e sulla Russia europea con massimi centrati sulla Karelia. Un altro minimo depressionario è in azione sul Mar Nero, a completare il solito “blocco ad omega” che ormai da circa due mesi si ripropone sotto forme solo leggermente diverse sullo scacchiere europeo (Fig.1).

L’evoluzione sinottica è scontata, in quanto si tratta della riproposizione dello stesso pattern che si ripete identico da molte settimane a questa parte: l’ondulazione atlantica non riuscirà a farsi strada sul Mediterraneo per la solita opposizione dell’anticiclone africano, che in questa fase della stagione si avvantaggia in modo decisivo del fisiologico rafforzamento del campo in quota, con l’aggiunta dell’ingresso in fase con la cellula scandinava, a formare un muro anticiclonico invalicabile.

Sul finire della settimana si segnala la possibilità che si inseriscano progressivamente infiltrazioni di aria instabile di origine atlantica, che potrebbero portare la settimana successiva ad una importante rottura stagionale. Al momento, tuttavia, questa evoluzione ha basse probabilità di realizzarsi. Non resta che seguire i prossimi aggiornamenti.

Con queste premesse la previsione si fa praticamente da sola: cieli in prevalenza sereni, venti a prevalente regime di brezza, e caldo assicurato, specialmente sulle regioni centrali e meridionali.

Consigli per il Rescue Team

Il rescue team non ha bisogno di consigli in queste occasioni: sarebbe come pretendere di insegnare al ladro come entrare in una casa con il portone già aperto e l’allarme disattivato.

Semmai è interessante notare come ormai la narrativa abbia deciso di puntare molto sugli incendi: non passa estate senza che vengano segnalati come “straordinari” e “mai visti prima” gli incendi estivi che fanno parte della normalità stagionale delle grandi foreste boreali o della sterpaglia australiana.

Andata male (anzi malissimo) l’estate australe con temperature decisamente fresche e (troppi) pochi incendi, adesso tocca parlare del Canada nella speranza che anche l’Italia regali grandi soddisfazioni: di sicuro il Rescue Team non sta nella pelle all’idea di descrivere con accenti degni di Tacito dei begli incendi che distruggano il nostro patrimonio boschivo come “ai bei tempi” degli anni ’80 e ’90. In fondo basta aspettare che i piromani facciano il loro sporco lavoro, per poi puntare il dito contro la CO2.

PS: la narrativa sul “caldo record” della costa occidentale americana risponde in realtà a necessità meramente politiche locali, con la California che in balia delle lobby green, ha trasformato negli anni la propria rete elettrica in una barzelletta che fa ridere il mondo, e che va in crisi per la semplice accensione estiva dei condizionatori.

Ergo, piuttosto che ammettere che il “green” regala bollette energetiche care come il fuoco, e riporta paesi un tempo sviluppati all’età della pietra, meglio parlare di “caldo record”. Non sia mai che politici, enti regolatori, giornalisti e scienziatoni in testa al regale corteo in questione, siano chiamati a rendere conto delle loro previsioni, delle loro scelte, e delle loro responsabilità. Come un Fauci qualunque.

Linea di tendenza per l’Italia

Per tutta la settimana generali condizioni di tempo stabile e soleggiato su tutte le regioni. Nella giornata di Giovedì, infiltrazioni di aria fresca atlantica regaleranno qualche temporale refrigerante sulle regioni settentrionali.

Le temperature si manterranno su valori superiori alle medie del periodo, in particolare sulle regioni centrali e meridionali dove il caldo si farà sentire in particolare nelle giornate di giovedì e venerdì con valori termici che nelle zone interne toccheranno diffusamente valori prossimi ai 40 gradi. Una diminuzione del campo termico è attesa nel fine settimana.

Venti sostenuti di maestrale nella giornata di Lunedì, in attenuazione con residui rinforzi su basso Adriatico e Ionico nella giornata di Martedì.Il resto della settimana sarà caratterizzato da ventilazione generalmente debole a regime prevalente di brezza. Sul finire della settimana possibile una sventagliata di correnti più fresche di maestrale.

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Published inAttualità

16 Comments

  1. Aldo

    Bravo Flavio,
    Leggo sempre con molta attenzione le tue previsioni.

  2. Alessandro

    riallacciandomi al discorso di Flavio su “Una persona di circa 40 anni che intende relazionare le configurazioni sinottiche attuali con quanto avveniva 20 o 30 anni fa”

    a stessa persona dovrebbe relazionarsi anche coi dati del passato stimati a colpi di smoothing dai modelli (non solo coi dati previsti dal Rescue Team ) oppure coi dataset sempre meno misurati dalle stazioni meteorologiche (vedi dataset GHCN sempre più scarno negli ultimi decenni) oppure con lo spostamento delle stazioni e modifica dell’ambiente circostante ad esse effettuato durante i decenni.

  3. Aldo

    Ciao Flavio,
    Leggo sempre con molta attenzione le tue previsioni.
    Condivido in pieno le tue idee. Sono amico di Franco Battaglia e Franco Prodi.
    Sono un collaboratore del Borghese e mi piacerebbe intervistarti.
    Aldo Ligabo’

  4. Andrea Beretta

    Grazie a Flavio e Ivan per le loro spiegazioni. Ovviamente io non ho la pretesa di trovare la spiegazione, ma essendo uno che ragiona con la sua testa non mi accontento delle teorie preconfezionate propagandate per fini non del tutto trasparenti dai media di regime. Loro preferiscono dire che fa così caldo per la CO2, io cerco altre spiegazioni. So che non sarà mI possibile trovarne dato che le variabili sono troppe, ed ogni teoria può essere valida o no. Ma volevo solo capire da chi di meteorologia ne sa più di me, se era plausibile o meno. Grazie a entrambi, e buona giornata a tutti

  5. ivan

    Per Flavio

    Mi aggancio alla tua risposta sulla varietà circolatoria seguita alla mia risposta al signor andrea Beretta.
    A mio parere esattamente come hai espresso tu, la circolazione oceano-atmosferica a livello emisferico ed a macro/micro zona nella sua continua redistribuzione del calore non permette di capire chi ha creato prima l’uovo o la gallina.
    Le fonti di calore nel globo sono molteplici e queste nel tempo cambiano continuamente in posizione ed in contenuto calorifico, ciò, per l’appunto, non permette alcuna prognosi attuale ne futura.

  6. Roberto

    Grazie della puntuale ed esauriente spiegazione e dell’interessante link informativo del quale ovviamente il Rescue Team si guarda bene dal darne conto.

    • Flavio

      Il Rescue Team omette ancora di piu’ di quanto disinformi deliberatamente.

      Grazie a te Roberto per la tua curiosita’ e voglia di capire.

    • Purtroppo il Rescue Team continua a dare dell’ignorante a chi mette in dubbio le loro tesi, ovvero la unica loro tesi chiamata”CO2″. Proprio ieri in un blog di facebook spiegavo ad uno di loro che l’unica cosa che fa la CO2 è quella di riempirgli le tasche di soldi.

  7. Andrea Beretta

    Comunque capisco che è impossibile dare una spiegazione considerando la moltitudine di variabili in gioco…ma cosa ne dici della teoria che queste configurazioni a omega sono così frequenti non tanto perché, come spesso si legge “l’affondo di una goccia fredda sulla Spagna richiama aria calda dall’Africa”, bensì perché è l’Africa a essere più calda e a espandersi a nord, “sfilacciando” l’atlantico che si sfalda in due parti. A volte l’Africa piega più a ovest, e allora il grande caldo ci risparmia, ma l’estate assume carattere instabile (2013 e in parte l’anno scorso), a volte piega più a est e ci centra in pieno, relegando il fresco a ovest. Il tutto, sempre a discapito delle Azzorre (e di noi, che per non avere estati invivibili soprattutto nelle aree urbane dobbiamo sperare in estati fresche ma perturbate). Può essere logico?

    • ivan

      Secondo me le variazioni circolatorie nell’areale euro atlantico sono correlate alle variazioni alle sst nord atlantiche.
      Periodo 61-90 ad oceano più freddo, pressione al livello del mare più elevata in oceano e più bassa nei continenti.
      Periodo 91-20 ad oceano più caldo, pressione al livello del mare più bassa in oceano e più elevata nei continenti

      Immagine allegata

    • ivan

      la 91-20

      Immagine allegata

    • Flavio

      Ciao Andrea, mi riallaccio volentieri a Ivan che mi ha semplicemente… anticipato 🙂

      Premetto che non mi appassionano granche’ le discussioni sul perche’ di certe configurazioni sinottiche: il sistema e’ talmente complesso che si puo’ addurre qualsiasi spiegazione e l’esatto contrario della stessa. Alla fine della fiera si rischia di cadere sempre nell’esercizio dell’uovo e della gallina: abbiamo promontori anticiclonici africani invadenti a causa di “lacune bariche” sul vicino Atlantico? E queste a loro volta sono collegate a promontori anticiclonici piu ad ovest in prossimita’ della costa atlantica americana? O piuttosto ad una AO negativa? O positiva? Non se ne esce.

      Se si vuole ragionare a livello emisferico, invece, sicuramente si possono identificare dei trend su scala multidecennale, collegati a loro volta a NAO, PDO e quant’altro. Premesso che non sono un esperto di teleconnessioni, mi limito a sottolineare che se davvero questi trend multidecadali sono validi e determinano la prevalenza di certe configurazioni sinottiche, allora una vita umana e’ troppo poco per pretendere di sapere “cosa sia normale”

      Una persona di circa 40 anni che intende relazionare le configurazioni sinottiche attuali con quanto avveniva 20 o 30 anni fa, farebbe quindi l’errore di pretendere di attribuire la “normalita’” climatica solo a quanto vedeva quando era giovane. Evidentemente non e’ cosi’. Ma e’ lo stesso “errore” che fa chi pretende, modelli scassati alla mano, di interpolare per i prossimi due secoli il trend degli ultimi 20 o 30 anni. Un errore assolutamente “umano”, direi…

  8. Flick90

    Come un Fauci qualunque.?? Si spieghi meglio che non capisco??

  9. Roberto

    Desideravo chiederti del caldo apparentemente molto oltre la media sulla provincia canadese della Columbia Britannica confermatomi da contatti internettiani di quella zona.
    In particolare, vorrei capire la causa meteorologica di queste insolita impennata verso l’alto delle temperature massime nell’area.

    • Flavio

      Caro Roberto, la causa del caldo eccezionale in questione e’ in una altrettanto eccezionale situazione sinottica, con la cellula pacifica che si e’ spinta nell’entroterra nordamericano e ha richiamato correnti orientali dall’entroterra canadese verso la costa del pacifico. Questo ha innescato venti di caduta molto intensi, a causa dell’altezza della catena montuosa in questione, e la compressione adiabatica ha letteralmente “avvitato” la colonna d’aria scaldandola anche in proporzione al fatto che l’aria fosse gia’ estremamente secca all’origine.

      Questa serie di eventi ha portato all’ondata di caldo in questione. Che come per tutte le ondate di caldo (e di freddo) record ha spiegazioni esclusivamente sinottiche.

      Il Rescue Team ha buon gioco a chiamare in causa il global warming, ma a riportarci la realta’ sono per esempio i dati satellitari appena usciti, che dimostrano che Giugno a livello planetario si e’ mantenuto AL DI SOTTO (sia pur leggerissimamente) della media stagionale, e in discesa rispetto a maggio https://www.drroyspencer.com/2021/07/uah-global-temperature-update-for-june-2021-0-01-deg-c/

      Il Rescue Team fa il suo lavoro, che consiste nel terrorizzare e disinformare ad uso e consumo (profitto) degli editori. Ma per chi e’ interessato al fatto meramente meteorologico e sinottico, la recente ondata di caldo in Canada rappresenta un caso di studio da manuale, e tanto dovrebbe bastare. Unicuique suum.

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