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Chiaro come il Sole…spento.

Prevedere è difficile, soprattutto il futuro.

Uhm, mi capita spesso di leggere questa frase e devo dire che non mi è mai piaciuta un gran che. Il motivo è semplice, campo di previsioni. Devo ammettere però che rappresenta una sacrosanta verità con la quale se la conferma o la sconfessione delle tue previsioni è quotidiana impari a convivere, anzi, ti stimola a migliorare.

Diverso il discorso se le previsioni non sono verificabili o, peggio, pensate proprio per non esserlo. So già che pensate di aver capito dove voglio andare a parare, e invece no, oggi non si parla del futuro del clima, almeno non direttamente. Anzi ancora, per chi fa previsioni sul futuro del clima l’argomento che segue è del tutto irrilevante.

Attività solare: la NASA abbassa di nuovo la previsione del numero di macchie solari per il picco del 24° ciclo solare. Partiti nel 2008 con una previsione di 130-140 macchie di media, passati per il gennaio 2009 dove si è scesi a 100-110, poi ancora nel maggio 2009 precipitati a 80-90 e nell’ottobre 2010 arrivati a 60-70. Ora, visto che il Sole prolunga le ferie la NASA abbassa ancora il tiro: previsto un numero massimo di 59 macchie per il picco del ciclo solare che “dovrebbe” arrivare tra giugno e luglio 2013.

Vale la regola numero uno: la miglior previsione è quella della persistenza. Alla fine del 23° ciclo si andava per un altro giro di giostra piuttosto dinamico, anzi, c’è chi andava dicendo che sarebbe stato molto intenso. Ora che il Sole che russa lo sentiamo da qui (o meglio ne stiamo saggiando gli effetti) si prevede che sarà molto debole. Ad onor del vero questa è una previsione che andrebbe bene anche per la regola numero due: quando hai finito guarda fuori dalla finestra, se qualcosa non torna adeguati.

http://solarscience.msfc.nasa.gov/predict.shtml
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Published inIn breve

Un commento

  1. Guido Botteri

    Ogni mestiere può essere fatto in modo più o meno intelligente e più o meno onesto.
    Ho sempre avuto la massima comprensione per gli errori, anche nella convinzione che “sbagliare” spesso sia sinonimo di “fare”, e ho meno comprensione per chi non si mette in discussione, non rischia, ma si limita a criticare il lavoro degli altri.
    Questa capacità di sbagliare che ci dimostra la NASA NON dovrebbe dunque farci mettere in cattedra, non io certamente, che non sono immune dalllo sbagliare, e cioè non dovrebbe “dirci” che anche la NASA sbaglia, perché questo NON dovrebbe essere una novità né una sorpresa.
    Questa vicenda dovrebbe invece “ricordarci” e ricordare a chi sembra averlo dimenticato, che ANCHE la NASA può sbagliare, e che l’errore è una cosa normale CHE VA MESSO IN CONTO.
    Prima di prendere per oro colato quello che ci viene detto da una “fonte autorevole” bisognerebbe tener conto che anche i più autorevoli sbagliano (la Storia è piena di impressionanti errori fatti anche dai migliori) e che quindi non è lecito tacitare le persone sulla base di un’autorità, ma va discussa l’argomentazione.
    Chissà che casi come questi non servano a riportare coi piedi per terra qualcuno che tratta gli altri in modo sprezzante e ricordargli che si devono confrontare con chi non la pensa come loro, perché di geni che non sbagliano mai non ce ne sono in giro, e non ce ne sono mai stati !

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