Neanche fossero ciliegi giapponesi, con la fioritura dei quali i colleghi orientali rischiano il posto di lavoro tutti gli anni. Inverno tutt’altro che finito dunque, cominciato in anticipo, mitigato dalla più classica delle stabilità prolungate tipiche dei mesi di gennaio e febbraio e ora tornato ai suoi colori ed alle sue prerogative. Sicché le mimose geleranno e l’altra metà del cielo per l’8 marzo corre il rischio di vedersele recapitare di plastica, essendo quelle vere piuttosto malridotte se non proprio introvabili.
Ad oggi ci aspettano almeno una quindicina di giorni di pattern atmosferici altalenanti tra correnti scandinave e correnti continentali, con il Mediterrano sede depressionaria che terrà sulla corda il centro-sud del paese, non senza riservare qualche sorpresa anche per il settentrione. E’ stato sufficiente che la Niña cominciasse ad allentare la presa per far cambiare la musica, riportando il freddo alle medie latitudini europee puntualmente nella terza decade di febbraio, come anticpiato nel nostro ultimo Outlook dove però, dobbiamo ammetterlo, l’attenzione era andata più alle regioni settentrionali che a quelle centro-meridionali.
Direi che con un mese o poco meno d’anticipo ci può stare 🙂
L’anno scorso sull’argomento era stato pubblicato su CM “I Giardini di Marzo si vestono di nuovi colori. A che ora? Dove? Perché?”
http://www.climatemonitor.it/?p=8946 , vedremo quest’anno. Saluti