Il 9 febbraio sembrava che la festa della donna avrebbe dovuto fare a meno delle mimose in quanto fiorite troppo precocemente a causa del clima impazzito, il testo integrale del comunicato ripreso dalla stampa era stato: “CALDO: COLDIRETTI, MIMOSE FIORITE CON UN MESE DI ANTICIPO”. Lo potete leggere qui, c’era da temere il peggio leggendo che le piante “potrebbero essere colpite dalla recrudescenza del freddo nel momento piu’ critico con danni ingentissimi”.
Ieri, 8 marzo, come avete constatato, tutto è andato come gli altri anni ma nessun nuovo comunicato ha spiegato come è avvenuto il miracolo. Forse non l’hanno fatto perché tutti giochiamo ad indovinare cosa molto probabilmente ci sarebbe stato scritto:
“il cambiamento climatico oltre a far fiorire prima le mimose fa durare la fioritura più a lungo, il fenomeno potrebbe creare un crollo delle quotazioni con danni ingentissimi”.
Aspettiamo con ansia la prossima tappa annuale delle dimostrazioni scientifiche del riscaldamento globale: la fioritura dei ciliegi giapponesi.
Prendetela come un’osservazione spicciola: è da qualche anno che sto particolarmente attento al momento della fioritura delle mimose per andarle a fotografare in Costa Azzurra, nella zona dell’Esterel. Ho sempre notato che il momento migliore è metà Febbraio e quest’anno non è andata diversamente.
Alla fine il costo delle mimose per la festa della donna 2011 è stato “inferiori fino al 20% rispetto al 2010” e la recrudescenza del freddo ha avuto un effetto positivo, infatti “La qualità del fiore è peraltro eccellente perché le mimose per la festa della donna 2011 sono in leggero anticipo e non hanno avuto bisogno di essere conservate in frigorifero, grazie alle basse temperature”.
Sono affermazioni della stessa coldiretti riportate alla pagina http://www.jugo.it/costume/mimosa-origine-conservazione-20191
Saluti