Salta al contenuto

Una “fredda” Corrente del Golfo.

Potrà sembrare un paradosso, ma forse non lo è. Sin da quando eravamo piccoli ci hanno insegnato a scuola che l’Europa occidentale è più calda dell’America nord-orientale perché c’è la Corrente del Golfo. Acqua carica di calore che parte dal Golfo del Messico (dalla Loop Current) e si dirige su verso nord-est, fino a lambire le coste dell’Europa.

Alcuni studi recenti hanno però sollevato un legittimo dubbio circa la quantità di calore effettivamente trasportato, ovvero se quella quantità potesse giustificare le importanti differenze di temperatura media tra le due sponde dell’Atlantico. A quanto pare sembra di no.

E infatti leggiamo da un’interessante comunicato stampa del California Institute of Tecnology di un nuovo studio il cui riassunto potrebbe essere questo: non è l’Europa ad essere più calda, ma l’America che è più fredda. Prima di chiamare l’ambulanza aspettate qualche riga.

Secondo quanto riportato nel comunicato stampa, sarebbe la presenza delle acque più calde che lambiscono le coste orientali degli USA a instabilizzare il flusso occidentale delle medie latitudini (flusso già instabile per la presenza delle Montagne Rocciose sulla costa occidentale), generando così delle onde di Rossby stazionarie, o almeno quelle situazioni piuttosto frequenti in cui è presente in Atlantico un’onda a forte sviluppo meridiano. La risultante, oltre che l’ovvio trasporto di calore verso le alte latitudini, sarebbe un richiamo di correnti fredde dalle latitudini polari. Di lì il fatto che New York, nonostante sia alla latitudine del Portogallo, si becca d’inverno vagonate di neve.

E’ un’idea interessante. Se qualcuno riesce a recuperare il paper pubblicato mi piacerebbe metterlo a disposizione dei lettori di CM.

Il comunicato stampa lo trovate qui per intero .

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail
Published inIn breve

2 Comments

  1. Alessio

    Come ricordato dal paper di Kaspi&Schneider, ci penso’ per primo Richard Seager nel 2002 a mettere i puntini sulle lettere giuste e a sfatare il mito CDGinverni europei miti.

    Consiglio la lettura del bel lavoro di Seager, che e’ libera qui http://www.ldeo.columbia.edu/res/div/ocp/gs/

    Questo nuovo paper aggiunge un meccanismo interessante in piu’, ma la dinamica resta sostanzialmente quella descritta da Seager. E la CDG continua a non essere il motivo principale della differenza di temperatura tra Europa e USA/Canada orientali (a parte nel mar di Norvegia)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »