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No vabbe’, questa la dovete leggere

Lo so, non è politically correct, ma possiamo trincerarci dietro il fatto che sia stato qualcun altro a pensare, scrivere e pubblicare il pezzo che segue. Come si dice, ambasciator non porta pena, ma di sicuro porta un sacco di risate.

Meglio riderci su quindi ed evitare di prendersi troppo sul serio che assumere quegli atteggiamenti contriti e accusatori che tanto piacciono agli illuminati. Meglio l’ironia infine, degli aerei che precipitano a frotte su Manhattan, delle maestre che fanno esplodere i bambini dal pensiero non uniformato, degli animali che tentano il suicidio.

Perciò, beccatevi questo post di James Delingpole uscito sul Telegraph qualche giorno fa e perdonate gli errori nella traduzione, non e’ semplice pensare in una lingua e scrivere in un’altra mentre si ride a crepapelle.

Dopo la controversa decisione di produrre una mappa che suggerisce che la Groenlandia ha perso il 15 per cento della sua copertura di ghiaccio negli ultimi dodici anni – un tasso di perdita contestata dalla maggior parte degli scienziati credibili e anche, sorprendentemente, il Guardian è d’accordo su questo – il Times Comprehensive Atlas of the World ha deciso di fare un ulteriore passo avanti nel suo nuovo ruolo di cheerleader degli allarmismi sul cambiamento climatico. Nella sua prossima edizione (14), voci non confermate suggeriscono, si ometteranno completamente Tuvalu, le Maldive e le parti principali del Bangladesh al fine di trasmettere la “verità emotiva” del “cambiamento climatico causato dall’uomo”.
“Va bene, può non essere strettamente geograficamente esatto dire che le Maldive e Tuvalu saranno sicuramente scomparse tra circa dieci anni quando la nostra prossima edizione apparirà”, ha detto il portavoce del Times Atlas David Rose. “Ma hai visto quella foto del governo Maldive impegnato in una riunione sottomarina? Se il governo delle Maldive dice che le Maldive stanno affogando, vuol dire che stanno affogando. E francamente penso che sia ignobile che tutti quei negazionisti dicono che era solo una trovata pubblicitaria inventata dal verde attivista Mark Lynas per ricattare la comunità internazionale a dare soldi e aiuti alle Maldive, allo stesso tempo cercando di attirare alternativi verdi a spendere 1500 sterline a notte in case su palafitte in oro organico placcato riciclabile e eco-servizi igienici in minerali di terre rare provenienti dalla Cina. Perché un governo dovrebbe mentire su una cosa così seria come il cambiamento climatico? ”
David Rose ha aggiunto. “Sto tenendo un dottorato a Cambridge nel cambiamento climatico e sullo sprofondamento delle isole, quindi so di cosa sto parlando. E se non mi credete, chiedete al mio amico Johann Hari che mi ha insegnato tutto quello che so sul primato della verità emotiva sulla verità vera e propria. Sono contento di dire che questa è una visione del mondo condivisa dai miei colleghi al Times Comprehensive Atlas Of The World. Capiscono che le mappe in base a caratteristiche geografiche accuratamente redatte appartengono agli spazzacamini bambini dell’età vittoriana. Ciò di cui abbiamo bisogno ora è mappe che cambiano il mondo, che lo trasformano in qualcosa che non è ancora realtà ma potrebbe esserlo un giorno se non agiamo ora! “

Ogni fatto e riferimento a persone reali è puramente casuale. Mentre la convinzione con cui il cambioclimatista generico medio si impegna a sostenere senza se e senza ma la mega buccia di banana dell’Atlas of the World e’ assolutamente reale.

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4 Comments

  1. Filippo Turturici

    Avevo sentito talvolta l’espressione “fantasia al potere”, ma non credevo che fosse letterale… La domanda sorge spontanea: l’articolo è in realtà un pezzo di satira con personaggi inventati, vero? Perché sennò è letteralmente gente che dovrebbe farsi visitare da uno specialista (della mente, non del cambiamento climatico). O forse siamo solo alla realizzazione degli incubi di Orwell!

  2. donato

    Sono letteralmente allibito. Mi auguro che quel “ogni fatto e riferimento a persone reali è puramente casuale” sia “vero” e non “simulato”. Spero, cioè, che tutta la cosa sia uno scherzo. Altrimenti più che da ridere c’è da piangere. Mi dispiace ma più di un sorriso sarcastico non mi è venuto nulla.
    La colpa, però, è di SSP che ha rinviato al blog di McIntyre. Invece di leggere il pezzo incriminato mi sono perso (nel vero senso della parola) in una discussione tra statistici (per la miseria che tipi!) a proposito del famigerato Dessler 2011. Tra regressioni lineari, filtri, monitor, listati di programmi, differenziali e via cantando mi è venuto un bel mal di testa e … addio risate.
    Consiglio per la prossima “operazione sorriso”: evitate di rinviare al blog di McIntyre.
    Ciao, Donato.

    Reply
    Ecco, l’hai fatto, ti sei preso sul serio! 🙂
    ssp

  3. Guido Botteri

    Quello che è paradossale è questa frase:

    David Rose ha aggiunto. “Sto tenendo un dottorato a Cambridge nel cambiamento climatico e sullo sprofondamento delle isole, quindi so di cosa sto parlando.

    oh, cosa leggo ? Costui “sa” di cosa parla, mica è uno sprovveduto come me, che crede ancora che le Maldive non siano ancora sprofondate perché il livello del mare non è salito, ma sceso (di quasi niente, ma è sceso).

    E quale sarebbe la prova dello sprofondamento ? “La riunione sott’acqua”… e meno male che è uno che sa di cosa sta parlando… ma visto che i soldini dovrebbe averli, perché non si fa un bel viaggetto alle Maldive, per verificare se i governanti delle Maldive sono ancora col costumino da bagno, e bombole… male che vada potrebbe godersi quel mare, che dicono sia splendido.

  4. Alle Maldive c’hanno pure creduto. Una cosa indegna, figuraccia tremenda.

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