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Quando si dice cattivo tempo…

…probabilmente non lo si fa con cognizione di causa. Almeno dalle nostre parti. Già, perché, al mondo, ci sono posti dove il tempo è veramente brutto.

 

E’ un esercizio interessante quello fatto da tal Ed Darack sul blog Weatherwise, che ha stilato una classifica delle località con il tempo peggiore sul pianeta. Facile immaginare che noi non ci siamo, naturalmente. Ma per evitare di giudicare “brutto” quello che altri potrebbero intendere come “bello” – penso alle schiere di nevofili che popolano i forum di meteorologia per esempio – forse l’unico criterio oggettivo utilizzabile è prendere in considerazione solo posti dove, in un modo o nell’altro sussiste un elevato rischio per la vita umana derivi questo dal caldo eccessivo, dal gelo, dal vento o da qualunque altra manifestazione degli agenti atmosferici e marini. E, inoltre, si deve trattare di condizioni persistenti, dalle quali, evidentemente, non si può scappare (se non con un biglietto di sola andata).

Diamogli un’occhiata.

 

 

10. Oymyakon, Republica di Sakha, Russia Siberiana

Due villaggi di una porzione di globo nota come “il Polo Nord del freddo”; in uno di questi, Oymyakon, il 6 febbraio 1933 sono stati misurati -67.7°C, la temperatura più bassa sulla Terra al di fuori dell’Antartide. L’OMM stessa, nei suoi archivi climatici, cataloga questo villaggio come il posto più freddo dell’emisfero settentrionale. I -45°C pare siano ordinari nelle notti invernali, mentre in estate, per non farsi mancare nulla, si arriva anche a 30°C, cosa che fa di quella zona il luogo del pianeta con la più alta escursione termica annuale.

dieci

 

9. Isola di Bouvet

Un ‘avanposto’ norvegese, l’isola di Bouvet è un sasso o, meglio, la sommità di un vulcano estinto, a 54° di latitudine sud, cioè nel bel mezzo del Oceano meridionale, notoriamente in perenne tempesta per i tumultuosi venti che soffiano a quelle latitudini. Oltre il 90% dellisola è coperta da ghiaccio e la temperatura sale appena sopra zero gradi durante la stagione ‘calda’. Ah, naturalmente, l’isola è disabitata.

nove

 

8. Il deserto del Sahara centrale

Roccia, sabbia, distese di sale dominano la maggior parte dell’area. 50°C di giorno e sottozero di notte, con un’escursione termica diurna che può arrivare a decine di gradi. Le tempeste di sabbia allietano l’atmosfera e i pochi millimetri di pioggia che le rarissime serie di dati hanno nel tempo registrato durante l’anno, cadono solo nella parte più orientale del deserto.

Tadrart Acacus

 

7. Le Ande della Patagonia meridionale

La catena montuosa più luinga del pianeta, le Ande, finisce sull’unica lingua di terra sotto i 50° di latitudine sud. Gli stessi venti sperimentati dall’isola Bouvet, con l’aggiunta di picchi e vallate che confondono e accelerano i flussi umidi da cui nascono delle tempeste che possono persistere per giorni o settimane. Ghiaccio ovunque e nessuna stazione meteorologica a raccontarci che tempo fa da quelle parti, un tempo troppo brutto anche per la strumentazione evidentemente.

sette

 

6. Gandom-e Beryan, Dasht-e Lut, Iran

Per decenni El Aziziya, in Libia, ha detenuto il record della temperatura più alta mai misurata. Poi è intervenuta l’OMM e il record è passato alla Valle della Morte in California. Ma le pur numerose stazioni sparse per il globo, sicuramente non sono in grado di fornire informazioni per molte delle località prive di dati osservati. Ora, con i dati del sensore MODIS a bordo del satellite Aqua, è stata misurata la temperatura della ‘pelle’ del pianeta, ovvero della sua superficie, cosa diversa dal metro e mezzo circa dove solitamente sono i sensori di temperatura. Salta così fuori che il posto più caldo del pianeta, ben 70,7°C misurati più volte nel 2005, è Dasht-e Lut, che in persiano significa “deserto vuoto”, nell’Iran centro-orientale. LaValle della Morte, nello stesso anno era più ‘fresca,  con soli 62.7°C.

sei

 

5. Summit Camp, Groenlandia

Prossimo al centro geografico della Groenlandia, sulla sommità della distesa di ghiaccio alta oltre 3.000 metri, Summit Camp è una piccola base di ricerca dell’NSF. Il mix di altitudine e latitudine ne fa un luogo che sperimenta il peggio delle condizioni polari. I mesi più caldi, giugno e luglio, hanno una media di temperatura di 11°C sottozero, mentre quelli più freddi, dicembre e gennaio, si assestano sui -48°C. E’ raro che a Summit Camp si salga sopra zero gradi centigradi. Le tempeste lo battono regolarmente, con il whiteout che causa disorientamento anche per percorrere pochi metri.

cinque

 

 

4. La regione del K2, Karakoram Himalaya

Il K2, benché solo secondo nella classifica dei rilievi più alti del pianeta, giace a pochi chilomentri da altre tre delle vette più alte. E’ quindi la regione più alta del mondo, battuta dai venti delle correnti a getto e dalle tempeste monsoniche. Diversamente dall’Everest, il K2 non è mai stato scalato d’inverno, a riprova del fatto che le condizioni del tempo – e del clima – di quella regione non sono solo pericolose, sono mortali.

quattro

 

3. La costa dell’Antartide

Benché si possa con buona ragione asserire che non c’è un posto dell’Antartide dove verrebbe voglia di trasferirsi, la regione costiere lo impedirebbe di sicuro. E’ in pratica la linea di confine tra la massa di terraferma più imponente e l’oceano più tumultuoso, sferzata da tempeste con venti fortissimi che lasciano il posto spesso e volentieri agli ancora più forti venti catabatici, ossia, letteralmente, alla corsa sfernata verso il mare della gelida e pesantissima aria generata dall’entroterra antartico. Non è un posto tra i più freddi, ma, ad esempio per Mc Murdo, la base scientifica americana sull’Isola di Ross, non c’è un mese dell’anno che abbia temperature in media superiori a zero gradi, mentre il mese più caldo, gennaio, ha una media notturna di 5 gradi sotto zero. Sempre sulla costa,a Dumont d’Urville, una base francese, è stato misurato il vento medio più forte mai osservato, oltre 320Kmh.

tre

 

 

2. Gli altipiani ghiacciati del territorio dello Yukon e dell’Alaska

Al confine tra gli USA ed il CAnada, con la ‘privilegiata’ posizione dirimpetto al Golfo dell’Alaska, una regione nota come l’Himalaya del Nord America. Venti impetuosi, terribili tempeste e quantità di neve difficili da misurare. A circa 60° di latitudine nord e oltre 6.000 metri di quota. Sono la casa della più vasta massa glaciale extra polare del pianeta.

due

 

1. Vostok Station, Antarctica

Vostok (“Est” in russo) è una base di ricerca situata nell’Antartide orientale, a circa 1300 chilomentri dal polo sud, ma è, di fatto, il “Polo Sud del freddo”. A Vostok il 21 luglio del 1983, è stata misurata la temperatura più bassa del pianeta (prima di questa), – 89.9°C. Nel giorno più caldo della sua storia, almeno quella nota, Vostok ha avuto l’11 gennaio del 2002 ben 12°C sotto zero. Il tutto con un vento sostenuto praticamente perenne e aria quasi completamente priva di umidità. Vostok è in testa alla classifica, evidentemente, perché il fatto che vi sia da decenni una base di ricerca scientifica è la prova del fatto che la tecnologia può a volte vincere sulla Natura. Vivere lì è una sfida seconda sola ai viaggi spaziali.

uno

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Published inAttualità

3 Comments

  1. A. de Orleans-B.

    Sono anni che periodicamente l’isola di Bouvet — uno degli anfratti più desolati del pianeta — attira la mia curiosità.

    Nel 1979 si trova vicino alla presunta esplosione nucleare rilevata da un satellite Vela: http://www2.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB190/

    Qualche anno fa risulta (ma non sono mai riuscito a trovare una fonte primaria per la conferma) che un pilota su un monomotore, durante un tentativo di giro del mondo circumpolare (lungo due meridiani opposti), soffre una avaria e riesce a sopravvivere ad un atterraggio di emergenza sull’isola — immagino sul ghiacciaio centrale — venendo recuperato dalla Marina, credo, Sudafricana.

    Adesso scopro che il padre del Prof. Zavatti è addirittura sbarcato sull’isola…

  2. METEO DUEL

    da MERCOLEDI 8 gennaio 2014 in prima serata alle 21.15 in affitto palisestico su canale svizzero ,canale 77 di.tv
    parte il contenitore settimanale dedicato al meteo e al clima .
    appuntamento con METEO DUEL ,il duello…dedicato all,interminabile ed eterna lotta tra gli anticicloni e vortice polare ,un condensato di informazioni sugli eventi passati presenti e perche no futuri

  3. Franco Zavatti

    Posti in cui vivere sembra davvero “la fatica di vivere”; eppure in alcuni qualcuno vive e lavora, più o meno aiutato dalla tecnologia.. Io ho un ricordo personale anche se non diretto di uno di questi luoghi: l’isola Bouvet. Era il 1959 quando mio padre, nel tentativo -vano- di inserire l’Italia (con qualche decennio di anticipo) nel novero delle nazioni che avrebbero poi firmato il trattato antartico, cercava di dare vita ad una base antartica italiana.
    Prima cercò di andare nella Terra di Maud, con il consenso del governo cileno, poi ripiegò sull’isola Bouvet con il consenso del governo norvegese. Alla fine fu portato da una baleniera sull’isola, ma non riuscirono a sbarcare e stette due giorni e due notti nell’isola di Lars, uno scoglio ad un centinaio di metri dall’isola principale. Dopo questo periodo fu recuperato dal canotto della baleniera e, trovando un “buco” nelle condizioni meteo, riuscì a sbarcare sul’isola, dove stette per alcune ore, dedicando la baia in cui era sbarcato al Sen. Umberto Tupini (ex ministro ed ex sindaco di Roma, l’unico che l’abbia aiutato sia moralmente che finanziariamente). Qui
    (http://www.centrostudilaruna.it/viaggio-allisola-bouvet-la-piu-solitaria-dellantartico.html )
    una pagina di descrizione in cui sono riporati alcuni brani del libro per ragazzi che mio padre scrisse per l’editore Malipiero, suo amico.

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