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Questione di spiccioli

Ottocento miliardi di dollari, poco meno di seicento miliardi di Euro l’anno, tanto si dovrebbe investire da qui alla metà di questo secolo per favorire la transizione energetica in grado, secondo loro, di tenere entro i 2°C l’aumento delle temperature medie superficiali globali.

La somma è circa quattro volte quanto viene speso oggi in sostegno alle risorse energetiche pulite, e dovrebbe essere essenzialmente investita nei paesi ad elevato rateo di sviluppo, Asia, America Latina e Africa Sub-Sahariana.

Naturalmente, si tratta di uno studio appena uscito.

Qui su Science Daily, qui su World Scientific (ci sono anche delle firme Italiane).

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Published inAttualità

8 Comments

  1. gbettanini

    Sul Wall Street Journal di giovedì scorso è uscito un articolo sull’argomento clima-energia intitolato “Birth of a Climate Mafia” dove si parla dell’inefficienza dei sussidi alle tecnologie ‘verdi’ e si scrive che forse sarebbe meglio una carbon-tax (cosa comunque di dubbia applicabilità perchè estremamente sperequativa verso i redditi bassi e che richiederebbe una completa revisione della tassazione sull’energia)… ma comunque una voce un po’ fuori dal coro.

    http://online.wsj.com/articles/holman-jenkins-birth-of-a-climate-mafia-1404254406

  2. diego

    Considerato che solo per il 2013 la spesa militare mondiale è stata di 1.747 mld di dollari, volendo non dovrebbe essere così difficile trovare i soldi. O no?

    • Concordo. La chiave è nel volendo.
      gg

    • Guido Botteri

      Se il pericolo fosse vero e reale, sarebbe un conto, ma sei sicuro che sia così ? Io no.
      Non conosciamo ancora così bene il clima da poter sentenziare su coem si comporterà, e come reagirà alle nostre azioni… sinceramente, agire sulle emissioni di CO2 a me sembra come affrontare un rinoceronte infuriato con uno stuzzicadenti… qualcosina gli può fare, ma poi il clima fa quello che vuole lui.
      Diversa cosa è per il clima locale; mi riferisco, per esempio, alle isole di calore. Là sì che l’influenza dell’uomo c’è, e si può fare qualcosa. Basta che si faccia con buonsenso e non per fare affari speculando sui soldi della gente.
      Secondo me.

  3. Igor

    Io ci provo ad informarmi perchè trovo la meteorologia e la climatologia molto affascinanti ma più leggo e più ci capisco poco… ora i dati a nostra disposizione a dispetto delle lunghe ere climatiche sono relativamente pochi ma visto che le temperature medie globali non aumentano da 17 anni, che l’attività solare da una decina di anni è tra le più basse degli ultimi 100 anni e si prevede che il ciclo successivo sarà ancora più debole di questo (che doveva essere forte…), visto la corrente del golfo che ha rallentato, perchè continuano a insistere con questo GW?

    • luca

      Insistono x interessi economici, e premesso che l’uomo non può in nessun modo alterare il clima globale ne verso il caldo ne verso il freddo (lo dicono le ricerche sulle ere climatiche passate),l’idea di fare un po’ di cassa,con il pretesto di un’ipocrita nobile causa, è ottima per preparare il terreno in quelle terre che saranno nell’imminente futuro il centro dei mercati e dell’economia.

  4. Guido Botteri

    Mi dispiace, al momento non me li trovo 😀
    Che vuoi che siano 600 miliardi di euro…quisquiglie, sciocchezzuole, mica lo fanno per danaro, questi immacolati e puri !

  5. donato

    Dovrebbero essere a carico, ovviamente, dei paesi maggiormente sviluppati, cioè dell’Occidente. La maggior parte della torta dovrebbe ricadere sulle spalle dei Paesi del G7 (anche di noi Italiani, quindi).
    Considerando che non riusciamo a trovarne neanche 50/60 (di miliardi 🙂 ) per pagare i debiti della pubblica amministrazione, che non abbiamo potuto estendere il bonus di 80 euro ai lavoratori autonomi e che abbiamo le pezze al… pardon, in fronte, ho la netta impressione che non se ne farà niente (anche perché il resto dei membri del G7 non è che se la passi meglio).
    Diciamo che si tratta di una buona intenzione e nulla più!
    .
    p.s.: se non erro, però, di buone intenzioni sono lastricate le strade dell’inferno. 🙂
    Ciao, Donato.

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