Ci sarebbe da unirsi alle lacrime di gioia con cui l’attivista olandese della Urgenda Foundation (il nome è tutto un programma) che ha promosso una class action presso l’autorità giudiziaria del suo paese, ha salutato la sentenza favorevole, ma il pianto avrebbe tutto un altro significato.
Del resto sul tema del clima che cambia e cambia male c’è il consenso scientifico, dicono, c’è un movimento planetario che se ne nutre avidamente, ora c’è anche l’esortazione morale della realtà religiosa più potente del pianeta, perché non dovrebbe esserci anche l’aiuto delle autorità giudiziarie? Il fatto che non sia affatto certo che il problema esiste è decisamente accessorio, ove non addirittura scomodo.
Per cui, ben vengano le cause contro i recalcitranti. Che giustizia sia fatta. Trovate tutto qui.
Donato, scrivi:
“…non con chi strumentalizza il tentativo di Solar Impulse per meri interessi di bottega, ovviamente..”
Peccato che siano proprio quelli di Sòla Impuzz”, a strumentalizzare il carrozzone AGW, e non sarei sorpreso che avessero anche loro interessi e botteghe, come tutti.
Guarda gli sponsor e tutto il resto del circo, il link è il seguente…
http://futureisclean.org/?utm_source=site&utm_medium=banner&utm_content=logbook&utm_campaign=fic
E siccome secondo loro non si può che esser d’accordo, c’è solo il bottone “I agree” da cliccare.
Altro che futuro pulito, sono degli sporcaccioni pure loro, anche se ricchi, secondo me.
Caro Maurizio, hai ragione, più che bottega sembra un bazar! 🙂
Il disclaimer iniziale a favore della COP21, poi, è tutto un programma. Mah!
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Speriamo che le ricadute scientifiche, come ha scritto A. de Orleans, siano tali da compensare questo can can mediatico-pubblicitario-propagandistico.
Ciao, Donato.
Donato, sulla questione non mi sento di essere ottimista. Non so se in Olanda arresteranno il capo di governo; ma so che dicendo che una cosa è illegale, tu non hai più il diritto, davanti allo Stato, di sostenere quella cosa. Le voci dissonanti sono fastidiose, perché mettono il dito sulla piaga: quindi è meglio farle tacere con un modo o con l’altro.
E poi le Corti Costituzionali e apparati simili possono diventare molto veloci se devono esprimersi su argomenti su cui non sono imparziali (tu guarda la velocità con cui in Italia si sono smontati le parti della riforma pensionistica che li riguardava).
E allora stasera mi preparerò una borsa con gli effetti personali e qualche provvista a lunga conservazione in previsione del gulag. 🙂
Ciao, Donato.
“In Italia possiamo stare tranquilli: fino a che non arriviamo in Cassazione ed alla sentenza definitiva passeranno decenni”
C’è sempre una sezione feriale, se è solo questione di tempo…
Se nessuno mette i bastoni tra le ruote, però.
E ti pare che nessuno si darà da fare?
p.s. Meglio esser ottimisti, non ti pare?
Ciao, Donato.
Donato. Ma chi si darà da fare? Quelli come noi non sono dei notav lanciapietre, non sembrano neppure Robinhood come certi movimenti tutti strilli e vaffa, e nemmeno mamme coraggio tutte lacrime e indignazione…
Adesso pure il papa si mette in coda al consensone mondialone per salvare il pianetone.
Altro che bastoni tra le ruote, nemmeno stuzzicadenti possiamo opporre. Questa è una storia già scritta! Per cambiarne il corso non basta nemmeno l’arrivo di un’era glaciale, che i voltafrittata la imputerebbero comunque alla solita storia antropica. Ci vuole il crollo dell’impero dorato e che vengano i barbari con le loro economie di ferro e fuoco. Mio nonno diceva: “se non puoi fermarlo, allora spingilo!”… Quasi quasi 🙂
Avete visto il peana mediatico sull’aereo elettrico fotovoltaico?
Vola, quando ci riesce, a 75 km/h. meno di 1/10 di un aereo di linea.
Porta 1 passeggero (che deve essere anche pilota), meno di 1/100 di un aereo di linea.
Ha le dimensioni di un 747, 10 volte quelle di un monoposto a elica
Non so quanto costi ma temo molto di più di un monoposto…
Eppure, secondo loro, è il futuro possibile di un mondo più pulito.
Vanna Marchi era più onesta, secondo me.
Sai come si dice? Si dice che il pessimista, in realtà, è un ottimista, ma meglio informato… 😉
Maurizio, a volte mi auguro, preso dallo sconforto, che tutte le idee dei salvamondo vengano accettate dai decisori politici e che torniamo veramente, dopo una bella decrescita felice, all’età del mulino bianco (pane razionato e di pessima qualità, niente luce elettrica, niente riscaldamento a manetta, niente docce quotidiane, niente usa e getta a go go, niente televisione, niente computer, niente assistenza medica gratuita e niente tutto ciò che ci rende civili) per farmi delle grosse e grasse risate.
Poi penso che le prime vittime di tutto ciò sarebbero i miei figli ed i miei (eventuali) nipoti e abbandono questi macabri pensieri.
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In merito all’aereo a celle solari seguo la faccenda con distacco e commiserazione ben conscio che è l’idea strampalata di qualche ricco sponsor in vena di gettare soldi al vento: non credo che vedremo mai volare un “coso” grande come una città coperto di pannelli solari e con 400 persone a bordo! Neanche un aereo ad energia elettrica sono riusciti a far volare utilmente, figuriamoci uno ad energia elettrica di origine solare: idee balzane di cervelli ……, ehm lasciamo perdere prima di beccarci qualche denuncia (visto che siamo in tema di vicende giudiziarie, non si può mai sapere)! 🙂
Ciao, Donato.
Mi permetto di dissentire circa il giudizio sull’aereo fotovoltaico, il Solar Impulse.
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E’ una notevole e rispettabile impresa sportiva e tecnologica, sviluppata senza soldi pubblici. I principali sponsor sostengono finanziariamente il progetto ma poi usufruiscono in comune di tutte le innovazioni tecnologiche risultanti — e non sono poche, in campi molto diversi!
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Il peana mediatico è parte del ritorno degli sponsor, come per tanti altri progetti e avventure sportive — e spero che induca altre persone a sognare e forse realizzare delle avventure simili.
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Ero presente nel loro centro di controllo durante gli ultimi due tentativi di decollo da Nagoya. Senza entrare troppo in dettaglio, il rinvio del decollo di circa una settimana fa, con l’aereo in attesa sulla pista, fu dovuto ad un motivo esclusivamente meteorologico: non esistono modelli affidabili di previsione meteorologica sulla “trasparenza” dei cirri (o, per come l’ho vista io, oggi nessuno paga per queste informazioni…) – eppure e solo come esempio, l’aumento del % di contributo fotovoltaico alla rete elettrica rende questo dato sempre più importante ai fini delle previsioni di bilanciamento della rete.
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L’impresa è “al limite” del fattibile e il rischio di non poter ricaricare del tutto le batterie in mezzo all’oceano era troppo alto in base alle informazioni che, nel ristretto corridoio volabile, stimavano la copertura di cirri in octas mentre il team member responsabile della “benzina solare” chiedeva di sapere, fra 48 e 72 ore, che % della radiazione solare sarebbe stata disponibile in quella posizione – e nessuno sapeva rispondergli.
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Il volo può essere seguito in diretta qui:
http://www.solarimpulse.com/widget-flight_profile
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L’equipaggio di Magellano riuscì a fare il primo giro del mondo sul mare senza consumare combustibile. Il Solar Impulse tenta di fare lo stesso, ma volando — studiando il progetto si vede che l’impresa è al limite delle nostre conoscenze tecnologiche attuali e tentare di realizzarle fa parte, da sempre, della nostra natura umana.
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E’ un gruppo straordinario di giovani appassionati e gli auguro successo!
@A. de Orleans-B. Non interpreto la critica di Maurizio come una mancanza di rispetto al team di sperimentatori. Il fatto è che, proprio anche per i dettagli che tu hai confermato, si tratta di un esperimento estremamente avanzato il cui risultato è appeso ad un filo. Quello che ha criticato Maurizio sono i commenti di chi, da quell’esperimento, trae la sicurezza che il futuro prossimo sia fatto di tali aerei. È un po’ come se all’epoca di Magellano qualcuno avesse detto, con sicurezza, che entro qualche decennio si sarebbero fatte vacanze su navi da crociera oceaniche. Ci sono voluti parecchi secoli. E poi, sappiamo bene che non tutto ciò che si sperimenta è poi coronato da successo. Con tutti gli auguri che faccio al team di Solar Impulse, mi preoccupa che qualcuno pensi che tra qualche decennio voleremo così – il che vuol dire, poi, nelle intenzioni di chi commenta, che possiamo già oggi impostare una politica di rinuncia agli idrocarburi.
Alvaro, riguardo alla mia lettura dell’evento Solar Impulse per me ha risposto Fabrizio e non ho altro da aggiungere salvo il fatto che per procedere lungo quella strada occorrono soldi e una campagna mediatica condita dall’ambientalismo probabilmente aiuta quel tanto che induce a farla propria. E infatti seguendo il tuo link si legge
I want concrete actions for a clean future
At the UN Climate Conference (COP21), let’s show world leaders how many people care about clean technology solutions
http://futureisclean.org/?utm_source=site&utm_medium=banner&utm_content=logbook&utm_campaign=fic
…is the future clean????
Tanto per dire… Anche a me, come a te, piacciono il volo e le macchine volanti, ma mi limito all’aeromodellismo, e, guarda caso, solo a quello elettrico.
@ Fabrizio Giudici: …”Ci sono voluti parecchi secoli”
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Sono d’accordo, non credo che avremo presto aerei da trasporto solari — ma in cambio, sono rimasto veramente sorpreso con quale velocità sia già apparso (in Italia!) il primo prototipo di velivolo “pratico” da turismo solare a due posti, vedi:
http://www.solar-flight.com/projects/sunseeker-duo/
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Pur in sordina, il volo a propulsione elettrica sta velocemente prendendo piede e anche un “sognatore” come me ha difficoltà ad immaginarne gli sviluppi futuri — se solo qualche anno fa qualcuno mi avesse descritto un simile velivolo, lo avrei considerato un progetto impossibile.
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Poi, quasi di colpo, lo sviluppo contemporaneo di nuove batterie, di motori elettrici leggeri ed ultraefficienti nonché della relativa elettronica di controllo ha “rotto la barriera dell’impossibile” e aperto un campo nuovo e tecnologicamente quasi imprevedibile.
Spesso mi capita di leggere, appesa ad una parete, la frase seguente: “Prima di aprire la bocca, assicurarsi di aver acceso il cervello”.
Dopo aver letto il commento di A. De Orleans credo che la frase sia un buon commento al mio commento relativo al Solar Impulse. 🙂
Se avessi ragionato un po’ di più, considerando che durante lo sbarco in Normandia molti gruppi di paracadutisti furono portati oltre le linee nemiche da alianti, cioè aerei privi di motore e che un minimo di energia elettrica ed un motore anche molto piccolo, avrebbe potuto allungare parecchio l’autonomia dei velivoli, mi sarei espresso in modo diverso. Mi scuso con il team di Solar Impulse e con i lettori per il sarcasmo fuori luogo, non con chi strumentalizza il tentativo di Solar Impulse per meri interessi di bottega, ovviamente.
Ciao, Donato.
In Italia possiamo stare tranquilli: fino a che non arriviamo in Cassazione ed alla sentenza definitiva passeranno decenni e, forse, la follia di questi tempi (pausa o iato permettendo 🙂 ). Nel frattempo potremmo sfruttare le disavventure altrui per migliorare un po’ la nostra economia in quanto i nostri prodotti potrebbero essere più competitivi rispetto a quelli dei nostri concorrenti costretti a ridurre unilateralmente le loro emissioni. 🙂
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Nel nostro caso possiamo, inoltre, essere ancora più tranquilli perché i nostri governi riescono ad eludere anche le sentenze della Corte Costituzionale (vedi vicenda delle pensioni oltre 1500 euro) figuriamoci la sentenza di un semplice tribunale di 1° livello: gli fa esattamente un baffo! 🙂
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I campi di rieducazione per noi scettici italici possono aspettare: con buona pace di greenpeace italy (minuscolo voluto 🙂 ). In certi frangenti è bello essere italiano! 🙂
Ciao, Donato.
p.s.: non conosco il procedimento civile e penale olandese, ma adesso cosa faranno al governo se non adempie? Arresteranno i deputati, i ministri, il re o la regina, metteranno un tappo ai tubi di scappamento? Esistono altri gradi di giudizio o è finita qui? Come diavolo faranno a obbligare il governo (ammesso che non voglia adeguarsi alla sentenza) ad adempiere: chiameranno i generali per fare un colpo di stato? Mah, ‘sti giudici proprio non li capisco!
Caro Guido, mi pare un’ottima notizia. Con class action mirate del tipo di quella olandese, nel giro di pochi anni potremo finalmente scardinare i nostri sistemi socio-economici (criminali contro l’ambiente e affamatori del pianeta) e raggiungere finalmente il paradiso degli ambientalisti.
In un tale paradiso saranno peraltro da prevedere appositi campi in cui rieducare a spese dello Sato i recalcitranti. In tali campi faranno fra l’altro recitare per centinaia di volte al giorno slogan del tipo “la CO2 è un pericoloso inquinate”, “inspirare poco per espirare meno”, ecc.
Questo paradiso mi ricorda in realtà qualcosa di già accaduto in passato…ma non ricordo più cosa, dev’essere l’età.
Luigi