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Andiamo su Plutone

Tra una ventina di minuti la sonda New Horizon, dopo 3462 giorni di viaggio (nove anni e mezzo), farà il suo passaggio più prossimo al Pianeta Nano, tra l’altro divenuto tale dopo che la sonda era partita. Non per sopraggiunto restringimento ma per decisione dell’Unione Astronomica Internazionale.

Così, l’oggetto volante delle dimensioni di una lavatrice sarà nella possibilità, unica per il suo percorso, di prelevare immagini da vicino, ove per vicino si intendono comunque 12.500 chilometri. Alla NASA, che gestisce la missione, sono in fermento e c’è da capirli.

Qui trovate la pagina della missione con il conto alla rovescia e, immagino tra qualche ora perché ce ne vogliono più di quattro perché i segnali inviati dalla sonda arrivino sulla Terra, anche le immagini di Plutone come non l’abbiamo mai visto. Enjoy.

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Published inAttualità

3 Comments

  1. Donato

    Dopo le immagini di Plutone la NASA raddoppia: avrebbe scoperto l’esistenza di una nuova Terra! Vuoi vedere che abbiamo trovato un posto ove migrare se il nostro pianeta va in pezzi o in ebollizione? 🙂
    http://www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/spazioastro/2015/07/23/nasa-scoperto-pianeta-gemello-della-terra_1900b805-697e-43b9-8a18-78b262253580.html
    .
    Peccato che il viaggio sia un po’ lungo: 1400 anni luce circa! Neanche con i motori a curvatura ci possiamo arrivare! 🙂
    Ciao, Donato.

  2. Paolo

    Scusatemi la banalità, ma ci tengo a far notare che l’ultima immagine di Plutone divulgata dalla Nasa ci mostra il pianeta come nessuno mai l’aveva visto: la cosa pazzesca è che campeggia un enorme cuore bianco!
    Forse dagli spazi siderali ci si vuole comunicare qualcosa di cui ci stiamo dimenticando: make love not war!
    Sono un inguaribile sentimentale…

  3. Donato

    Nel 1600 con l’avvento dei telescopi l’Uomo ha cominciato a varcare i confini della Terra per affacciarsi sull’immensità del Cosmo. Da allora abbiamo accresciuto la nostra conoscenza del Cosmo con ritmo esponenziale e, oggi, possiamo vedere foto di dettaglio di pianeti, comete ed asteroidi.
    Quando ero piccolo (parlo di meno di cinquant’anni fa) mi incuriosiva un libercolo consunto dall’uso che la buonanima di mio nonno custodiva gelosamente in una vecchia valigia: si trattava di un trattatello di geografia che risaliva agli inizi del “900. Di nascosto aprivo la valigia e approfittando dell’assenza di mio nonno, divoravo avidamente le pagine del libro, le descrizioni della Terra, del sistema solare e via cantando. Fu in quel libro che incontrai, per la prima volta, una parola incomprensibile: antipodi. Che cosa sarà mai, mi chiesi. Non riuscii a tenere a freno la curiosità e lo chiesi a mio nonno che mi spiegò che l’Australia si trovava agli antipodi di Genova. Non era proprio preciso, ma capii il significato della parola grazie alla sua spiegazione: gli australiani si trovano sotto i nostri piedi. 🙂 Mia nonna che ascoltava in disparte, rimproverò mio nonno: perché metti in testa a questa povera creatura queste sciocchezze. Per lei, analfabeta, era inconcepibile che la Terra fosse rotonda e che girasse intorno al Sole! 🙂
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    A distanza di meno di mezzo secolo abbiamo avuto la possibilità di vedere le immagini delle galassie, dei sistemi stellari più vicini, del Sole e delle sue protuberanze, abbiamo visto le immagini degli astronauti che camminavano sulla Luna, le immagini dei robot che scorrazzano su Marte, le immagini della sonda che si posa su una cometa o su un asteroide, degli anelli di Saturno, di Giove e ora di Plutone.
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    Stiamo vivendo tempi molto interessanti e ciò grazie alle capacità di un essere bipede che, da cibo per leopardi ed altre belve nella savana africana, è riuscito a dominare l’intero Orbe terracqueo ed ora si sta avventurando alla conquista del sistema solare. Mio nonno ne sarebbe entusiasta e si sarebbe commosso se avesse avuto la possibilità di ammirare le stupende immagini del telescopio Hubble o le immagini del suolo marziano, orgoglioso delle conquiste del genere umano. Lui avrebbe voluto non morire per vedere come si sviluppava il mondo, perché credeva nello sviluppo. Una volta mi disse che gli uomini non potevano vivere in eterno altrimenti il mondo non avrebbe potuto ospitarli tutti, ma sarebbe stato bello se i vecchi potessero spostarsi su di un altro pianeta dove continuare a vivere senza ostacolare la crescita del loro pianeta di origine. E’ morto nel 1988 a 95 anni con il cruccio di non poter vedere come sarebbe andata a finire. Sono convinto che se oggi fosse vivo, sarebbe uno scettico come il sottoscritto.
    I nostri contemporanei vagheggiano, invece, la “decrescita felice” e “l’era del buon selvaggio”: come siamo caduti in basso.

    p.s.: mio nonno era un autodidatta che aveva conseguito la licenza di seconda elementare, ma ha insegnato a leggere ed a scrivere a decine di ragazzini che non potevano permettersi neanche di frequentare la scuola. Tra le sue letture anche il Decamerone di Boccaccio che io gli sottraevo di nascosto, sempre dalla solita valigia, stando ben attento a non farmi vedere da mia madre: il povero libro avrebbe alimentato il fuoco del camino!
    Ciao, Donato.

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