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Tutti i climi cambiano ma certe cose non cambiano mai

Fino alla pubblicazione di questo editoriale su Nature, avevamo sentito parlare di shift climatici solo con riferimento a bruschi mutamenti nei trend dei parametri atmosferici. Lo shift del del 1976 è uno di questi, quando il mondo è uscito da una tendenza al raffreddamento – che incidentalmente aveva fatto gridare al rischio di glaciazione – per entrare in una fase di significativo riscaldamento da cui hanno preso origine il riscaldamento globale e i suoi derivati.

Ora è diverso. Nel solco di quanto già discusso ieri, anche Nature entra nel merito della necessità per chi commissiona, raccoglie e divulga scienza in materia di clima, di concentrare l’attenzione sulla comunicazione del pericolo imminente, dandone evidentemente per scontate le cause. A seguire, visto che c’è un problema, ecco pronta la soluzione.

Sembrano essere questi gli intendimenti programmatici del nuovo Chair dell’IPCC, almeno così si legge nell’editoriale:

Above all, Lee says that he wants to be remembered as the man who shifted the panel’s focus towards solutions

Quali siano le soluzioni lo scopriremo presto, anche se, nonostante il caldo – di origini ovviamente antropiche – scorre qualche brivido freddo lungo la schiena. Sempre su Nature:

Climate change: Climate justice more vital than democracy – Decision-making based on social-justice principles could be more effective than democratic efforts against climate change

C’è bisogno della traduzione? Forse no, ma può essere utile leggere cosa dice Wikipedia della giustizia climatica:

Giustizia climatica è un termine utilizzato generalmente per guardare al riscaldamento globale come tema etico e per considerare come le sue cause e i suoi effetti siano in relazione con il concetto di giustizia, specialmente giustizia ambientale e sociale. Questo può significare esaminare temi come l’equità, i diritti umani, i diritti collettivi e le responsabilità storiche in relazione al cambiamento climatico. Il riconoscimento e l’azione nei confronti del fatto che quanti sono meno responsabili del cambiamento climatico ne sperimentano gli impatti maggiori è da molti considerato centrale per la giustizia climatica. Il termine viene anche utilizzato con riferimento ai sistemi legali, dove la giustizia si raggiunge per il tramite dell’applicazione e dello sviluppo di leggi nel settore del cambiamento climatico.

Ma Nature non era una rivista scientifica?

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Published inAttualità

Un commento

  1. Filippo Turturici

    Qualcuno insisteva – e forse insiste tuttora – che anche il marxismo fosse “scientifico”: evidentemente Nature ci crede ancora. Una buona applicazione di Popper (il filosofo, non quell’altra roba) e passa tutto. A volte mi viene da pensare che basta attendere, ed anche questa onda passerà, rimanendo in futuro solo in ristretti circoli fuori dal mondo.

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