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Campare è sempre più difficile? Mica tanto…

Questo è un post che, per quanto breve, necessita di un disclaimer. Stare al mondo, per molti, moltissimi nostri simili, è difficile. Fame, conflitti armati, catastrofi naturali ed epidemie, continuano a segnare il destino di una parte significativa della popolazione mondiale. E i paesi con maggiori capacità di resilienza, soprattutto grazie a modelli di sviluppo avanzato, ne sono fuori fino a un certo punto, considerati anche i fatti recenti di casa nostra.

Tuttavia, se dovessimo stare a sentire le previsioni di catastrofe climatica, di pianeta allo stremo e di imperversare di eventi atmosferici indotti da un clima insostenibile, dovremmo affrettarci tutti a fare testamento. Capita invece che, per molte ragioni di carattere pratico bene evidenziate, ma anche perché, evidentemente, l’incedere del temuto riscaldamento globale e dei suoi derivati non sta portando più danno che guadagno come prospettato, il livello di salute globale è decisamente migliorato dagli anni ’90 in poi. Direi che nell’articolo di Le Scienze da cui ho tratto questa interessante informazione, in termini di relazione clima-uomo sia emblematica questa affermazione:

Molto significativa è stata anche la diminuzione dei tassi relativi a un’altra grande causa di morte da malattia infettiva: quelli legati alla malaria sono infatti scesi del 43 per cento.

Spero tanto basti per quanti, con la solità catastrofica superficialità, sono soliti ignorare la differenza sostanziale tra proiezioni di cambiamento chiaramente fallaci e realtà osservata.

Sempre in tema di passaggio a miglior vita (oggi va così, che ci volete fare), forse ricorderete che l’anno scorso si è abbondantemente discusso di un’improvvisa e alquanto inspiegabile impennata del tasso di mortalità nel nostro Paese. Sulla nostre pagine l’amico Luigi Mariani aveva fatto due conti con il rigore e la precisione che contraddistinguono i suoi interventi.

Beh, vi farà piacere sapere che l’allarme è rientrato. Il 2016, almeno per i primi mesi dell’anno, è assolutamente normale.  Spiega Gian Carlo Blangiardo su Neodemos, che (grassetto mio):

Il vento è cambiato. Oppure, come dirà qualcuno con un po’ di cinismo, le foglie secche cadute nel 2015 hanno tolto dall’albero della popolazione italiana a rischio di mortalità – in un 2016 già di suo clemente sul piano meteorologico e epidemico – la componente tradizionalmente più esposta. Il bilancio dei primi cinque mesi dell’anno, per i quali i dati mensili Istat offrono un prezioso resoconto, mostra nel complesso 24mila decessi in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e riporta il dato parziale a tutto maggio (268mila casi) in linea con il corrispondente dato del 2014.

Ma come, l’anno (quasi) più caldo di sempre, le bombe d’acqua che cadono in ordine sparso, un susseguirsi senza sosta di eventi che la stampa e gli esperti più clima-consapevoli battezzano come senza precedenti e poi, un anno chiaramente mite dal punto di vista meteorologico – inverno mite ed estate senza picchi di caldo, chiariscono che il picco di mortalità dell’anno scorso ha avuto probabilmente cause “congiunturali”.

Della serie, allarme rientrato a quanto pare. Ci sentiamo al prossimo.

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Published inAttualità

7 Comments

  1. Buongiorno, comincio coi complimenti per il blog è passo subito al mio quesito: qual è la vostra posizione sulla c.d. sesta grande estinzione di massa? Da ignorante, se c’è un tema ambientale che mi sembra preoccupante è proprio questo, ma non ricordo di essermi mai imbattuto in un vostro articolo che se ne occupasse. Grazie.

    • Per quel che mi riguarda è un argomento oscuro. Non so se qualcuno tra i lettori si vuole cimentare.
      gg

    • mr

      Come dicono Geova, Iaveh, Allah e compagnia: dopo un’estinzione ne fa sempre un’altra.

      Se volete tremare subito: i robot ci sostituiranno, con le buone o con le cattive, molto presto… Così parlò Casaleggio.

      Che vi devo dire… Pentitevi!

  2. Macio

    Proprio in questo momento sul TG3 c’è stato un servizio che ha fatto un parallelo tra le difficoltà per sfamare la popolazione mondiale a caus de surriscaldamento globale di origine antripica

    • Peccato che la produzione di cibo continui a crescere più velocemente della popolazione. Dati FAO, cercare per credere.
      gg

    • maurizio rovati

      Ma senza olio di palma.. eeeeh

  3. Maurizio Rovati

    C’è stata un’altra conferenza sul clima, senza troppo clamore stavolta, infatti l’ho saputo solo stamattina da uno zelante giornalista del tiggi.
    http://www.ilpost.it/2016/10/15/conferenza-clima-ruanda/
    http://stream24.ilsole24ore.com/video/mondo/ok-accordo-limiti-idrofluorocarburi/AD9bjAdB?refresh_ce=1
    Ho idea che anche la tecnologia del freddo sia nel mirino dei “cacciatori di tasse per salvare il mondo”.
    Straordinario, al limite del poetico, anche l’intervento del segretario di stato USA che dichiara di poter ottenere “un intero mezzo grado” di contenimento dalla temperatura degli anni a venire…( forse non è del tutto nuova infatti nel Signore degli Anelli, Sam dice a Pipino a proposito di pinte di birra: “ma ne hai già presa una metà intera!” )

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