Salta al contenuto

Rinnovabili o Fossili?

Cari lettori di CM, vi allego di seguito una Flowchart, di quelle che vanno tanto di moda nel campo del Project Management.

Nessuna pretesa scientifica, per carità, ma solo uno spunto per una riflessione collettiva.

Un tentativo molto elementare, per quanto mi riguarda, di mostrare quante incertezze, quante forzature e quante assunzioni siano alla base del concetto “+CO2 = più caldo = moriremo tutti salvo-che”.

Sono tante, le assunzioni alla base del pensiero attualmente dominante. Ma se si fosse prodotta una flowchart del genere, prima di spendere una montagna di miliardi su una causa forse giusta o forse sbagliata?

Se si fosse arrivati alla conclusione o anche solo al sospetto che più CO2 poteva significare, per esempio, Global Greening, aumento della produzione agricola o persino diminuzione dei fenomeni meteorologici estremi? Sarebbe stato necessario, in quel caso, massaggiare fino allo sfinimento i dataset di temperatura? Produrre studi ammazza-hiatus di dubbio valore scientifico? Produrre modelli climatici clamorosamente fallimentari (salvo modificare a babbo morto i dati reali)? E poi costringere cittadini comuni e industrie a pagare l’elettricità il doppio? Provocare indirettamente deindustrializzazione e decrescita? Demonizzare fonti di energia economiche ed affidabili? E tanto, tanto altro?

Perché, vedete, secondo me il punto centrale della discussione è proprio questo: prima di litigare come i capponi di Renzo su pochi decimi di grado non ci si è posti la domanda più importante: ma questo aumento della concentrazione di CO2 (incluso l’associato, debole aumento della temperatura globale misurato finora) è positivo o negativo per il nostro Pianeta e per il nostro benessere?

È una domanda che non può restare inevasa. Anzi, sarebbe la prima domanda da fare. Perché se la risposta è che un incremento di CO2 forse fa più bene che male (ed è lecito sospettarlo, alla luce di fatti concreti e misurati come il global greening o l’aumento di produzione agricola) allora che facciamo? Se la CO2 è centrale e prevale su ogni altro fattore, come vogliono farci credere, allora dovremmo concludere che bisogna aumentare il consumo di carbone e di petrolio a più non posso. E disincentivare qualsiasi sorgente di energia non fossile.

È evidente che non può essere questa la soluzione, ad esempio perché bisogna considerare gli effetti sull’inquinamento ambientale, o perché esistono fonti non-fossili affidabili come il nucleare che sarebbero ingiustamente penalizzate, e per tanti altri motivi.

Ci hanno convinti che la CO2 è un veleno, piuttosto che il mattone elementare della vita sulla Terra, costruendo sulla questa grottesca e gigantesca fake-news scientifica un castello di teoremi che fa acqua da tutte le parti. E con un’unica conclusione: bisogna tagliare le emissioni di CO2 ad ogni costo. Punto.

E tuttavia, alla prova di fatti reali e non sulla base di modelli fallimentari, è legittimo coltivare il dubbio che un aumento di CO2 faccia persino più bene che male al nostro Pianeta, e al nostro tenore di vita. Se ne può parlare? No. Anzi sì, sulle riserve indiane come questo Blog.

PS: l’evidenza ci dice che in barba alla retorica sul dramma dell’abbandono della COP21, alcuni dei paesi indicati come salvamondo stanno costruendo tante nuove centrali a carbone. Cina in testa, con un aumento di circa il 50% della generazione già installata. Si predica bene e si razzola male, come al solito. Forse una flowchart del genere ce l’hanno in testa in tanti, evidentemente. L’importante è che non se ne parli. Del resto, c’è da proteggere un interesse superiore.

A sapere qual è, questo interesse superiore da proteggere…

PS: dopo tanta introduzione, ecco finalmente la flowchart… Cliccate e ingrandite secondo necessità 😉

 

 

 

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail
Published inAttualità

8 Comments

  1. virgilio

    “…Al Seminario prese parte, oltre a numerosi esperti… Richard S.Lindzen, professore del prestigioso MIT… Unica conclusione sicura fu quella relativa all’aumento di mezzo grado nella temperatura media terrestre durante gli ultimi cent’anni… Le cause di questo aumento furono però lungi dall’essere stabilite con certezza. Lindzen fece vedere che se togliessimo dall’Atmosfera tutta l’Anidride Carbonica l’effetto serra resterebbe di fatto com’è (entro il 93%)… Su Marte la NASA registra variazioni climatiche senza che vi sia alcuna attività umana…” (Da “Il vero e il falso” di Antonino Zichichi, par. 12.8, pagg. 400-401, Gruppo editoriale il Saggiatore S.p.A, Milano 2003). A mio modesto tributo alla discussione riporto qui tal breve estratto dal relativo libro che conservo in biblioteca da qualche anno.

  2. Alessandro

    La retta via da seguire per le scelte quotidiane del popolino consumista: ridurre il consumismo (non acquistare nulla se non ho liquidità disponibile), rendermi sempre più indipendente dall’esterno e cercare di avere introiti o stipendi maggiori.
    Se ci pensate bene l’itagliano medio fa l’esatto opposto.
    Vedo da anni che ci si prostituisce per un posto di lavoro che nemmeno piace e ti credo che il mattino non arriva…itagliano infatuato dalle sirene :
    https://youtu.be/HbrilKDJmDU
    digli di non guardare le rocce e mettigli la cera sulle orecchie, remate e non abbiate paura delle rocce!
    Com è lontano il mattino adesso…

  3. Alessandro

    “Del resto, c’è da proteggere un interesse superiore.
    A sapere qual è, questo interesse superiore da proteggere…”
    ci provo io a scrivere quale potrebbe essere l’interesse:
    aggiungere schiavi da sfruttare e farli lavorare, allo stesso tempo togliere ricchezza a quei cittadini risparmiatori dandogli qualche miraggio e instillando paura nelle loro menti. Se fossi una multinazionale l’unico problema sarebbe questo: i consumi devono almeno rimanere stabili e le spese devono diminuire (stipendi da schiavi per i lavoratori).

  4. andrea

    Buongiorno,
    Sono convinto anche io che la CO2 non sia per forza dannosa per il pianeta. Giustamente poi bisognerebbe discuterne perchè nessuno ha la verità in mano.
    Ma da questo a sostenere il continuo uso di energia fossili (esauribili) rispetto a quelle rinnovabili ce ne passa di acqua sotto i ponti!
    L’uso di energie fossili non libera solo CO2 ma anche altri gas e sostanze dannose dovute alla combustione. Basti pensare alle condizioni in cui si è costretti a vivere ogni inverno ormai in pianura padana. Con smog alle stelle!

    • Massimo Lupicino

      Ciao Andrea, il punto e’ proprio quello che hai evidenziato tu. Qual e’ il problema? La CO2? Allora siamo fuori strada perche’ l’evidenza ci mostra che paradossalmente stiamo meglio prima che adesso, in diversi campi.
      L’inquinamento? Bene, allora qui si puo’ ragionare. Perche’ la combinazione di generazione con centrali termoelettriche a gas o nucleare + uso di macchine elettriche e’ una possibile soluzione. O sistemi di abbattimento piu’ efficienti per il carbone, e chi piu’ ne ha piu’ne metta.
      Ma ai salvamondo non va bene nemmeno il gas naturale, nemmeno il nucleare. Se non e’ pala eolica o pannello, allora va comunque male. Questo atteggiamento e’ distruttivo, utopistico, suicida da un punto di vista meramente economico o industriale.

    • Alex

      “Qual e’ il problema? La CO2?”
      Il problema e’ la demonizzazione della CO2, Purtroppo in questi tempi di disinformazione di massa, il messaggio e’ passato e qualunque ignorantello con un microfono o una tastiera si sente autorizzato a parlare dei “cambiamenti climatici”, tanto per apparire “trendy”.
      La maggioranza non sa neanche che cosa sia la CO2, ma vengono portati al pascolo dai manovratori che corredano i loro articloi catastrofici con fotogarafie di torri di condensazione che emettono pennacchi di …vapore acqueo!
      Oggi ascoltavo alla radio una discussione su Trump ed il G20, e non c’ era un interlocutore, che non citasse la CO2 come un” pollutant” (abito in UK). Un’ altra volta a commentare il ritiro dagli accordi di Parigi, hanno intervistato il titolare di una cattedra universitaria di “carbon sequestration”. Come intervistare un Sinodo sull’ esistenza dello Spirito Santo: “97% agreement”!.

      Avete notato poi, che ormai solo gli sprovveduti parlano di “risacaldamento globale”, mentre il termine “cambiamenti climatici”e’ sempre piu’ gettonato nei salotti buoni? Loro non lo sanno, perche’ gli “omogeneizzatori” non glielo dicono, ma :”La pausa esiste e lotta con noi!”.

      Il primo che obietta che il 2016 e’ l’ anno piu’ caldo “on record” vince una bambolina gentilmente offerta dalla EXXON MOBILE”

    • Luca Maggiolini

      Ma sei sicuro che OGGI ci sia più smog di 50 anni fa? O invece, semplicemente, oggi viene misurato e se ne parla, mentre una volta no?
      Io ne dubito molto. Ma molto.
      Prendiamo le famigeratissime, terribilissime polveri sottili. Il Pm 10. Ovvio che ce n’è di più oggi, una volta non si misurava!!!!!
      Quando ero bambino negli anni 70, a Milano Certosa/zona Pero col cavolo che vedevo il cielo azzurro che c’è ora…….
      Ormai si ragiona per stilema, assiomi senza un minimo di ragionamento, un minimo di dubbio: la legna è cento volte più inquinante delle fonti fossili ma la panacea, secondo qualche genio, è il pellet (composto da legno tagliato negli USA, che evidentemente arriva fin qui a nuoto e si taglia e trita da solo…..).
      Non ho parole.

Rispondi a Alessandro Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »