Queste previsioni sono a cura di Flavio
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Situazione ed evoluzione sinottica
Aria artica di recente origine polare marittima affluisce lungo il bordo orientale dell’anticiclone delle Azzorre, muovendo rapidamente dal Mare di Groenlandia in direzione del Mediterraneo occidentale. Nella notte di domenica 12 Novembre l’aria fredda ha fatto irruzione nel Mediterraneo attraverso la porta del Rodano attivando una ciclogenesi sottovento alle Alpi che in queste ore porta fenomenologia diffusa e intensa sull’Italia, con la sola eccezione delle regioni nord-occidentali, in ombra pluviometrica. Si fanno notare in particolare le nevicate a quote decisamente insolite per la stagione, fino ai 300-400 metri sull’Emilia Romagna, a testimonianza della estrazione polare dell’aria in arrivo sulla Penisola.
Ma la stagione fredda avanza inesorabile in altri settori dello scacchiere europeo: nevica intensamente e diffusamente sul Mare di Kara e sul Mare di Barents dove aria molto fredda affluisce nei bassi strati dal cuore della Siberia, andando a contrastare con aria polare marittima preesistente. Le nevicate si spingono fino alla costa atlantica norvegese, dove saranno sostituite dalla pioggia nelle prossime ore per l’arrivo di aria più mite atlantica.
Ruggisce l’inverno sull’arcipelago artico canadese facendo seguito ad un trend che ormai persiste fin dalla seconda metà dell’inverno scorso: temperature prossime ai -40 gradi in queste ore nella nota località termale di Eureka che la COP23 salverà sicuramente da un futuro tropicale (con grande soddisfazione dei locali, si immagina). A livello sinottico si fa notare la persistenza di formazioni anticicloniche sull’Artico che contribuiscono a limitare le intrusioni di aria più mite dal Pacifico e dall’Atlantico, consentendo alle temperature di mantenersi su livelli insolitamente vicini alle medie stagionali, e notevolmente inferiori rispetto a quelli dello scorso anno, di questi tempi.
Nel corso della settimana l’anticiclone delle Azzorre avanzerà verso est, provocando un cut-off depressionario che muoverà lentamente verso la Sirte e la Cirenaica, favorendo la persistenza della fenomenologia sulle regioni meridionali. Condizioni di stabilità si estenderanno dalle regioni settentrionali a quelle centrali, in un contesto che appare al momento piuttosto precario per la persistenza di valori piuttosto bassi del geopotenziale e per una esuberanza anticiclonica artica che, complice il consolidamento di una cellula termica groenlandese, non è garanzia di stabilità duratura (Fig.2).
La stagione autunnale è ormai matura e vicina a passare il testimone a quella invernale: lo dimostra il quadro sinottico, quello termico, le nevicate a quote molto basse sulle Alpi e sull’Appennino. Si fa fatica in generale a capire il senso della narrativa che ci vuole prossimi alla morte per arrostimento e in certi periodi, come in questi giorni, si fa ancora più fatica che in altri. Vedere il Circo di Bonn in piena azione tra proclami di inferno imminente, propositi di salvataggio collettivo, e sgambate fantozziane in bicicletta mentre le montagne si imbiancano precocemente mi fa pensare che se “lo show deve andare avanti”, allo stesso modo anche il tempo atmosferico deve farlo, fregandosene altamente delle nostre umanissime pagliacciate.
E se proprio dobbiamo morire di caldo, forse lo faremo sciando sull’Appennino modenese a metà Novembre, perché come ci insegnano i profeti del global warming se fa più freddo, è solo perché fa più caldo.
Previsioni del tempo sull’Italia
Lunedì aperture sempre più ampie sul Nordovest, dopo i fenomeni sparsi della notte. Cessano le precipitazioni sulle Alpi centro-orientali dopo le nevicate a quote basse della notte. Instabilità perturbata sulle zone costiere del Triveneto con rovesci sparsi, in miglioramento dalla serata. Generalmente perturbato sull’Emilia Romagna con precipitazioni diffuse e localmente intense, anche a carattere di rovescio o temporale, e nevicate a quote molto basse, fino a 300-400 metri in miglioramento dalla tarda serata.
Molto nuvoloso o coperto sulle regioni centrali peninsulari, con fenomeni più diffusi e intensi sui versanti orientali, nevosi fino a quote di 600-800 metri sull’Appennino umbro-marchigiano. Schiarite più frequenti sulle regioni tirreniche e sull’Abruzzo, con precipitazioni più isolate. Sulla sardegna condizioni di variabilità perturbata, con precipitazioni più probabili e intense sui versanti orientali dell’Isola dalla tarda serata.
Tempo in rapido peggioramento al Sud con fenomenologia diffusa, anche a carattere di rovescio o temporale, in trasferimento verso le regioni ioniche, inizialmente in attesa.
Temperature in sensibile diminuzione ovunque, tranne che sulle estreme regioni sud-orientali.
Venti sostenuti a circolazione ciclonica attorno al minimo in rapido trasferimento verso il Centro-Sud. Si segnalano venti particolarmente intensi, fino a burrasca forte, sul Mare di Sardegna.
Martedì ampie schiarite al Nord in estensione alle centrali tirreniche. Ancora cieli chiusi sulle centrali adriatiche con precipitazioni diffuse, in trasferimento verso sud e con quota neve compresa tra 800 e 1200 metri. Persistono le precipitazioni sulla Sardegna orientale. Condizioni di maltempo al Sud, con ulteriore peggioramento nella seconda parte della giornata e precipitazioni estese, anche di forte intensità e localmente molto abbondanti.
Temperature in leggero aumento le massime al Nord e al Centro.
Venti tesi di grecale su tutti i bacini orientali, di tramontana su quelli occidentali, con rinforzi più intensi sul Mare di Sardegna.
Mercoledì ampie schiarite al Nord e sulle regioni centrali tirreniche. Condizioni di tempo inizialmente perturbato al Sud e sulle centrali adriatiche, con passaggio a condizioni di instabilità associate a schiarite più probabili sulle regioni tirreniche e precipitazioni più intense e persistenti sulla Sicilia, regioni adriatiche e ioniche.
Temperature in ulteriore lieve aumento.
Venti sostenuti attorno al minimo sulla Sicilia.
Giovedì persistono condizioni di instabilità perturbata al Sud e sulle centrali adriatiche, con precipitazioni frequenti alternate a schiarite. Condizioni di stabilità al Nord e sulle centrali tirreniche.
Temperature stazionarie.
Venti generalmente settentrionali, in attenuazione. Richiamo sciroccale possibile sullo Jonio.
Venerdì persistono condizioni di stabilità al Nord e al Centro, con schiarite che si estendono alle centrali adriatiche. Spiccata variabilità al Sud con precipitazioni sparse.
Temperature stazionarie.
Venti deboli dai quadranti settentrionali.
Sabato e Domenica ancora stabilità al Nord e al Centro e condizioni di variabilità sulle regioni meridionali con precipitazioni in esaurimento. Temperature generalmente stazionarie, possibile diminuzione sulle regioni settentrionali. Venti deboli dai quadranti settentrionali, in ulteriore attenuazione.
Grazie a tutti per i commenti e le testimonianze…dal vivo! 🙂 Per rimanere in tema squisitamente meteorologico, condivido con piacere con voi i retroscena di una previsione piacevolmente sbagliata (come si fa ad essere delusi per una nevicata in pianura a novembre!! 🙂 )
Le termiche ieri davano lo zero tra 750m e 1000m sull’Appennino tosco-emiliano. Visto che le precipitazioni erano previste intense, ci poteva stare che i fenomeni nevosi raggiungessero anche aree pianeggianti per il raffreddamento della colonna d’aria a seguito della cessione del calore latente di fusione da parte della stessa, e così è stato. Sebbene i fenomeni siano stati comunque molto piu’ estesi di quanto fosse lecito prevedere, almeno per il sottoscritto.
Una piacevole, bianchissima sorpresa, specie per la mancanza di disagi particolari, per la veloce attenuazione delle precipitazioni dal primo pomeriggio…
Flavio facendo una previsione generica per l’Italia al limite si può essere più dettagliati per la giornata di lunedì specificando province e zone, ma comunque a me pare una previsione azzeccata quella da te fatta.
Intanto ho notato un aumento dei geopotenziali est canadesi e un vortice molto profondo su capo Farvel, sintomo che un’altra profonda ondulazione intresserebbe l’Europa meridionale all’inizio della terza decade di novembre.
Immagine allegata
Ecco GFS ad inizio terza decade mette in previsione una Rossby wave che traghetta aria dalla Groenlandia fin sul Mediterraneo:
Immagine allegata
C’è qualcuno che nelle news mediatiche si sta chiedendo di cosa parlano alla COP23? Parlaano come sempre di come poter convincere altri consumatori a spendere inutilmente i propri soldi in funzione di pseudo teorie salvamondiste.
Nella foto, conferenzieri del COP 23 in visita sotto le due torri. Novembre 2017, il mese più cald… ehm…
Immagine allegata
“Si fanno notare in particolare le nevicate a quote decisamente insolite per la stagione, fino ai 300-400 metri sull’Emilia Romagna…” Correzione a posteriori, neve a quella quota (con accumulo) anche nel Veneto centrale es. Colli Euganei, mentre in pianura tra Padova e Ferrara pioggia mista a neve. Imbiancata da alcuni cm invece tra Modena e la Romagna interna, in particolare per la pianura Bologna città anche 10-15cm, come già detto dagli altri interventi qui sopra.
Evento notevole sia per il contenuto anticipo (di solito capita gli ultimi giorni del mese, quando capita a novembre) sia per gli accumuli al suolo in Emilia-Romagna dove ha “attaccato” la neve.
Qui ad Imola 10cm abbondanti,purtroppo dalle 14 è rigirato in pioggia.
Giusto per la cronaca, visto che sicuramente tutti i lettori saranno in preda al nowcasting. Nevicate con accumulo in pianura su tutta la zona centrale dell’emilia (sorpresa), qui dove sto io sull’appennino bolognese a 700m alle ore 13 siamo sui 30cm e continua (non sorpresa).