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L’agenzia di viaggi del Climate Change

Volete viaggiare nel tempo e nel clima? Niente di più facile. Finalmente, per soddisfare la morbosa curiosità di quanti muoiono dal desiderio di sapere di che morte dovranno morire, ecco la mappa interattiva del climate change prossimo venturo.

Già, perché il viaggio nello spazio-tempo climatico, malgrado tutto ciò che sappiamo venga dal passato, funziona solo per andare nel futuro. Sia mai che con uno strumento così interessante, si possa esplorare effettivamente quel che è stato ed è, invece di struggersi per quel che sarà, che nessuno sarà mai in grado di verificare personalmente per definizione.

Comunque, la faccenda rientra nel tema della comunicazione efficace dei temi del disastro climatico, per assicurarsi il trasferimento del giusto messaggio, per far maturare la consapevolezza dell’ineluttabilità delle sorti climatiche dall’universo mondo. Sorti di temperatura e precipitazioni, nell’ordine il parametro che non è affatto l’integrale del clima e quello più difficile da misurare e prevedere.

Ecco qua:

Buon viaggio, tornate presto 😉

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Published inAttualità

6 Comments

  1. Alessandro (poro pilota)

    Per questioni di “lavoro” ho già avuto la possibilità di trascorrere due semestri tra Libano e Israele. Nel 2009 vi soggiornai dal mese di agosto al mese di marzo dell’anno successivo. Nel 2016 mi toccò il turno da inizio aprile a fine settembre. Se lavorassi nel settore della moda potrei asserire di aver presenziato alle collezioni autunno/inverno ed primavera/estate! Il risultato delle mie osservazioni meteorologiche sul campo è dunque il seguente. Fino a metà ottobre prevale il clima siccitoso mentre, da quel momento, le perturbazioni provenienti dal nostro settore del Mediterraneo riescono a scendere fin sotto Cipro. Data la maggiore temperatura del mare in quei luoghi, dovuta all’ininterrotto soleggiamento estivo, le perturbazioni assumono degli aspetti quasi catastrofici con temporali che sembrano tifoni e la formazione di sequenze di trombe marine che si esauriscono poche centinaia di metri davanti alla costa. In una giornata di gennaio ne abbiamo contate ben cinque sparse nell’arco apparente di una ventina miglia. Ovviamente in Israele lo sanno bene e i bollettini meteo riportano accuratamente il rischio di alluvione lungo la Valle del Giordano. Io che fruisco di una location vista mare a circa cento metri di quota, o visto gli effetti degli shower rain sui fianchi delle colline e i fiumi di fango sconvolgere il compound ONU di Naqoura ,travolgendo i baraccamenti indonesiani e polacchi. Ma anche gli austriaci hanno avuto le loro sfighe… Magicamente, nella seconda metà di aprile, i voli di cicogne che risalgono verso l’Europa, si portano via gli ultimi temporali lasciandoci nel tipico clima caldo Mediterraneo, nei luoghi abbandonati prima dalla regina Didone e poi dagli sciagurati crociati che non riuscirono a finire bene il lavoro. Quindi: sei mesi di siccità e sei mesi di diluvi. Niente di nuovo sotto il sole!

    • David

      …balle spaziali!!!

    • Maurizio Rovati

      Il migrante climatico ha l’indubbio vantaggio che non sa di esser tale, glielo spiegheranno dopo, con comodo, forse.

    • robertok06

      La sola Italia ha 30 milioni di migranti economici in giro per il mondo… Europa, Nordamerica, Sudamerica, Australia… e i giovani che partono sempre di più… io mi preoccuperei più di quello…

  2. Luigi

    da “LE SCIENZE”:Anno 2100: sei mesi d’estate in Medio Oriente
    Alla fine di questo secolo, i paesi del Mediterraneo orientale sperimenteranno una dilatazione della stagione calda e secca e un accorciamento di quella fredda e piovosa, che sarà ridotta a soli due mesi. Questa combinazione porterà probabilmente a una crisi di approvvigionamento idrico e a nuove minacce per la salute umanaleggi l’articolo »
    È questa la drammatica previsione climatica che emerge da uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Tel Aviv, pubblicata sull’“International Journal of Climatology”. Lo studio, guidato da Assaf Hochman, è frutto dell’incrocio e del confronto tra diversi algoritmi e modelli climatologici sviluppati negli ultimi anni.

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