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In fondo perché no?

La prima volta che ho letto di questa notizia – che per inciso non ha sconvolto le mie giornate – ho pensato, ma dai, è il ciclo stagionale, è la variabilità interannuale, è il recupero post El Niño 2015-2016, che è stato davvero importante…

Poi mi sono detto, ma con segno rovesciato quanti ricami ci avrebbero fatto su le vestali del clima e quanto l’avrebbe amplificata la grancassa dei media? Così, ecco qua: dal febbraio 2016 al febbraio 2018, la temperatura media globale è scesa di 0.56°C! Per carità, questo non intacca il trend di lungo periodo perché è appunto tale, non elide (ancora non del tutto ma è questione di poco ancora) il boost all’aumento della temperatura media globale fornito proprio dall’ultimo El Niño, però, più di mezzo grado non sono proprio quisquilie, per cui alla fine mi è sembrato giusto darne conto.

Quindi ecco qua, per approfondire:

Did You Know the Greatest Two-Year Global Cooling Event Just Took Place?

Lo so lo so, non è un paper, ma non ce n’è bisogno perché i dati sono quelli del GISS della NASA, che trovate comodamente in grafica qui, oppure in numeri qui.

Così, mentre il pianeta (brevemente poi chissà) si raffredda, ecco un po’ di dissonanza cognitiva dell’ultima ora. Science Daily, stessa newsletter:

E così, se la ricerca ci dice che gli animali (marini) hanno seguito le oscillazioni del clima per milioni di anni spostandosi dove meglio si trovavano, le proiezioni invece ammoniscono che la maggior parte delle specie animali europee non periranno sotto la scure del clima che cambia perché incapaci di spostarsi.

Che dite, si saranno accorti del controsenso?

E così ieri abbiamo visto la magica unione tra i modelli climatici che non funzionano e quelli economici che funzionano ancora meno, oggi ci aggiungiamo anche quelli sull’evoluzione delle specie. Adoro questa materia…

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Published inAttualità

10 Comments

  1. Alessandro2

    Intanto le pillole del lunedì mattina (quelle deprimenti) del noto meteorologo, divulgatore scientifico e climatologo, insistono: il climate change deve diventare materia scolastica. Solo il 4% delle 16.000 pagine analizzate in uno studio americano sono dedicate al problema principale dell’umanità (stica! sono SEICENTOQUARANTA PAGINE, mica robetta, sottratte ad analisi magari più serie e fondate sulle vere cause di guerre, carestie e migrazioni).
    Orwell e Overton ar meteo sciò ie spicciano casa.

    • ale.meteo

      il discorso è che non si tratta di qualcosa di manovrabile.. magari un’agenzia di rating non va bene una cosa e di conseguenza agisce, motivando quello che gli pare (dal nulla di può dire..) una nazione avrà più o meno benefici.

      Qui si tratta di qualcosa al di fuori della nostra portata, che può fare scatenare crisi impensabili nel mondo occidentale. Qualcuno sà e sà anche che un giorno sarà meglio far credere ai popoli che il Sole gira attorno alla Terra. Oppure che viviamo dentro Matrix.. Con poco o tanto fanno credere qualunque cosa..

      Le temperature mostrano un riscaldamento epico del vortice polare e un’epica inversione..

      Immagine allegata

  2. ale.meteo

    Quando avvengono quelle dinamiche a voi dimenticate, c’è un cuneo oceanico dai cui si aziona l’intera dinamica.. Ovvero avviene la risalita di masse d’aria sub-tropicali perché c’è una discesa di masse d’aria sub-polari.

    A parità se vediamo il commento sotto la massa d’aria polare in gioco è la stessa. La differenza è che è stata disturbata nel decorso invernale.. In compenso ci sono nuclei d’aria polari più fredde,,

    Immagine allegata

  3. Ciro Caramiello

    La temperatura che noi monitoriamo attraverso una serie storica non sta né scendendo né aumentando. Dipende dal tipo di approccio che viene utilizzato per la valutazione su di un certo intervallo temporale e dipende, inoltre, dalla durata dello stesso intervallo di osservazione. Maggiore aiuto ci viene dal pattern recognition (riconoscimento dei modelli) fatto con le reti neurali. C’è in questi mesi una tendenza ad identificare un punto stazionario cioè una propensione della serie ad oscillare attorno un valore un po’ più “fisso in media”. Ma anche con gli strumenti più raffinati dell’intelligenza artificiale non si riuscirà mai a mettere d’accordo gli scienziati se non si dice su quale intervallo va calcolata la media. Nonostante questa questione di principio, è possibile venirne fuori alla grande non fornendo un numero (“la Tmedia è scesa di 0.56°C”) bensì una funzione (se si considera un intervallo di osservazione maggiore di “x” anni, la Tmedia è una funzione stabilmente decrescente di x). Da questo punto di vista mi sento di dare un po’ più di ragione a Guido Guidi.

    Ciro Caramiello, Ph.D.

    • donato b

      Commento molto interessante. Esiste qualche riferimento bibliografico per approfondire la questione?
      Ciao, Donato.

  4. Federico

    La temperatura media globale non sta affatto scendendo, il 2016 è stato l’ anno più caldo fra quelli ENSO +, il 2017 il più caldo fra quelli ENSO neutro e il 2018 sarà il più caldo fra quelli ENSO – (almeno la prima parte dell’ anno è influenzata dalla Nina che sta scemando).
    Quindi siamo sempre ai massimi e non esiste nessun raffreddamento se non nei vostri sogni.

    • Ok, non sai leggere. E visto che sono dati del GISS, vedi se te puoi prendertela anche con loro. Stai sereno Federico, l’AGW è vivo e lotta insieme a noi.
      gg

    • ale.meteo

      Direi che è ormai inutile negare che le temperature della depressione polare stanno scendendo, tutto ciò si ripercuote al suolo e vengono battuti record su record nelle regioni subpolari artiche. Se guardiamo la depressione polare antartica, essa sta già raffreddando bene e condizionando alcune aree emisferiche.

      Ora c’è da meravigliarsi o capire gli scopi, viene omessa o alterata l’intera dinamica presente sull’emisfero boreale. Facile inventarsi un pseudo anticiclone dinamico. Quando avvengono quelle dinamiche a voi dimenticate… Soprattutto c’è un cuneo oceanico e si azione l’intera dinamica, dalle temperature delle masse oceaniche. Secondo alcuni stiamo respirando veleno che altera le temperature terrestri..

      Un vortice polare che si sta espandendo e rafforzando durante il decorso invernale sarà più si freddo. Con il semplice e profondo risultato, che sarà in grado di elevare masse d’aria subtropicali verso le alte latitudini. Di “auto-mitigarsi” stemprando a sua volta le masse d’aria subtropicali. Tutto questo fino a quando? Quando ci sarà il punto di non ritorno?

      In sintesi il vortice polare artico, disturba moti d’aria e correnti subtropicali, generando possenti promontori anticiclonici. In passato la sua azione era molto più blanda.

      Il cosiddetto caldo africano è come la scoperta dell’acqua calda.

      Immagine allegata

    • Federico

      Si, so leggere. E so anche come si misurano i trend, non certo prendendo il picco singolo di un anno.
      Allora facciamo cosi, questi ultimi 2 mesi sono stati piu caldi dei precedenti 2 ,quindi il vostro fantasioso raffreddamento globale è già finito. State sereni e aspettate la prossima mini-PEG magari di una settimana ;-).

    • Picco? Anno? Non ce la posso fare… Anche perché domani sarà più caldo di oggi, la PEG è durata ancora meno…

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