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Le Relazioni Pericolose

Mentre quelli bravi sono al lavoro pressochè dimentichi degli aspetti più squisitamente formali della vicenda dei messaggi e dei dati trafugati dai server della UEA e si concentrano sui codici e sul materiale più prettamente scientifico, quelli meno bravi, tra cui anche noi, continuano ad interrogarsi sui risvolti che questa fitta rete di relazioni, di cui ricordiamolo è trapelata poco più che una minima parte, può avere avuto nel territorio dell’etica comportamentale e delle policy che sono state adottate nel tempo in ragione di questi atteggiamenti. Lo facciamo, è bene ricordarlo, perchè ci mancano gli strumenti per entrare negli aspetti più squisitamente scientifici. Ma lo facciamo anche perchè molti degli aspetti etici e comportamentali che si delineano nei mille e più messaggi che circolano in rete, sono stati frequentemente argomento di discussione anche su queste pagine.

Dell’aspetto vagamente lobbystico dell’impiego del proprio potere e della propria influenza per favorire quanti condividono le proprie tesi e magari i propri interessi ne abbiamo già parlato. Non è il caso almeno per ora di tornarci su. Il sistema della revisione paritaria ha le sue regole e, credo, anche gli strumenti per intervenire a correggere quanto di deontologicamente scorretto dovesse essere stato fatto. Tra l’altro è notizia di oggi che alcuni rappresentanti della Camera dei Lord sono intenzionati a chiedere una pubblica inchiesta  che faccia interamente luce sull’argomento, per difendere, a quanto dicono, l’integrità dell’evidenza scientifica su cui si devono basare decisioni importanti a livello internazionale. Non è detto che questa richiesta venga accolta, ma se così dovesse essere le valutazioni si faranno nelle sedi opportune.

In questo commento, mi preme affrontare un’altra questione cui ho pensato leggendo quanto pubblicato oggi sul Wall Street Journal Europe. Nell’ambito di una rapida esegesi dei contenuti dei messaggi, ha catturato la mia attenzione il passaggio in cui si riporta della richiesta da parte di una delle più importanti organizzazioni ambientaliste del pianeta di ingrandire la sezione di un rapporto scientifico riguardante le siccità e gli eventi estremi, tenendo conto che nel paese dal quale la richiesta arrivava, una probabilità del 50% che questi eventi potessero mutare in ragione dei cambiamenti climatici sarebbe stata considerata un rischio significativo. Diversamente il rapporto sarebbe risultato più conservativo di quanto già espresso dalle autorità scientifiche dello stesso paese. Il tutto come preparazione ad un eventuale annuncio mediatico che quindi trovasse il supporto anche di quelle autorità scientifiche, le quali sarebbero state certamente poi interpellate dalla stampa.

Non è dato sapere di quanto quella famosa probabilità dovesse essere accresciuta. L’espressione usata è molto informale, beefed up, nel tipico slang così comune del resto in queste conversazioni. La domanda è, ma questi numeri si potevano alzare a comando? Il risultato è aperto alle interpretazioni, prende forma in base alle necessità, in questo caso puramente mediatiche o scaturisce da un procedimento scientifico? Anche qui l’espressione usata è sintomatica, forse per noi poco comprensibile ma rende comunque l’idea, big public splash. Come diremmo noi nella nostra bellissima lingua un po’ contorta? Evento di grande risonanza mediatica. Bene, per assicurarsi l’ascolto, per capire di chi lascio spazio alla libera immaginazione dei lettori, una ritoccatina alle percentuali è consentita.

Ora secondo me in questo caso, chi dovrebbe prendersela di più è il gran numero di militanti che a queste  organizzazioni tanto mediaticamente attive danno la loro passione ed il loro impegno. Poniamo il caso (che non credo sia questo) che quelle pecentuali fossero giuste così, senza bisogno di ritocchi. Quante risorse si sarebbero impiegate inutilmente per fronteggiare un rischio significativo che tale non era? Risorse che magari si potevano impiegare in altre cose, proprio come la valanga di soldi che gira attorno a tutta la questione del cambiamento climatico. Non possiamo nè vogliamo fare nessun conto, basta e avanza aver chiarito il concetto1.

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  1. Non pubblichiamo più alcun testo di email; chi vuole può fare la propria ricerca, proprio come abbiamo fatto noi []
Published inAttualità

11 Comments

  1. […] Insomma quella che propongono è una discreta virata, accattivante, ma anche capace di attrarre l’attenzione di detrattori di vario genere. Tra questi chi ha basato la propria strategia sulla lotta senza quartiere alle emissioni e solo a quelle (per molti aspetti gli accordi internazionali nati e nascituri vanno in questa direzione), includendo anche gli ambienti finanziari molto favorevolmente impressionati dal mercato del Carbon Trading, avrebbe certamente qualcosa da obbiettare. E’ probabile poi che qualche parere non entusiasta venga anche da qualche settore della ricerca stessa, perchè, il livello di comprensione scientifica piuttosto basso dei forcing diversi dai gas serra, impedirà, almeno fino a quando non sarà salito, di continuare ad asserire che il riscaldamento occorso negli ultimi 150 anni è molto probabilmente (leggi >90%) interamente ascrivibile alle attività umane. Questo bagnerebbe la polvere da sparo a tutti quelli che amano i “big public splash”, tanto per usare una terminologia cara ad alcuni gruppi di ricerca molto fashion. […]

  2. Dario

    Magg. Guidi, Lei è troppo gentile ed educato, nei Suoi commenti.
    Io x tutta questa faccenda userei piuttosto il termine di “compari di merende”, ricordando le “frequentazioni” del sig. Pacciani e della sua allegra combriccola.
    E quelle mail mi ricordano i “pizzini” trovati nei covi di Provenzano, Riina e boss vari, con le indicazioni (giustamente sgrammaticate) su come favorire gli affiliati alla causa e come osteggiare gli avversari.
    Ripeto: con un linguaggio così soft, Lei sta dimostrando, come sempre, la sua signorilità ed educazione; un bel contrasto con lo snobismo, la presunzione, la volgarità ed il disprezzo che abbiamo scoperto essere prerogativa della “banda del CRU”, e con il linguaggio tutt’altro che pacato che contraddistingue molti sostenitori della causa dell’AGW.

  3. Salve a tutti. Una domanda: potete confermarmi solo una cosa, e cioé che il codice che ha generato questa famosa serie di dati non è mai stato reso disponibile prima dell’attacco dell’hacker dell’altro giorno? Mi occupo professionalmente anche di codice open source e mi piacerebbe rilanciare la notizia sul mio blog (tanto per diffondere le news), ma affrontandola in una prospettiva che mi compete. Trovo sorprendente che in ambito scientifico, dove tutto dovrebbe essere riproducibile e dove è nata la cultura open source, non sia stato distribuito fin dall’inizio il codice sorgente che ha generato i dati alla base di tutte le discussioni.

    Grazie.

    • si confermo, il codice non è mai stato dato

  4. marcus

    Guarda Claudio, l’unico cosa che mi sento di dire in questo momento è che ci sono una marea di pagliacci che cercano di ritirar su il tendone crollato dopo una folata di vento. Tanti pagliacci.

  5. Claudio Costa

    Sto seguendo la difesa su realclimate ovviamente minimizzano dicono che:

    – trucchetto” è un modo di dire, ma non un trucco
    (invece lo è ed è stato dimostrato da McIntyre)
    – in privato i commenti sono privi di tatto,
    -”nascondere il declino” era una frase inappropriata (sorvolando sul concetto, un paio di manipolazioni: dati estivi su medie annuali, e grafico con media troncata)
    Рuna pubblicazione se ̬ buona passa se no non passa
    (minimizzando la lobbing fatta da Phil Jones)
    Рalla fatidica domanda perch̬ mai Mann avverte gli altri di distruggere tutti i dati che potrebbero essere chiesti da McIntyre con il FOI dice:
    nulla è stato distrutto.
    Ah si? e come fa a saperlo?
    E perchè i dati non sono stati dati a McIntyre?
    E perchè l’IPCC ha inserito nell report 2007 Mann e Briffa malgrado le peer review di contestazione, e come mai non hanno detto niente Mann e Jones se sapevano come dicono che “Briffa con la serie Yamal si era messo nei guai”?

    • Per carità, ci mancava solo questa.
      gg

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