Alcuni giorni fa abbiamo parlato del report messo a punto dal Global Humanitarian Forum (GHF) che attribuisce già ora oltre 300.000 morti l’anno ai cambiamenti climatici, mentre sarebbero trecento milioni quelli che in un modo o nell’altro ne soffrono comunque le conseguenze. Un bel lavoro che, parafrasando uno dei commenti ricevuti su queste pagine, servirà comunque a sostenere il Copenhagen Consensus.
Tuttavia non sembra che questa imponente opera stia riscuotendo il successo sperato. Una delle critiche più tenere che il lavoro ha ricevuto è quella relativa alle approssimazioni ed alle imprecisioni presenti nei calcoli che sarebbero stati fatti per giungere alle conclusioni di cui sopra. Ci prova il titolare del GHF Mr. Kofi Annan a dare una spiegazione, sottolineando che il report non avrebbe mai potuto avere il rigore di uno studio scientifico.
Gli risponde serenamente Roger Pielke Jr: Perché il report del GHF non può avere il rigore di uno studio scientifico? Beh, una risposta è che gli studi scientifici su questi argomenti semplicemente non danno le risposte desiderate.
A questo aggiungerei: perché farlo allora?
Meditate gente, meditate.
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