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Giudicate voi

Nella valanga di informazioni più o meno rilevanti e nella gran quantità di dati cui è stato possibile accedere con il dilagare del Climategate, alcune cose si è capito si da subito che sarebbero diventate delle vere e proprie icone. Su quelle si sono concentrate le critiche, su quelle sono arrivate le spiegazioni più o meno plausibili di quelli che loro malgrado (e sono certo che ne avrebbero fatto volentieri a meno) sono diventati i protagonisti di questa vicenda.

Tra queste c’è senz’altro la famosa frase di Kevin Trentberth contenuta in una delle mail trafugate.

“The fact is that we can’t account for the lack of warming at the moment and it is a travesty that we can’t”

Su questa breve ma significativa affermazione, che poi non fa che mettere in luce un dubbio più che legittimo che ha il solo difetto di non essere mai stato espresso pubblicamente, sono state scritte centinaia di pagine di commento. Diciamo che uno degli scienziati più in vista della Climatic Research Unit che con i suoi numerosi articoli ha dato un importante contributo alla formazione delle basi scientifiche divenute il fulcro delle determinazioni dell’IPCC, se considera una tragedia il fatto che con quelle basi scientifiche non si possa spiegare il mancato riscaldamento degli ultimi anni, lo dovrebbe dire. A costo di far scendere di qualche punto percentuale la granitica certezza che proprio l’IPCC ha assegnato al livello di comprensione delle origini antropiche del riscaldamento globale.

Ma, come è del resto avvenuto per buona parte dei contenuti delle famose mail, anche in questo caso Trentberth si trincera dietro la spiegazione che quella frase è stata decontestualizzata. In sostanza la frase non sarebbe stata riferita al fatto che le temperature medie superficiali globali stiano attraversando un periodo di stasi, quanto piuttosto all’incapacità degli strumenti di osservazione di fornire dati sufficienti a seguire correttamente i flussi di energia all’interno del sistema, in modo da ottenere un’immagine affidabile delle variazioni di origine naturale.

Si tratta di una spiegazione interessante e credibile, contenuta in questo post a firma proprio di Trentberth pubblicato praticamente pochissimi giorni dopo la diffusione delle mail. Però, così “contestualizzata” la frase più che sgomberare il campo dai dubbi ne fa sorgere altri, nel senso che alla base della quasi certezza delle origini antropiche del riscaldamento globale deve esserci necessariamente una corretta interpretazione delle eventuali origini naturali di questo riscaldamento. Se si riconosce che il sistema osservativo impedisce questa interpretazione, non è chiaro come si possa poi continuare ad essere graniticamente certi di tutto il resto.

A mio parere però il fatto che la spiegazione sia credibile non vuol dire che debba essere creduta. La frase è infatti perfettamente contestualizzabile rispetto alla discussione all’interno della quale è stata scritta, uno scambio epistolare breve in cui si discute del fatto che un incauto giornalista della BBC abbia osato affermare che del Global Warming si sono perse le tracce, perchè le temperature hanno smesso di aumentare dal 1998. Una verità piuttosto scomoda per chi è impegnato a dimostrare il contrario in effetti. E sono perfettamente in linea con l’intero contesto del Climategate anche le affermazioni degli altri intervenuti nella discussione. Qualcuno si preoccupa di sottolineare che la BBC ha un seguito importante, qualcun altro azzarda una previsione di imminente ripresa del riscaldamento invocando anche -udite udite- la ripresa dell’attività solare! Proprio quelli che hanno scritto e detto  migliaia di volte che il sole non c’entra nulla!

Ad ogni modo la famosa frase con cui abbiamo iniziato parla di “warming”, non di “flux of energy” e viene pronunciata perchè un oltraggioso [sic!] giornalista ha parlato proprio di assenza di warming. Per me il contesto è chiaro. Piuttosto non è molto chiaro perchè Trentberth senta il bisogno di dedicare appena qualche riga a questa spiegazione e lanciarsi poi in un lungo peana del riscaldamento globale antropogenico. Se non si agisce subito poi sarà troppo tardi (ricordate che lo sta dicendo uno che tre mesi fa giudicava tragico il fatto di non riuscire  capire), è necessario ridurre sin da subito le emissioni, gli americani dovrebbero sentirsi oltraggiati dal fatto che i cinesi immettono tutta quella CO2 modificando il nostro clima, ma i cinesi dovrebbero fare altrettanto perché gli americani hanno più colpe di loro, sia attuali che storiche. Ma il bello viene alla fine, con l’invocazione di una carbon tax che consenta un management responsabile del nostro pianeta.

Management responsabile del pianeta. Sarebbe interessante provare a “contestualizzare” questa di affermazione, ma ho sinceramente paura di approfondire.

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Published inAttualitàNews

5 Comments

  1. Lucas

    Un altro articolo di denuncia sulla strumentalizzazione del clima… Finchè questo mondo si baserà ESCLUSIVAMENTE sull’economia, OGNI pretesto sarà buono per speculare!!! dai sogni alle paure della gente, dagli hobby alla “SCIENZA”……
    E’ brutto sapere che ben poco potrà essere fatto per cambiare le carte in gioco…

    Gianluca Fusillo

  2. Io mi ritengo antiserrista per ciò che riguarda la causa del riscaldamento, ovvero che siano cicli e che non sia di origine antropica, ma che questo ci sia, al di la di “climategate”, ne sono convinto.
    Che poi in America, in Asia arrivino ondate di gelo da record, che le misurazioni in Antartide non siamo affidabili, perché approssimate al rialzo o addirittura manomesse, io dico una cosa, una cosa vicina, quindi verificata con mano personale: perché dall’Aspromonte al M. Bianco molte stazioni sciistiche hanno chiuso i battenti perché non hanno innevamento per più di 20 giorni l’anno se va bene?
    Perché i ghiacciai fondono? Che sia roba di albedo o no, quello che si vuole si vuole, una cosa è certa, al di là di mummie emerse, le foto d’epoca non sono ritoccate e ritraggono ghiacciai alpini di estensione ben più ampia. E pur se le foto d’epoca potessero essere state ritoccate, i miei video no. I miei video qui in Piemonte, pur nel breve spazio temporale di 18 anni, ritraggono Alpi estive molto più bianche. La stazione sciistica Alpe Colombino -Aquila di Giaveno (TO)- 1300 m – 2100 m e quella di Colle del Lys 1300 m -1700 m funzionavano ancora sotto il mio personale vedere, da 10 anni non più.
    Mi raccontavano che a Torino c’era per terra il bianco da fine novembre a marzo e qui non parliamo dell’epoca in cui i Savoia si muovevano in slitta da Piazza Castello al Po, ma solo di 20 anni fa, quindi in contraddizione a chi paventa una tendenza al termico ribasso.
    E le foto del F. Po gelato? Quando si verificherà di nuovo una cosa del genere?
    Quante volte la stazione sciistica di Prati di Tivo è funzionante? E quella di Laceno (AV). Che fine ha fatto il ghiacciao del Gran Sasso? E da quando in qua a Torino d’estate si superavano i 32 gradi?
    A Laterza (TA), ad Altamura (BA) perché le ho viste, ma anche in tanti altri posti, conservavano il ghiaccio d’estate nelle “nevere”, provate a farlo adesso: manco l’acqua resta.
    Perché stanno cambiando la flora e la fauna marina? E le meduse? Cosa vi dicono le meduse? Lo sapete che arrivano perché il mare è caldo e non perché è pulito (come qualcuno ancora dice)? Riferendomi SEMPRE a personale esperienza, parlo di Chiatona (TA) il mio mare da che son nato: da 4 anni non ci metto più piede: 3 meduse in 1 mc d’acqua!!!
    Questo mio dire deriva da fatti personalmente vissuti e verificati e sono fatti che parlano chiaro: Rovaniemi che a volte vede pioggia a gennaio, Mosca che solo quest’anno ci ha regalato “valori d’altri tempi”.
    Poi non capisco perché si guarda sempre lontano e non a casa propria (l’Italia). E cosa si pensa del Sud Italia zuppo d’acqua che vede la neve ormai solo poche ore l’anno? E il famoso “cuscino freddo” piemontese? Che fine ha fatto?
    Prendete le cartoline dell’Etna ante 1990 e guarda l’Etna adesso dove arriva il limite invernale della neve, e se questo non può bastare perché l’Etna è caldo perché è un vulcano, guarda l’Aspromonte e la stazione sciistica delle Gambarie (se c’è ancora!).
    Al raffreddamento non ci credo, al riscaldamento sì, PER OPERA NATURALE E CICLICA, OVVIAMENTE.
    A mio avviso, contrariamente a quanto dicono gli scienziati dell’una e dell’altra parte, le zone artiche non fanno testo: l’acqua marina gela tra i -2°C ed i -6°C e mi sembra che, riscaldamento a parte, nelle zone artiche si va ancora molto al di sotto di tali valori: una semplice costatazione che va a smontare tutte le “scientificità” dell’una e dell’altra tesi.
    Sì d’accordissimo sugli psicotici allarmismi sull’Antartide. Non ho gli elementi per dirlo, ma logicamente penso che, considerati tutti i ghiacci che andrebbero a fondersi, i famigerati 57 m di innalzamento, spalmati sull’intera superficie dei mari non sono troppi? E hanno tenuto conto della maggior evaporazione dell’acqua dolce oppure si fidano tanto del “ciclo dell’acqua” ?
    Tra l’altro: ancor prima di leggere l’articolo, ho pensato: ma se il problema è la fusione della calotta, perché stanno a misurare temperature ed ipotesi e non monitorizzano la calotta? Perché sempre infondere dati psicotici se non la sobria divulgazione del fatto reale?
    Ma poi: per fondere l’intera calotta vorrebbe dire temperature sopra lo zero in Antartide per almeno ¾ dell’anno e, inoltre, non misurati in zona vulcanica.
    Quindi, anche se a questo nessuno ci ha pensato, mi viene da credere che, prima che fondi la calotta glaciale, in posti come il Sinai avrebbero temperature da far bollire il sangue nelle vene, quindi saremmo già prima tutti arrostiti dal 30 parallelo in giù: cosa ben più temibile dell’innalzamento dei mari.
    Soltanto uno forte scompenso geo-magnetico o l’avvicinarsi rapido di una stella o Sole impazzito alla Terra potrebbe portare a simili notevoli aumenti di temperatura, portando la Terra al suo stato primordiale: una palla di gas e fuoco, altro che l’effetto serra: dico sempre che a volte troppa scienza incretinisce.
    Ecco, mi spiace, invece, che NESSUNO, di una e dell’altra parte, spiega del riscaldamento endogeno (del sottosuolo) che credo sia una delle cause per cui la neve al suolo (e alludo alle zone prealpine da me osservate) non dura più come una volta (questo l’ho visto in prima persona) e che i torrenti, sempre da me osservati, non gelano più come una volta a parità di temperature continuativamente ben sotto lo zero sempre da me osservate. L’ultima è un cascatina al Colle del Lautaret oltre 2000 m d’altezza una settimana fa.
    Che faccia più caldo da 20 a questa parte ne sono profondamente convinto, ne riparliamo quando vedrò che la carissima stazione sciistica di Laceno (AV), dove 25 anni fa sciavo da novembre ad aprile, riaprirà le piste da sci almeno da dicembre a febbraio e per alcuni anni di seguito: come una volta.
    Sapete bene che, come avviene nella politica, ogni bandiera tira l’acqua al proprio mulino: chi vieta di sfalsare i dati anche alla parte dell’altra teoria? Tutti i nomi sono garanzie: anche nella politica e lo sapete.
    Io non ho nessuno interesse né per l’una e né per l’altra idea, anzi sarei il primo a far festa se davvero ci fosse un raffreddamento in atto dell’atmosfera terrestre. Ma, tra la speranza e la realtà, c’è di mezzo la ragione e, soprattutto, QUEL CHE SI VEDE.

    • davide bertozzi

      …sarà anche vero tutto quello da lei citato(?),ma le temperature
      GLOBALI non del suo giardino,NON aumentano più dal 1998(questo alme
      no è chiaro),comunque per quanto riguarda l’innevamento al centro-sud dipende dalle annate (vedi 2006)
      Cordiali saluti.

    • Tony Scalera

      A questo punto se dobbiamo “globalizzare” anche i dati ignorando che una regione “brucia” e l’altra “gela” credo che questa declamata “inversione di tendenza” sia solo settoriale e non riguarda “il mio giordino” dove i dati LI PRENDO IO e l’ITALIA, senza affidarmi a modelli, grafici e stazioni dislocate dove e chissà come. Pertanto credo che dal 1998 bisognerà aspettare almeno 50 anni per una certezza di un vero e reale andamento termico.
      D’altronde le ERE (glaciali o calde) non si sono limitate al breve arco di una generazione, ma molto di più. Piccole fluttuazioni non dovrebbero far testo solo perché oggi disponiamo di super strumenti. Piccole fluttuazioni non dovrebbero spaventare né allarmare.
      Ci sono asteroidi vaganti nello spazio, basta un attimo BUUMM e vedi come ti cambia il clima e non solo: questo al di là delle umane pretese modellistiche di superscienza (o fantascienza?).

  3. Duepassi

    “Management responsabile del pianeta” ?
    Da parte di chi ?
    Eletti da chi ? …o non eletti ?
    …e la democrazia, e la sovranità nazionale, che fine farebbero ?

    Non chiedo risposte, perchè sarebbero risposte politiche, e non intendo far politica qui.
    Chiedo solo di riflettere, ognuno per sé, su queste domande, che mi sembrano, purtroppo, legittime.
    Essendo questa una sede dove si guardano gli aspetti tecnici, la chiudo qui. Senza chiedere risposte.

    Guido Botteri

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