Ogni anno, il 23 marzo si celebra la Giornata Meteorologica Mondiale, nella ricorrenza della fondazione dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO, 1950). Le Istituzioni che operano in ambito meteorologico organizzano, in questa circostanza, manifestazioni ed eventi per ricordare l’importanza della cooperazione internazionale anche in questo settore. Quest’anno il tema celebrativo della giornata è “60 anni di servizio per la sicurezza e il benessereâ€.
L’Unità di Ricerca per la Climatologia e la Meteorologia applicate all’Agricoltura del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CRA – CMA), in questa occasione, propone una riedizione della Mostra Bibliografica e Strumentale “Cambiamento o variabilità climatica? un dilemma antico sempre attuale: testimonianze storico-bibliografiche e attualità di un dibattito scientifico che prosegue da oltre due secoliâ€, organizzata nell’ambito dell’edizione 2009 di “Ottobre: piovono libriâ€.
Il soggetto della mostra, di grande attualità , è pertinente alla tematica della sessantesima Giornata Meteorologica Mondiale, in quanto approfondire la conoscenza storica del dibattito che nel tempo si è sviluppato intorno al tema dei cambiamenti climatici permette di disporre di un’informazione professionale e scientificamente rigorosa per definire i possibili impatti che si possono avere sull’ambiente. Solo elementi di conoscenza accurati permettono di valutare i reali rischi di degrado del territorio e di adottare adeguate misure che garantiscano la sicurezza dell’ambiente e il benessere della popolazione.
La mostra, curata ed allestita da Luigi Iafrate e Maria Carmen Beltrano, si articola in un’esposizione di libri rari ed originali sul tema, posseduti e conservati nella Biblioteca storica dell’Unità di ricerca, ed in una mostra di strumenti meteorologici di particolare interesse storico-scientifico. Una settantina sono i testi esposti, e con essi, per ognuno, le più importanti immagini e citazioni. Tutti, dall’ultimo quarto del ‘700 ad oggi, hanno segnato tappe fondamentali negli studi e nel vivace dibattito sul clima e sulle sue variazioni.
Il calendario di quest’originale esposizione bibliografica e strumentale, oltre alle celebrazioni della Giornata Meteorologica Mondiale, prevede anche un altro interessante appuntamento, fissato per il giorno 8 Maggio, in abbinamento con il seminario “Scienza e fede al Collegio Romanoâ€, che sarà tenuto dalla dott.ssa Maria Carmen Beltrano. Incontro promosso dall’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma e rivolto agli studenti del Master in Scienza e Fede (Direttore Padre Rafael Pascual).
A questo link potete scaricare il documento con un’ampia descrizione della mostra e con le informazioni necessarie per visitare la mostra.





Un breve commento. Sono geologo (scienziato?!), con tanto di laurea e dottorato. Non sono un esperto del clima, ma in quanto geologo ritengo di saperne piu di
altri scienziati che studiano il clima e pontificano catastrifi immani. Inoltre sono abbastanza esperto di sistemi GIS, che stanno alla base di questi catastrofismi
climatici infondati che ci circondano, ma il discorso sarebbe ora troppo lungo.
Non capisco cosa c’entrino economisti, matematici, fisici, geografi con il clima. Il clima dovrebbe essere studiato in primis dai geologi, con specializzazione in
climatologia, poi questi dovrebbero essere affincati dagli altri sopracitati per completare i loro studi dal punto di vista fisico-matemaco-economico. Non mi sembra
che gli architetti o gli ingegneri civili facciano degli studi di medicina e si occupino della ricerca sui tumori. Non capisco allora perché dei fisici o geografi si debbano
occupare del clima, anzi lo capisco purtroppo e questo mi disgusta.
In breve in base alle mie conoscenze, leggendo i rapporti e i dati disponibili e conoscendo la TERRA, la sua evoluzione, i suoi tempi i modi, avendo studiato (in
quanto geologo) anche paleontologia, etologia l’evoluzione e l’estionzione delle specie, le glaciazioni, i cambiamenti climatici nelle diverse ere geologiche, posso
affermare che le conclusione a cui sono arrivati questi emeriti scienziati sono delle grandi bufale. Va ricordato inoltre il problema del “pensiero unico” nella scienza
cioè il fatto che si crei una corrente unica e maggiritaria che spazza via ogni studio che vada in una direzione diversa. Il sistema scientifico purtroppo é un po come
una santa inquisizione medioevale (ne parlo per esperienza personale, ma non mi dilungo perché ci andrebbero altre pagine).
Finisco esponendo brevemente le mie conclusioni di scienziato sui cambiamenti climatici. I cambiamenti climatici ci sono sempre stati e sempre ci saranno, con
riscldamenti e glaciazioni a cicli maggiori di 100’000 anni e cicli mimori anche di qualche centinaio di anni ( dipende dalla scala a cui si guardano le cose). Il punto é
che pur essendoci sempre stati l’uomo se ne accorge solo ora, un po come l’america, é sempre esisita ma noi parliamo di scoperta dell’America ( i Maya i
pellerossa già lo sapevano che esisteva). Allora perché l’uomo se ne accorge ora? perché con l’evoluzione della società umana e con l’aumento dello sfruttamento
delle risorse biologiche e delle materie prime la società umana é diventata una società rigida ( questo basta leggerlo su un trattato sull’evoluzione delle specie e
società animali e sul perché delle estinzioni durante le varie ere geologiche). La società umana ( come specie animale) é dunque diventata una società molto evoluta
quindi rigida ed incapace di adattarsi ai cambiamenti del nostro pianeta. E questo é il vero problema. L’uomo non potrà fare nulla per i cambiamenti climatici che
avverranno comunque. Il problema é che invece di modificare la società umana per renderla piu flessibile e piu adattabile a questi cambiamenti invece l’uomo da
Dio onnipotente che si crede pensa di poter modificare il clima riducendo o eliminando un gas tra i meno diffusi e meno influenti presenti nell atmosfer…la CO2.
Siamo accecati ed abbagliati dalla nostra superbia ed onnipotenza, e questa situazione è alimentata da pseudoscienziati che con pseudo modelli ( un modello é
come un film di azione, niente è vero di quello che sembra anche se è verosimile) ci fanno credere di essere i padroni del mondo e di poterne decidere la sorte.
Siamo a malapena i padroni di noi stessi e se riusciemo a decidere della nostre sorte come specie umana sarà già un gran passo avanti.
Infine ricordiamoci che la CO2 che mettiamo nell’atmosfera deriva tutta da alberi ed esserei viventi che in passato hanno assorbito nei loro organismi, tramite varie
trasformazioni la CO2 che c’era nell’atmosfera. Quindi noi bruciando i combustibili fossili non facciamo altro che riimmettere nell’atomosfera la stessa CO2 che giÃ
stava nell’atmosfera prima che venisse assorbita da piante e batteri ( tramide decomposizione di sostanza organica). Alcuni studi infatti ritengono che una volta
consumati tutti i combustibili fossili si tornerà ad una concentrazione atmosferica pari a quella dell era precarbonifera ( era di sviluppo esplosivo delle piante, che
avrebbero assorbito molta CO2). Infatti si chiama carbonnifero perché in quel periodo si é formato gran parte del carbone (da morte delle piante) esistente in
giacimenti minerari.
STAATE CON GLI OCCHI APERTI e resistete al riscaldamento mediatico
e andate a vedere dei siti francese scettici sui cambiamenti climatici
climat-sceptique.over-blog.com/
http://www.sceptiques.qc.ca
http://www.pensee-unique.fr/