Salta al contenuto

Il Campionato non Finisce mai

Alcuni giorni fa mi è capitato di leggere questo lancio d’agenzia. Al di là delle classifiche a scopo puramente giornalistico, e del fatto che ormai, dato che piove, nevica e fa freddo, dobbiamo comunque essere rassicurati che tutto sommato il mondo è caldo, mi lascia un po’ perplesso la decisione di mettere un punto alla stagione invernale alla fine di febbraio. Che io sappia non c’è alcuna convenzione che lo indichi, né del resto potrebbe esserci.

Le stagioni meteorologiche, piaccia o no alle pagine dei giornali, sono un continuum, esse evolvono in ragione della quantità di energia che arriva dal Sole, attraverso le complesse dinamiche della circolazione atmosferica. Ammesso che abbia un senso, se proprio si volesse stabilire una data di inizio e fine della stagione invernale, si può solo farla coincidere con quella astronomica, ovvero con l’arrivo dell’equinozio. Ma, anche questa è una forzatura.

Nel comunicato si tirano le somme per le temperature e per le precipitazioni una ventina di giorni prima dell’equinozio, appena prima, come dice giustamente l’agenzia, che tornassero il freddo e, soprattutto, precipitazioni davvero abbondanti quali quelle di questi giorni. La domanda è: la neve che sta seppellendo per l’ennesima volta il settentrione, la ascriviamo alla primavera o all’inverno negli annali?

Qui di seguito il comunicato del CNR-Isac di Bologna:

“Con la fine di febbraio si è concluso l’inverno meteorologico 2010 che ha fatto registrare comportamenti molto differenti nelle diverse zone del globo. Per quanto riguarda l’Italia, l’inverno 2010 si classifica tra i più piovosi degli ultimi due secoli, al 23° posto dal 1800 ad oggi, preceduto solo dal 2009 laddove si considerino gli anni successivi al 1980.

Nulla di particolare invece per quanto riguarda la temperatura: l’inverno 2010, in media, non è stato infatti particolarmente freddo, si colloca al 52° posto tra i più caldi degli ultimi due secoli. Se prendiamo in esame gli
anni successivi al 1980, registriamo ben 13 inverni più freddi di cui 4 successivi al 2000: 2009, 2003, 2002, 2005, da segnalare che due di questi sono però compresi in anni che, nel complesso, si sono rivelati tra i più caldi degli ultimi due secoli.

L’inverno 2010 in Italia, come nel resto dell’Europa, non è stato tra i più caldi (in Inghilterra è stato addirittura il più freddo dal 1979 ad oggi), mentre a livello globale è uno dei più caldi registrati”.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail
Published inIn breve

2 Comments

  1. Che se lo chiedi a chi sa ti dice che l’inurbamento non conta, o, se conta, che già se ne tiene conto. Poi subito dopo ti presenta il conto. 🙂
    gg

  2. davide bertozzi

    Tutta questa storia fatta di statistiche e dati,non fa che mescolare ulteriermente le carte e creare confusione (specie fra il popolino).
    Proporrei (come ho già ribadito in un altro int.)di confrontare i dati recenti con quelli degli ultimi 20 anni,inoltre a mio parere
    le temp. al suolo NON sono paragonabili nemmeno ai recenti anni 70,
    in quanto l’inurbamento è stato(purtroppo) massiccio.Cosa ne pen
    sate?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »