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Earth Day e concertone sotto il Vesuvio: fuori tempo massimo

Domani sera sarà la volta di Napoli. Scatta il concertone per celebrare l’Earth Day. Organizzazione degna del miglior 1° maggio – che si ripeterà ovviamente a breve – con annessi e connessi di autorità isituzionali, showmen (nella fattispecie women) eco-consapevoli e tanta, tanta voglia di far festa.

Il tutto, naturalmente e rigorosamente a ‘impatto zero’. Per compensare le emissioni si compreranno crediti di carbonio (attualmente la merce eco-consapevole più a buon mercato che c’è, visto che i titoli in borsa sono finiti in basso fuori dal grafico). Ma la creatività dei salva-Pianeta non ha limiti: il concerto sarà anche chilometro zero, perché grazie allo streaming si potrà vederlo da casa (messa così fa un po’ ridere, non sarebbe stato meglio che suonassero anche da casa?).

Però, però, agli organizatori deve essere sfuggito il piccolo particolare che possiamo leggere qui.

Fatto? No, lo sapevo. Vabbè, ve lo dico io. L’Earth Day non tira più. Gli esperti di PR lo stanno abbandonando, perché ormai le parternship a queste iniziative sono talmente tante e il settore talmente inflazionato che non è più un evento da ‘consigliare’ a chi vuole darsi delle arie molto verdi. In sostanza, il ritorno dell’investimento non è garantito.

E dato che di investimento si tratta, meglio associare il proprio brand al World Water Day, World Forrester Day, America Recycles Day or Coastal Cleanup Day….ma quanti qualcosa-day ci sono? Finirà come con i Santi, si decide quali celebrare in base alla scelta di chi ha stampato il calendario.

Motivo della perdita di appeal? L’affollamento, come detto, ma soprattutto il fatto che la gran parte delle aziende che nel tempo hanno tanto volenterosamente associato il proprio nome all’Earth Day lo hanno fatto per puro greenwashing, cioè solo per darsi una colorata di verde. Beh, allora ben venga il washing (con o senza green) anche per la capitale del Sole, chissà che l’Earth Day non possa fare il miracolo!

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Published inAttualità

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