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Come sarà verde la mia valle

Sono usciti su Nature Climate Change i risultati di una campagna di osservazione terrestre e satellitare patrocinata dalla NASA. Pare che le alte latitudini, naturalmente causa eccesso di gas serra, si siano riscaldate al punto da favorire uno spostamento verso nord della fascia di inverdimento. Sicché, la vegetazione starebbe avendo la meglio sui ghiacci eterni, almeno in parte, soprattutto per variazioni nella stagionalità, cioè nella durata della stagione favorevole alla crescita.

 

Alle alte latitudini dell’emisfero nord lo shift latitudinale dei valori di temperatura e stagionalità vegetativa sarebbe pari a 4-6°; da 5° a 7° invece sarebbe quello misurato nell’emisfero sud. Gli autori della ricerca, pur inserendo numerosi caveat circa la complessità delle variazioni delle dinamiche vegetative in risposta a modifiche termiche quali quelle misurate, considerano questo shift una jattura ambientale. E così, per l’articolo uscito su NCC, troviamo il press release dell’università patrocinante più ben due articoli fotocopia su Science Daily.

 

 

Al di là del fatto che una domandina circa le impressioni di quanti vivono a quelle latitudini su queste mutate condizioni ambientali forse varrebbe la pena di farla e potrebbe riservare sorprese, sarà utile sapere che mentre l’osservazione ha restituito i dati riportati poco più su prendendo come termine di paragone un trentennio come il ’61-’90 che è notoriamente stato piuttosto freddo, la previsione – immancabile – va per uno shift di ben 20° di latitudine della fascia di transizione polare per la fine di questo secolo.

 

Per cui, naturalmente, quanto previsto è peggio di quanto visto.

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Published inAttualità

3 Comments

  1. luigi mariani

    Proviamo a ragionare su questi semplici dati di fatto:
    – Tolosa (FR) – 43°N: 13.4°C di temperatura media annua per il 1981-2010
    – Waddington (UK) – 53°N: 9.8°C di temperature media annua per il 1981-2010.
    Pertanto il gradiente latitudinale esistente è di (13.4-9.8)/10=0.36°C per grado di latitudine.
    Se prendiamo poi le temperature medie annue fra 70 e 90°C del nuovissimo dataset Hadcrut4 (si può vedere un grafico ad esempio su climate4you.com alla voce “polar temperature”) risulta che le temperature del periodo 2000-2012 sono aumentate di circa 0.4°C rispetto a quelle del trentennio 1961-90. Mi domando come sia possibile che a fronte di un aumento di meno di mezzo grado che dovrebbe corrispondere ad uno spostamento verso nord delle isoterme di circa 1° di latitudine si possa essere verificato un shift verso nord di 5-6° della vegetazione.
    Francamente qualcosa non mi torna…
    Luigi

    • donato

      Neanche a me!
      Ciao, Donato.

    • luigi mariani

      … magari il mio dubbio nasce dal fatto che ho trascurato la riduzione di copertura nevosa, che potrebbe amplificare l’effetto del semplice incremento di temperatura…
      LM

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