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La rete è mia e me la gestisco io!

Questa volta comincio dalla fine:

 

Basta confutare i dati scientifici con il conformismo del pensiero dominante o con il ricorso a bufale suggestive, per essere ripresi e “forwardati” senza essere sottoposti ad un filtro critico e oggettivamente contestabile.

 

Tra un po’ vi dirò da dove ho estratto questo periodo, prima però, proverei a ricordare una certa trasmissione di un certo noto conduttore molto impegnato dal punto di vista ambientale. Si mostrava Milano sommersa dalle acque di un mare inarrestabile nel 2050. Milano è 120 metri sul livello del mare, le proiezioni dell’IPCC sull’innalzamento del livello dei mari non vanno oltre il metro, anzi, meno. Quelle più catastrofiche credo parlino per fine secolo di sei metri, ma non mi sono mai preso la briga di approfondire perché vivo in collina. Però, per arrivare a 120 ci vuole un bel po’. Quel conduttore è incidentalmente anche ricercatore, nonché fermamente convinto che l’uomo abbia disfatto il clima, cioè è sicuramente aderente a quella ormai sputtanatissima forma di associazionismo che si maschera da consenso scientifico. Quel conduttore/ricercatore spesso, liberamente (e giustamente), compare anche sulle pagine da cui proviene il periodo con cui abbiamo iniziato. Ma, ad onor del vero, non in questo caso, nonostante le sue opinioni siano state spesso “forwardate”. Insomma, il link di oggi è quello qui sotto.

 

 

La scienza del clima tra liberisti, cospirazionisti e negazionisti – Il Fatto, Ambiente&Veleni

 

Si parla di internet, ovvero di quella che noialtri frequentatori delle tastiere ad orari impossibili usiamo definire orridamente “blogosfera”, magari con l’aggiunta dell’aggettivo “climatica”. Tra le cui pieghe si annidano cospiratori, negazionisti e, udite udite, persino liberisti. E’ decisamente troppo, non credete? E io che pensavo che le discussioni in rete, tra le quali è vero circolano anche un sacco di panzane, avessero proprio il pregio di poter vedere quelle panzane confutate in tempo reale. Invece no. Meglio aspettare cent’anni per vedere se si possono pescare le spigole dalle guglie del Duomo a quanto pare.

 

Quand’era, sei anni fa quando ho aperto CM con l’associazione MTG Climate? Sì, era il giugno del 2007. Già dai primi post si era capita l’antifona, ecco un altro gruppuscolo di cospiratori negazionisti, avranno pensato. E certo, si parlava sempre di temperature, di come avessero smesso di aumentare, di come quello avrebbe potuto essere il segnale di un contributo naturale più consistente di quanto stimato e di come le simulazioni ne avrebbero dovuto tener conto. Ora lo ha detto l’IPCC nel SREX del 2011 e lo dicono tutti, ma proprio tutti quelli che si occupano di clima, compreso, ovviamente, il mainstream scientifico. Attenzione però, mica lo dicono perché lo ha detto CM, per carità, lo dicono perché è palese e soprattutto perché dopo il climategate l’attenzione alle “bufale” contenute anche nella comunicazione scientifica più autorevole, appunto quella dell’IPCC nel report del 2007, è diventata tale da richiedere un allineamento più obbiettivo e meno catastrofico. Grazie alla rete e grazie ai blog, dove scrivonospesso fior di scienziati con pedigree bibliografico in regola.

 

Dunque, il negazionismo, orrido insulto sdoganato dal pensiero unico climatico, lo lascio drammaticamente alla storia e agli avvenimenti che lo hanno così orrendamente caratterizzato. Per tutto il resto, per la scienza e anche per le opinioni, c’è il dubbio, leggittimo in quanto tale, confutabile solo con argomenti, non certo con generalizzazioni e tantomeno con insulti.

Le cospirazioni. Non vorrei correre il rischio di generalizzare anche io ma, l’esempio tipico, del resto riportato anche nel post di cui si parla, è quello del mancato sbarco sulla Luna degli americani, cui si aggiungono malefatte di vario genere della CIA e, perché no, anche un 11 settembre autoprodotto. Vogliamo vedere quanti tra i frequentatori dell’autorevole testata che ospita quell’autorevole blog sono convinti che quelle siano state tutte cospirazioni? Fossi in loro non farei la prova. Facciamola qui, invece: invito i nostri lettori a dire la loro al riguardo, così ci chiariamo una volta per tutte. La mia opinione è semplice: sono enormi puttanate, come quella del consenso.

Il liberismo. Spiacente ma di queste cose me ne intendo meno che di clima.

 

E siamo tornati alla fine, cioè all’inizio di questo post. Direi che l’immagine amatoriale che si cerca di dare del libero scambio di opinioni che avviene sulla rete fa il paio con laccenda delle cospirazioni. Se l’intenzione è quella di indicare quali sono le fonti dove si palesano “quelli bravi” e tra queste non ci sarebbe la rete né ci sono i blog, bisognerà dire a quelli di Real Climate nel mondo e di Climalteranti qui da noi di chiudere bottega. O questo vale solo per chi sul clima la pensa la pensa in un certo modo?

 

Hey, grazie a Daniele per la segnalazione!

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Published inAttualità

10 Comments

  1. franco bacci

    Putroppo siamo alle solite: quando qualcuno esce fuori dal coro,o meglio, da quello che e’ ancora mediaticamente ufficiale e cioe’ lo scontato effetto serra e il disfacimento climatico legato alle attivita’ umane, o meglio ancora alla credenza a tutte queste cose e quindi al tenersi attaccati ad una ideologia,scatta il termine dispregiativo e antiscentifico di negazionisti,tralasciando una attenta e rigorosa indagine della realta’ climatica attuale che mi sembra ben diversa dalle passate previsioni catastrofiche degli anni “80.
    Ricordo che a meta’ degli anni “80 leggevo non pochi articoli ,anche di autorevoli scienziati, che di li’ a pochi decenni tutto sarebbe cambiato e avremmo assistito ad un pianeta sempre piu’ infuocato e siccitoso…
    Per fortuna non e’ avvenuto.
    Riguardo poi ad accumunare i negazionisti agli altri negazionisti che non credono allo sbarco sulla luna, alla eventuale bufala dell’hiv -aids , alla eventuale altra bufala dell’11 settembre ecc.. e’ tipico di chi si tiene stretta una ideologia evitando la confutazione seria su dati reali, su uno specifico argomento come quello appunto dell’effetto serra, ecc… ecc…

    Complimenti per il suo sito Sig.Guidi e tanti auguri.

    Cordiali saluti Franco.

  2. Guido Botteri

    Al limite del paradosso quando questo signore, che non ho il coraggio di chiamare “giornalista”, parla di:
    “indebolire ogni funzione critica”
    perché ? quando lui chiama “negazionisti” coloro che non la pensano come lui, non indebolisce “ogni funzione critica” ?
    Quando ciancia di un consenso del 90%, sa di cosa parla ? Sa che si tratta del 97% (non del 90%) ? Questo valore di consenso così alto si ricava da 75/77 e cioè il consenso di 75 persone “scelte” tra le oltre 3 mila che hanno risposto ad alcune domande inviate ad oltre 10 mila persone… ecco come si raggiungono consessi “bulgari” (senza offesa per gli amici Bulgari, è solo un modo di dire)…. si scartano le risposte poco comode. Ma dice che hanno guardato le competenze, i lavori fatti ecc. Fosse vero perché non l’hanno fatto prima, invece di far perdere tempo a oltre dieci mila persone, se gliene interessavano solo 77 ?
    Quanto alle lobby, veramente sono stufo, stufo e stufo di sentirmi accusare di queste cose (mai preso un soldo) . Vogliamo vedere chi è pagato per scrivere, chi riceve finanziamenti, chi ha conflitti di interesse ?
    Io sono pulito, io ci sto. Ci sta anche questo Mario Agostinelli ?
    http://opinion.financialpost.com/2011/01/03/lawrence-solomon-97-cooked-stats/

    • gb

      Si Diego ma quel 97% è stato calcolato così….

      Dei 12.000 paper scrutinati:
      -nel 66,4% non è stata espressa una posizione rispetto all’ AGW
      -nel 32,6% c’è endorsement dell’AGW
      -nello 0,7% si rigetta l’ AGW
      -nello 0,3% ci si definisce incerti.

      Quindi TRA CHI HA INDICATO UNA POSIZIONE nei confronti dell’AGW la percentuale di endorsement è
      32,6/(32,6+0,7+0,3)= 0,97…. il famoso 97%

      Quindi non si considera che due terzi degli autori di paper, bada bene paper contraddistinti dalle topics ‘global climate change’ or ‘global warming’ non hanno espresso (o hanno preferito non esprimere) un’opinione in merito.

    • Guido Botteri

      @Diego
      con tutti i milioni che sono stati spesi, mi stupirei che non ci fosse un vasto consenso, anzi, se ne stupiscono anche i sostenitori dell’ipotesi AGW tanto che parlano di problemi di comunicazione; non metto il link perché è tardi, ho sonno, e comunque se ne è parlato su CM.
      Se si continua a parlare continuamente di consenso, vuol dire che avete pochi argomenti. Ma l’argomento del consenso va bene in politica (e infatti l’AGW è un fenomeno di chiara mentalità politica, non scientifica), va bene in tv (fa tanto audience, incassi pubblicitari, ecc.), ma non ha senso nella scienza… stiamo parlando della vendita di un prodotto, che se c’è consenso si vende tanto bene, o stiamo parlando di scienza ?
      Lo sai che la maggior parte delle scoperte importanti sono state fatte percorrendo sentieri non battuti dal consenso ? Lo stesso Prometeo, scopritore del fuoco, fece una brutta fine. Gesù fu crocifisso col consenso del popolo. Né mi pare che Galileo, Lavoisier e tanti altri siano partiti dal consenso.
      La scienza non parte dal consenso, non si pone proprio il problema del consenso. O tu, quando fai delle misure, ti preoccupi che abbiano il consenso ? O ti preoccupi (invece) che siano precise ? E quando cerchi una teoria, ti preoccupi del senso o del consenso ? Una teoria con il consenso, ma che non abbia senso…che senso ha ? Sul perché questa ipotesi abbia tanto consenso, ti proporrei di leggere il libro di Nigel Lawson “An Appeal to Reason: A Cool Look at Global Warming”, dove certe cose sono spiegate.
      Secondo me.

    • Diego

      @Botteri
      Mah, forse si continua a parlare di consenso proprio perché da tante parti si sostiene che questo consenso non c’è, che la scienza è divisa e le opinioni hanno uguale peso…
      È vero poi che la scienza, in alcuni casi, è progredita perché qualcuno ha proposto un modo nuovo di guardare le cose. È vero anche però che, soprattutto oggi, la scienza è un’impresa collettiva, cumulativa e, nei limiti, autocorrettiva. Le garantisco che attendo con ansia che qualcuno dimostri che la versione attualmente prevalente (e provvisoriamente non falsa) sulle cause del riscaldamento globale sia, appunto, falsa. Al momento le proposte alternative non mi convincono, soprattutto perché mi pare non considerano adeguatamente la complessità del sistema Terra. Sic stantibus, per ora… mi rimetto al consenso.
      Grazie
      P.s. Il libro di Lawson l’ho letto anni fa: è un’economista e, mi spiace, ma proprio no, non mi ha convinto.

    • Guido Botteri

      Comincio dall’ultimo. Per un certo tempo i sostenitori dell’ipotesi AGW hanno sostenuto con insistenza il “rapporto Stern”. Ora non se ne parla più, giustamente 🙂
      Ma se Stern poteva parlare di clima, allora ne può parlare anche il suo predecessore Lawson (facevano lo stesso mestiere, non si può osannare Stern e denigrare Lawson sulla base della funzione che hanno avuto, visto che è stata esattamente la stessa).
      Ma la Sua obiezione (mi scusi, Le avevo dato del tu, perché su internet si usa così; sta a Lei insistere con il Lei, o passare al tu) ha un po’ di verità (vera per entrambi, però). Stiamo parlando di persone che hanno dovuto decidere su questioni climatiche non essendo esattamente degli “scienziati”. Su fatti prettamente scientifici vanno presi con le molle, ma io non attribuivo a Lawson una veste di “scienziato”, ma le ragioni perché molti scettici erano dei pensionati, o persone comunque con una carriera alle spalle, non le aveva scritte come “scienziato” ; ha letto Lawson, saprà a cosa mi riferisco, e che quindi la Sua obiezione è OT, e infatti io avevo detto chiaramente “Sul perché questa ipotesi abbia tanto consenso, ti proporrei di leggere il libro di Nigel Lawson”… che centra il fatto che fosse un economista (come Stern) ?
      Che poi il suo libro non La abbia convinto, questo rientra nei Suoi diritti. Ognuno crede a chi gli pare.
      Ma veniamo al punto:
      se si parla del consenso, è perché qualcuno lo mette sempre in mezzo, come arma per tacitare il pensiero diverso e i dubbi altrui; e questo non mi sembra né democratico né giusto.
      Ora però qualcuno incomincia ad accorgersi che le previsioni fatte allora rispondono meglio se si introduce qualcuno degli argomenti che venivano messi in mezzo proprio dagli scettici, e vorrebbero anche attribuirsene il premio, senza riconoscere agli scettici la bontà delle loro osservazioni.
      Abbiamo assistito ad un mondo CO2-centrico, con le affermazioni più ridicole che passavano tranquille, forti del loro incolpare la CO2:
      http://www.numberwatch.co.uk/warmlist.htm
      Insomma, parliamo chiaramente:
      si vuole usare l’argomento del consenso per IMPEDIRE il contraddittorio; che il consenso sia un argomento a favore, questo è normale e non lo mette in dubbio nessuno; che nella scienza questo argomento abbia meno valore che altrove, è però altrettanto vero;
      Piano piano stiamo assistendo alla perdita di centralità e di onnipotenza del fattore CO2 a favore di una pluralità di fattori (cosa da sempre sostenuta dagli scettici).
      Li ho citati tante volte, ho sempre detto che il clima è un sistema complesso, con molti fattori di cui alcuni “giocano” sulle due sponde (le nubi possono dare feedback positivo o negativo; le eruzioni danno un raffreddamento immediato, ma emettono gas serra in grande quantità, ecc.).
      L’ipotesi AGW è una eccessiva semplificazione, e non funziona. Sarebbe ora che i suoi sostenitori scendessero dalla cattedra e capissero di doversi confrontare con la realtà, invece di buttare avanti la solita storia del consenso. perché ogni anno che passa lavora contro l’ipotesi AGW, e la ridimensiona sempre di più.
      Lei dice che non ci sono altre teorie convincenti. A me, guardi un po’, non convince l’ipotesi AGW !
      Invece di contare quanti sono convinti di questo o di quello, le scoperte scientifiche si fanno misurando, sperimentando, verificando…
      Personalmente credo che manchi qualcosa anche nel campo scettico; ragionando ragionando ci si sta avvicinando ad una maggiore verità, purché questo sforza di ricerca non sia ostacolato o bloccato dai conservatori e reazionari che hanno già deciso che la scienza sarebbe settled…quella scienza che non dà previsioni esatte !
      Attualmente ci sono molte idee, molte teorie, servirebbe uno spirito da pionieri, NON un freno da parte dei so-tutto-io che però proprio tutto-tutto non sanno.
      Secondo me.

  3. Guido Botteri

    da:
    http://it.wikipedia.org/wiki/Antartide
    “Con un volume medio totale di 26,6 milioni di km³ [22], essa costituisce il 92% delle riserve di acqua dolce del globo [22]. È stato calcolato che la completa fusione dei ghiacci dell’Antartide comporterebbe un innalzamento del livello degli oceani di circa 70 metri [22]. Gli iceberg che si staccano dalla calotta possono raggiungere e superare le dimensioni della Corsica.”
    da 70 metri, ora il nostro ricercatore, picozza sempre in mano, dovrebbe spiegarci come farebbe il livello del mare ad arrivare a 120 metri… tenendo conto che il resto dei ghiacciai fornirebbero altri 6 metri, chi fornirebbe i restanti 44 metri (in fila per sei col resto di due 😀 ) ?
    Non credo che farei molti affari a vendere canne da pesca tra le guglie del Duomo di Milano… 🙁

  4. Mario

    Evabbè ma questo Guido Guidi è proprio un credulone, si è bevuto anche l’avvenuto allunaggio dell’Apollo 13 😀

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