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Almeno da qualche parte c’è stato l’inverno!

So che il titolo di questo post farà saltare i nervi alle schiere di cultori del gelo invernale che popolano il web meteorologico, ma forse al riguardo si dovrebbe fare una riflessione. Se dalle nostre parti un inverno che indossi i gradi da generale e non quelli da soldato semplice è cosa alquanto rara, ci sarà pure una ragione.

Che infatti è molto semplice, l’Eurasia è disposta lungo la latitudine, è sottovento alla circolazione atmosferica ed ha le catene montuose più importanti ad essa parallele. Le Americhe sono invece adagiate lungo la longitudine e le catene montuose – Montagne Rocciose e Ande – si sviluppano da nord a sud in opposizione alla circolazione atmosferica. Sicché noi godiamo della mitigazione climatica esercitata dalle tiepide acque dell’Atlantico, e l’Italia ancor di più perché il muro delle Alpi la isola dal clima continentale europeo, mentre gli USA hanno la porta del freddo sempre aperta.

Quest’anno è stato un portone, con il Vortice Polare Stratosferico solidamente allungato a presentare un lobo freddo fisso sulla verticale del Canada e a trasferire vorticità e aria gelida proprio sugli USA di nord est.

Ora, a bocce ferme (e ossa che iniziano a scaldarsi) la NASA ha pubblicato un po’ di informazioni sull’accaduto. Decine e decine di record negativi di temperatura battuti simultaneamente, roba da far saltare i server dei forum di casa nostra. Il video in testa a questo post mostra le temperature a 3.000ft, circa 1.000mt e copre buona parte dell’inverno. Impressionante!

Per chi dovesse avere interesse all’interazione uomo-clima-ambiente per come ha senso che sia vista e per come ha in effetti funzionato prima che fossimo travolti dall’isteria da catastrofe imminente e dai mea culpa, segnalo la lettura (già segnalata anni fa ma tornarci su non guasta) del capolavoro di Jared Diamond “Armi Acciaio e Malattie“.

Cercando in link da proporvi per il libro, ho trovato su Wikipedia questa frase di Jared Diamond:

La geografia era una materia di cui si richiedeva la conoscenza nelle scuole e nei college americani fino a qualche decennio fa, quando si cominciò a lasciarla cadere da molti piani di studio. Si diffuse allora l’errata convinzione che essa consistesse in poco più che nell’apprendimento mnemonico dei nomi delle capitali dei vari Stati. Ma venti settimane di studio di questa materia nella settima classe non sono sufficienti a insegnare ai nostri futuri uomini politici gli effetti che la geografia ha in realtà sul genere umano

Nella maggior parte delle nostre scuole non si arriva più neanche alle capitali, ci credo che poi è facile convincere la gente che il Vortice Polare è un prodotto del clima che cambia!

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Published inAttualità

2 Comments

  1. alessandrobarbolini

    L,inverno ce stato ovunque ,tranne in Italia Francia Spagna

  2. L’inverno c’è stato, da qualche parte, e leggo che alle api non ha fatto molto bene:

    http://www.ilfattoalimentare.it/api-europee-studio-ue.html

    ***
    In generale, le coloniie sono diminuite di una percentuale variabile tra il 3,5 e il 33,6%, in misura maggiore nei paesi del Nord Europa, perché l’inverno è stato molto freddo.
    ***

    Mi piacerebbe leggere maggiori spiegazioni, perché finora si sprecavano gli articoli che collegavano i problemi delle API al Climate Change, inteso come riscaldamento.

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