Alcuni mesi fa abbiamo dato conto su queste pagine della pubblicazione di un articolo uscito sul GRL1 a firma di un team di ricercatori italiani dell’università di Venezia. Si trattava di un’analisi delle variazioni del livello delle maree in Laguna e della correlazione di queste variazioni con l’attività solare, attraverso le dinamiche della ciclicità riscontrata nelle variazioni dei pattern di circolazione dell’area Euro-atlantica.
Oggi uno degli autori, il Prof. Mario Tomasino, torna sull’argomento con un articolo pubblicato su “Il Giornale dell’Ingegnere“, riassumendone i contenuti ed aggiungendo alcune interessanti considerazioni sul diritto di cittadinanza delle opinioni non proprio conformi al mainstream. Oltre a tutto ciò, nell’articolo c’è anche un tentativo -a mio modesto parere molto ben riuscito- di confrontare le proiezioni dell’assetto idrologico dell’Italia settentrionale dell’IPCC con la realtà delle osservazioni relative ai tempi più recenti dei parametri che lo descrivono. Da questo confronto emerge un progressivo distacco delle proiezioni dalla realtà osservata, ed il leggittimo dubbio che ci sia qualcos’altro oltre i confini del forcing antropico nelle dinamiche del clima.
Qualcosa che vale la pena di approfondire, proprio come nell’articolo di Tomasino, buona lettura.
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Aggiornamento
Il Prof. Tomasino ha gentilmente reso disponibile l’immagine pubblicata sull’articolo con una definizione migliore. Si tratta del confronto tra le portate del fiume Po (cui è applicato un filtro gaussiano a media mobile su finestra centrata di 11 anni) e i cicli di Hale per il periodo 1928-2006. La correlazione tra le portate del Po ed i cicli solari è elevata per tutto il periodo in esame (è stato imposto un ritardo di due anni nella risposta delle portate alla forzante solare). Tale correlazione è in grado di spiegare più di un terzo della varianza a scala decennale del flusso del fiume. In termini quantitativi si stima una variabilità su scala decennale che oscilla tra 150 e 200m3/s in positivo ed in negativo. Tutto ciò, nelle considerazioni degli autori, considerata la regolarità dei cicli solari, apre interessanti prospettive in termini previsionali e gestionali.
- Geophysical Research Letters [↩]
@ Tomasino
Trovato
http://venus.unive.it/rubino/paper/JGR08.pdf
grazie.
La figura illustra le tendenze a lungo termine;
le domande riguardano il breve termine.
Per quanto attiene queste ultime ricordo che sul ciclo idrologico bisogna tener conto del flusso della radiazione ad onda corta, del flusso separato del vento solare e delle proprietà tipiche dell’ atmosfera.
Sono tre cose ben distinte. Separarle come è richiesto dalle domande non è ancora possibile.Anche quando la correlazione è eccellente non è sempre implicita la causa (presunta ). Nulla sostituisce l’ osservazione e la deduzione.
Alcune risposte parziali sono reperibili nel nostro articolo comparso sul Journal of Geophisical Research 2008
D. Zanchettin, A. Rubino, P. Traverso and M.Tomasino
Impacct of variation in solar activity on hydrological decadal patterns in northern Italy Vol 113
Non ho capito!
Piove di più con il flusso solare massimo?
Ma solo in pianura padana o altrove?
Ma piove di più perchè c’è più evaporazione o perchè c’è ionizzazione, o entrambe le cose?
E più nuvole, con il flusso solare massimo, non dovrebbero schermare il sole e far abbassare le temperature?