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Sole sulla Laguna Veneta

Potrebbe essere l’incipt di una previsione a scala locale, peraltro quanto mai attuale. Su queste pagine però, di previsioni ne facciamo molto poche e, quindi, non sarà  questo il caso. Quel che ci interessa è piuttosto quanto pubblicato recentemente da un gruppo di ricercatori italiani1 dell’Università  di Venezia sul Journal of Geophysical Research.

Si tratta di una analisi molto approfondita delle dinamiche di occorrenza degli eventi di picco delle maree sulla Laguna Veneta, fatta utilizzando una gran quantità  di dati: misurazioni del livello del mare2, serie storiche di temperatura, ventilazione e pressione atmosferica, rilevamenti del contributo del flusso in uscita dal fiume Po, serie storiche dell’indice NAO3 e degli indici che descrivono il comportamento dei principali pattern atmosferici sull’area europea4, osservazioni delle SST5 e osservazioni dei cicli solari6.

La comprensione delle dinamiche del livello dei mari è di cruciale importanza nell’ambito dell’evoluzione del clima e attorno a questo argomento esistono ancora delle posizioni piuttosto controverse, in ordine ad esempio ai due fattori di forcing fondamentali, l’espansione termica dovuta al riscaldamento ed il contributo di acque fredde provenienti dallo scioglimento delle masse ghiacciate. Ne conseguono molte difficoltà  di comprensione. I dati SLH infatti presentano unitamente ad una accentuata disomogeneità  spaziale delle oscillazioni su base decadale e multidecadale , fattori questi che si accentuano ed aumentano di peso nelle operazioni di downscaling regionale o addirittura locale. Non meno significativi risultano poi essere i cambiamenti della morfologia del territorio eventualmente anche di natura antropica. Alcuni interventi infrastrutturali possono ad esempio introdurre delle discontinuità  nelle serie storiche e alterarne il significato, come ad esempio accaduto proprio in Laguna dopo la costruzione del canale Malamocco nel 1960.

In aggiunta a quelli astronomici, i fattori climatici fondamentali per l’evoluzione delle maree sulla Laguna sono identificabili nel comportamento della pressione atmosferica7, della componente anemologica8 e della circolazione termoalina, a sua volta fortemente influenzata dal flusso in uscita dal Po. Tutti questi fattori risultano essere strettamente legati alle condizioni atmosferiche a scala spaziale molto più ampia, di qui l’esigenza di analizzare il comportamento dei pattern atmosferici dell’area euro-atlantica.

Il lavoro di ricerca presenta un’approfondita analisi statistica dei livelli di marea nei periodi autunnali ed invernali da cui si evince un’accentuata variabilità  interannuale e decadale che a loro volta riflettono le dinamiche della variabilità  atmosferica sull’area euro-atlantica. Si evidenziano ciclicità  sia di breve-medio che di lungo periodo (cinque ed otto anni sia nel periodo autunnale che invernale e ventidue anni nel solo periodo autunnale). I fattori di forcing elencati in precedenza sembrano fornire la chiave di lettura della propagazione delle dinamiche atmosferiche a scala continentale sull’evolvere dei livelli di marea a scala regionale e locale. Tali dinamiche costituiscono inoltre il collegamento fisico in grado di spiegare la presenza di un importante segnale solare (relativo al Ciclo di Hale), riscontrato nei livelli di marea. La variabilità  invernale dei pattern di pressione atmosferica (ottimamente descritti dall’indice NAO) presenta infatti una coerente associazione statistica sia con i livelli di marea che con i Cicli di Hale. In conseguenza di ciò, il Solar Modern Maximum occorso a partire dagli anni ’50 potrebbe essere un fattore di forcing della variazione delle dinamiche di variabilità  interannuale e decadale dei livelli di marea osservati proprio a partire da quel periodo, in concorso con eventuali forcing di natura antropogenica.

In conclusione risulta particolarmente interessante anche l’influenza della complessa attività  solare sulle dinamiche atmosferiche e non solo solo sul bilancio radiativo del sistema. Future conferme ed approfondimenti di queste dinamiche potranno fornire anche informazioni preziose per l’evoluzione futura dei livelli di marea, specialmente in una parte del nostro territorio così sensibile a questo genere di variazioni.

NB: un ringraziamento speciale al Prof. Mario Tomasino per avermi reso disponibile l’intero articolo.

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  1. Zanchettin, Rubino, Traverso e Tomasino – Dipartimento di Scienze Ambientali []
  2. SLH- Sea Level Heights []
  3. North Atlantic Oscillation []
  4. East-Atlantic pattern, East-Atlantic/Western Russian pattern, Scandinavian Pattern []
  5. Sea Surface Temperature []
  6. SSN – Sun Spot Number, Ciclo di Hale []
  7. Inverse Barometer Effect []
  8. Venti di Bora o di Scirocco []
Published inAmbienteAttualitàClimatologiaMeteorologia

4 Comments

  1. […] del Prof. mario Tomasino, dell’Università di Venezia. Sulle pagine di CM è già capitato di commentare il lavoro di questo studioso del clima, in particolare per la pubblicazione sul GRL di un lavoro molto […]

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    • Welcome Richard!

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      C. Gravina

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