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E se il clima non fosse più pazzo?

Si dice che il clima non possa essere impazzito, che gli uomini gli stiano o meno dando una mano, perché è sempre stato pazzo. Ma cosa succederebbe se la smettesse, se non fosse più governato dal caos?

Edward Lorenz, pioniere della teoria del caos, fu il primo a diagnosticare la ‘pazzia’ del clima, ovvero la sua caoticità, pur comprendendo nel suo ragionamento sull’evoluzione del sistema una stretta dipendenza dalle condizioni iniziali. Ed ecco il caos: al variare, anche infinitesimale, delle condizioni iniziali, corrispondono mille soluzioni diverse per l’evoluzione del sistema. Di qui la metafora dell’effetto farfalla, il cui battito d’ali, sebbene così lieve da spostare solo alcune molecole d’aria, può provocare una perturbazione del sistema tale da dare origine chissà dove e chissà quando a un uragano.

La sto facendo troppo difficile per essere ancora periodo di ferie? Rimedio subito, ecco qua:

Le siccità estreme porteranno all’estinzione di molte specie di farfalle o, se preferite, dalle pagine di Nature Climate Change, Interacting effects of climate change and habitat fragmentation on drought-sensitive butterflies. Proprio così, a furia di togliere i fiori da sotto le ali delle farfalle e di emettere CO2 – cosa che inevitabilmente porterà il clima allo sfacelo – si estingueranno le farfalle. Quando? Dipende. Se non faremo nulla per ridurre le emissioni, scrivono gli autori di questo paper, sarà per il 2050 che le probabilità di sopravvivenza di questi esserini si ridurranno a zero. Se invece saremo bravi e invece dello scenario “business as usual” seguiremo quello della conversione a carissimo prezzo verso altra e non meglio specificata nostra forma di sopravvivenza, potremmo vederle svolazzare anche fino al 2100.

Sotto allora, altrimenti niente più lieve battito d’ali e conseguenti uragani. Siamo sicuri che andremo a rimetterci?

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Published inAmbienteAttualità

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