Queste previsioni sono a cura di Flavio
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Situazione sinottica
Il promontorio anticiclonico africano che ha interessato la Francia e le regioni nord-occidentali italiane negli scorsi giorni ha subito in queste ore un tilting in senso orario, per effetto dell’avanzamento della cellula atlantica. I valori del geopotenziale si mantengono tuttavia elevati, complice la risposta dinamica all’azione di un profondo ed esteso vortice sul Mare di Barents alimentato da aria molto fredda in quota, foriera di nevicate insolite per la stagione a quote molto basse sull’Islanda. Campo debole sul Mediterraneo orientale, a confermare l’azione “ad omega” della configurazione sinottica attuale, e la persistenza della stessa (Fig.1).
La situazione sinottica cambierà poco nel corso della settimana, che sarà caratterizzata da condizioni estive, soleggiate e calde al Centro-Sud, seppure in assenza di valori termici da record. L’attenuazione graduale del campo di massa sulle regioni settentrionali si assocerà a frequenti disturbi, complici le infiltrazioni di aria fresca convogliata dalla circolazione depressionaria alle latitudini settentrionali europee.
Qualche riflessione è d’obbligo sull’ondata di caldo della scorsa settimana. Frutto dell’azione concomitante di fattori diversi, e tutti dello stesso segno:
- Avvezione calda in quota in risposta dinamica all’azione insistente di una saccatura sul vicino Atlantico.
- Componente favonica significativa indotta dai Pirenei prima, e in seconda battuta dalle Alpi occidentali (da cui il record di temperatura stabilito ad Aosta)
- Subsidenza notevole, indotta dai valori del geopotenziale molto elevati.
- Aria estremamente secca, con l’effetto di convertire l’azione della subsidenza e quella di compressione adiabatica pressoché esclusivamente in calore sensibile, piuttosto che latente.
- Intensità del soleggiamento ai massimi stagionali in prossimità del solstizio d’estate.
Ma sono considerazioni che lasciano il tempo che trovano, perché i media unificati hanno ovviamente colto la palla al balzo per trasformare le condizioni del tempo sulla sola Francia in “climate change” globale. Ovvero l’esercizio che gli stessi media invitano a non fare quando fa freddo l’inverno (e magari su scala enormemente più vasta). Ma tant’è, ormai l’esercizio dei (tele)giornaloni è stranoto: quando fa caldo è clima, e quando fa freddo è tempo atmosferico. Come rende bene il tweet in stile Tony Heller pubblicato ieri da tale Yota111, e immortalato nella cartina di seguito.
Linea di tendenza per l’Italia
Da Lunedì a Mercoledì condizioni generali di instabilità al Settentrione, con rovesci e temporali in trasferimento dalle Alpi alla Valpadana nelle ore serali. Fenomeni localmente di forte intensità. Sulle restanti regioni generali condizioni di stabilità.
Temperature in graduale diminuzione al Nord, in estensione alle regioni centrali nella giornata di Mercoledì dopo un temporaneo aumento. Il caldo tenderà invece ad attardarsi sulle regioni meridionali. Ventilazione debole a regime di brezza.
Giovedì estensione dell’instabilità pomeridiana alla dorsale appenninica con fenomeni sparsi in locale sconfinamento sulla costa adriatica. Temperature in diminuzione al Meridione.
Venerdì e Sabato gran sereno ovunque, con temperature nuovamente in rialzo su tutta la Penisola.
Domenica possibile intenso peggioramento delle condizioni atmosferiche al Nord, con precipitazioni anche intense e abbondanti a carattere di rovescio o temporale. L’affidabilità della previsione al momento è bassa e ha bisogno di conferme nei prossimi giorni.
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