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Una piaga biblica su Sassari? No, i soliti dati climatologici assurdi

Questo primo post del 2023 è dedicato a un argomento che ho già trattato in precedenti occasioni: il disastro dei dati climatici italiani.

Stamane a lezione, parlando agli studenti di alcuni archivi online dai quali scaricare delle serie utili, sono entrato nel sito web di Eca&d, per mostrare come si accede ai grafici e alle relative tabelle. In modo puramente casuale, i ragazzi hanno deciso di provare a osservare l’andamento delle piogge di Sassari; una scelta rivelatasi perfetta come esempio di quanto avevo detto loro poco prima, proprio in merito alla situazione penosa delle nostre banche-dati.

A fronte di una generale stabilità attorno a un valore medio di circa 600 mm/anno, risalta il triennio 1982-1984, nel quale la città sarda sarebbe stata colpita da una sorta di piaga biblica; una siccità assoluta, con 131 mm complessivi nei tre anni.

Si può immaginare che l’assoluta mancanza di risorse idriche avrebbe allora spinto i Sassaresi all’esodo verso terre più ospitali. Il viaggio non sarebbe però stato troppo lungo, perché spostandosi ad Alghero (una trentina di km a ovest), avrebbero trovato una situazione del tutto diversa, come si evince dalla figura seguente.

Nei tre anni in oggetto, 537, 421 e 795 mm, per un totale di 1763, contro i 131 che sarebbero arrivati sul capoluogo.

È ormai da diversi anni che rimango frequentemente sbigottito nel trovarmi di fronte a castronate colossali come quella ora citata, ma continuo a non avere la più pallida idea di come simili serie di dati possano generarsi e poi passare nei vari archivi.

NB: il post è uscito in origine sul blog dell’autore.

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Published inAttualitàClimatologia

3 Comments

  1. FRANCO CARACCIOLO

    Buona Pasqua a tutto il villaggio.
    Il tema è decisamente la “malafede” nella comunicazione, la stessa per cui nessun meteo-guru sottolinea che in questo periodo abbiamo temperature massime che, almeno sul medio adriatico, sono compatibili con le medie della seconda decade di gennaio mentre ad ogni rimonta anticiclonica ci si affanna ad etichettarla come “africana” ed attribuire significati da indicatore della meteo catastrofe prossima ventura…
    Chettémp chettémp…. come soleva lamentare la mia bis-suocera di Ovindoli, che Dio l’abbia in gloria!
    Un abbraccio a tutti noi

  2. Andrea D

    Stavolta, più che “malafede” (tanto sono già condannato al rogo da Gore, ma i meteoclimaguru non mi tangono, meno che meno gli audioguru), direi “malavoglia”.

    Lascio comunque un margine di dubbio, magari sono stati tre anni particolarmente sfortunati in cui Sassari si è ahimè puntualmente trovata in ombra pluviometrica a ogni assalto perturbato… No,eh?… No, è solo malavoglia.

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