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Cercasi Megafono

Incredibile ma vero, leggo oggi sull’inserto R2 di Repubblica che la BBC sta meditando il divorzio dal Met Office, ovvero dall’istituzione che da quasi un secolo le fornisce le previsioni meteo-climatiche con cui allieta, ma, molto più spesso, tortura il proprio pubblico1.

Motivo? Troppi flop negli ultimi tempi. Passi per l’estate da barbecue che non è mai arrivata, ripassi per l’inverno mite che non si è ancora visto, ma mancare la previsione della nevicata del secolo proprio no, quella non la dovevano sbagliare.

Da addetto ai lavori spezzo volentieri una lancia in favore dei colleghi d’oltremanica, l’errore è nel conto, altrimenti le chiameremmo certezze e non previsioni. Anche perchè per una sbagliata se ne dimenticano facilmente cento giuste. Anche perchè tutto il mondo ha rischiato di andare a rotoli a causa di previsioni finanziarie ai limiti del ridicolo e chi le ha fatte sta sempre lì ad inventarne di nuove.

Un solo appunto farei sempre ai colleghi albionici: non sarà che a furia di diffondere certezze climatiche hanno diffuso anche l’idea di essere infallibili? Può essere, ma, per quel che riguarda la BBC, che lamenta di non aver potuto avvisare correttamente i cittadini dell’imminente disagio da maltempo, direi che si ricorda tardi di voler fare un’informazione di servizio e non di sensazione, altrimenti non avrebbe dato così tanto spazio alla presunta catastrofe climatica.

Ora ce ne vorrà di tempo da tutte e due le parti per riguadagnare credibilità. Buon lavoro a tutte e due.

NB: Nell’immagine il nuovo super computer Big Black installato proprio al Met Office. Per carità nessuno se ne abbia a male, non ci si deve mai prendere troppo sul serio, specie se si è abituati a sbagliare le previsioni come chi scrive!

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  1. Inserto R2 Pag. 33 del 18/01/2009 []
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5 Comments

  1. Duepassi

    Sbagliare è umano, ma siamo sicuri che quelle previsioni sbagliate siano frutto “solo” di errore, e non di una volontà di presentare le cose diversamente da come erano ?
    Avessero sbagliato in buona fede, gli darei tutta la mia solidarietà, da vecchio ed accanito sbagliatore (ma qualcosa di buono l’ho pure fatto nella mia vita, a dir la verità).
    Non posso però dare la mia soldarietà a chi aveva uno scenario da far vedere, vero o falso che fosse, e lo voleva imporre ad ogni costo.
    Questo, a mio parere, non è “sbagliare”, ma si chiama in un altro modo.
    Giusta, dunque, la decisione, se così sarà, della BBC.

    Secondo me.

  2. Guido, una domanda.

    Dopo aver visto l’intervista recentissima al capo del Met Office in cui vantava tutti gli extra bonus che hanno ottenuto; dopo che subito appresso, neanche a farlo apposta, oltre a sbagliare nelle previ stagionali, non prevedono la grande nevicata che ha paralizzato il sud-est, perché provo una certa ed insana soddisfazione?

    Sono proprio un cattivo ragazzo?
    Grazie!

    • davide bertozzi

      Anche io sono CATTIVISSIMO (godo come un riccio!)

    • Sinceramente, dopo aver fronteggiato le autorità territoriali versiliesi in una tenzone similare, non mi riesce di prendere le parti della BBC. Nulla mi toglie dalla testa che se sceglieranno sarà per inseguire leggi di mercato, non di qualità dell’informazione. A nessuno sfugga il fatto che il cosiddetto “movimento di base” della meteorologia, esiste perchè c’è qualcuno che spala il carbone. Se si ripone la pala e si sceglie il fioretto, non resta più niente da bruciare.
      gg

    • Concordo.
      Fatto sta che sentire il tono con cui il direttore del Met Office vantava l’immensa loro bravura, la superbia che traspirava, bene, quest’eclatante e pubblico ritorno alla realtà ci stava proprio tutto.
      Come dici tu, l’infallibilità non appartiene alla meteo.
      Ma loro sono il Met Office. Loro hanno capito come funziona la macchina e vogliono che gli altri si adeguino.
      Per fortuna nostra, le brutte acque che stanno attraversando sono venute a essere conosciute non solo dai Britons, ma anche dal resto del mondo.

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