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Alla Fiera (mediatica) dell’Est

A pensarci bene il titolo è calzante, perchè sono ormai settimane che sull’area europea insiste aria che arriva da est, cioè di matrice fredda continentale. Il lettori di CM avranno capito, sto per fare uno strappo alla regola, ovvero una breve incursione nel campo della meteorologia operativa.

Ma non è mia intenzione fare previsioni né a breve, né a medio, né a lungo termine. Per quelle ci sono valanghe di dati che circolano sulla rete. Vorrei sottolineare due cose piuttosto. La prima riguarda il tam tam mediatico che sta avendo quanto diffuso dall’IbiMet CNR sulla possibilità che, causa debolezza cronica del Vortice Polare Stratosferico, la stagione invernale possa non solo continuare ad essere piuttosto rigida sul comparto europeo, ma addirittura prolungarsi oltre il consentito, regalandoci (si fa per dire) una primavera tardiva. La notizia è su tutti i giornali e più o meno su tutte le televisioni.

Al riguardo registriamo che finalmente qualcuno si sta accorgendo che il terreno di caccia del tempo atmosferico non è una villetta tutta su un piano, ma un palazzo di parecchi piani, dove quello che succede ai piani superiori ha SEMPRE effetti su quello che succede al pianoterra, cioè dove siamo noi. Il problema è che, salvo casi eccezionali, e questo potrebbe essere uno di quelli, non sappiamo affatto come potranno avvenire queste ripercussioni.

Nella fattispecie comunque ci sono dei margini di attendibilità accettabili, ovvero esiste la possibilità che come il riscaldamento della stratosfera polare di inizio stagione ha portato il gelo sull’Europa a Natale, l’analogo episodio attualmente in corso possa dare maggiore rigidità alla stagione invernale nella sua fase terminale. Sulla primavera tardiva non mi pronuncerei, mi sa tanto di scoop mediatico più che di approccio scientifico. Del resto, con i ritardi che accusano di questi tempi i nostri treni, vogliamo preoccuparci di una decina di giorni di ritardo della primavera che magari piuttosto che il 21 marzo arriverà i primi di aprile? Sulla eventuale neve di marzo poi sono stati scritti fiumi di parole, per cui non mi sembrerebbe comunque niente di strano.

Semmai c’è da sperare che in una prossima occasione l’approccio dei nostri media per eventuali commenti a (non) eventi di questo genere possa essere un po’ più professionale di quanto accaduto in questi giorni. E qui vengo al secondo punto. Quanti di voi hanno sentito parlare dei famosi -47 °C registrati in trentino il 31 gennaio scorso? Beh, vi dò una notizia, anzi due. Busa di Manna, la località dove è stata presa la misura, è una Dolina delle Dolomiti ed è a 2546 m sul livello del mare. Le Doline sono letteralmente delle valli, piccole o grandi, spesso dotate di microclimi particolari. Per arrivare a saperne qualcosa di più, Meteotriveneto ed il CNR hanno messo in piedi un programma di monitoraggio di molte di queste Doline e, proprio da questa attività, provengono le informazioni che hanno invaso il mondo dell’informazione negli ultimi due giorni. Il Problema è che, come scritto chiaramente dalla fonte ufficiale, la misurazione che ha fatto scalpore è del 18 dicembre scorso, cioè non ha niente a che fare con il freddo di questi giorni. Si tratta indubbiamente di un record, per quanto possa essere breve la serie storica di queste misurazioni, ma è utile sapere che il record appena battuto era di -45°C, non esattamente un bagno termale dunque.

Per reperire queste informazioni mi ci sono voluti tre minuti. Trovo che chi ha sparato titoli a nove colonne per commentare i fatti di questi giorni aveva due possibilità. Informarsi e poi scartare la notizia, oppure usarla spiegando che lo diceva così per dire, perchè con i fatti in commento non c’entrava nulla. La possibilità di sgolarsi dicendo che l’Italia è come la Siberia perchè siamo arrivati addirittura a -50°C, non essendo disponibili le informazioni in tempo reale non era ammessa. Peccato che invece abbiano scelto tutti questa strada.

Il cielo (è il caso di dirlo) non voglia che sia vero che la primavera arriverà in ritardo. Cosa leggeremo allora che è in arrivo l’era glaciale?

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Published inAttualitàMeteorologiaNews

4 Comments

  1. davide bertozzi

    caro Guidi speriamo che la primavera arrivi come da previsioni in ritardo!sarebbe un altro duro colpo ia sostenitori dell’AGW!

  2. Alfonso Crisci

    Sono nel gruppetto che ha prodotto il comunicato.
    Grazie per le parole e ……anche per i tuoi contributi che sono stati molto utili alla nostra riflessione.
    Si l’atmosfera “scintifica” sta cambiando,nonostante i fiumi di parole, il NAM mentale nelle teste può farsi sentire.
    Sono l’etica nell’uso della fisica accoppiata alla statistica che può dire qualche cosa di sensato.
    Alfonso

  3. Duepassi

    Parlo da ignorante che vorrebbe solo capire e avrei una domanda.
    Se l’arrivo di aria calda in stratosfera favorisce la discesa di aria fredda, se ho capito bene, e non mi sembrerebbe strano, considerando il comportamento della cella di Hadley (sempre nell’ipotesi che io abbia capito bene come funzioni),
    non potremmo pensare a questo come un normale fenomeno di reazione negativa ?
    Potrebbe essere questo un fenomeno che tende a stabilizzare il clima ? perché in effetti ad un aumento di temperatura corrisponderebbe l’arrivo di una corrente fredda, che riduce appunto la temperatura.
    Se questo fosse vero, spiegherebbe un’influenza dei gas serra meno allarmante di quella proposta dalla teoria dell’AGW, no ?
    Ho capito forse male ?

  4. Pietro Simonetta

    Sempre grande Guidi !! Non so se ha potuto vedere Studio Aperto che, qualche giorno fa, ha addirittura spedito un inviato verso la Dolina in oggetto cercando un scoop glaciale. Non ci è nemmeno arrivato vicino; funivia, quattro passi sulla neve, un bello zoom, lassù, e basta. Tristezza !!

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