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Tag: Primavera

Gli effetti del forte riscaldamento stratosferico “tradotti” in troposfera

Questo post è uscito in originale su Meteotime a firma di Matteo Sacchetti il 21 aprile scorso.

In primavera avanzata, i riscaldamenti in alta stratosfera sono dinamiche normali che progressivamente conducono alla sostituzione del vortice polare con una cella altopressoria. Sulla base di quelle che sono le tempistiche si suole distinguere i Final Warmings in late ed early.

Tuttavia quando tali riscaldamenti sono accompagnati ad evidenti anomalìe positive (fig. 1) e portano anzitempo ad una sostituzione dei venti zonali anche al di sotto dei 65/60°N si può parlare anche in questo caso di Major Warmings (fig. 2).

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Un Final Warming non fa primavera

Il tweet qui sotto l’ho intercettato ormai due settimane fa:

 

I segnali dell’arrivo di una nuova fase di repentino riscaldamento della stratosfera erano appena visibili. Ora, con una precisione quasi cronometrica, stando almeno al testo del tweet, siamo alle prese con una bella discesa di aria fredda sull’Europa occidentale. Ma questa è cronaca meteorologica, per cui passiamo oltre.

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Mezze stagioni? Sì, ma con la virgola.

L’amico Fabio Spina ci offre con la sua solita ironia un commento ad un articolo uscito su La Repubblica all’equinozio di primavera. Quale occasione migliore della data d’inizio della primavera astronomica per commentare i dolori di quella meteorologica?

 

 

Sicché, con estremo sollievo salutiamo la rinnovata vitalità delle stagioni di transizione, periodi climatici che credevamo ormai persi nella feroce alternanza tra il gelo invernale e la calura estiva tipica di un clima ormai allo sbando. Ma, attenzione, non è tempo di abbassare la guardia, perché tra le stagioni è scoppiata la guerra. Una ruba tempo all’altra, con il caldo (neanche a dirlo), che starebbe decisamente prendendo il sopravvento.

 

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Il Global Warming c’è, ora c’ho le prove!

E’ Natale? No. Siamo in Svezia? Nemmeno. Siamo in Italia, area alpina, ed è, anzi ieri era, il 16 di maggio. Vigo di Cadore è una ridente località cadorina, forte di 1553 anime, più non quantificati gatti (più di quattro) e cani, tutte viventi sopra i 951 metri slm, quota alla quale si staglia il Campanile della Chiesa.

Il tempo non è il clima, questo lo sappiamo e lo sanno anche quelli dell’altra sponda. Ma il clima, è la sommatoria del tempo. Spazio e tempo cronologico, ovviamente ampio il primo e lungo il secondo, scelti a piacere. E’ clima un trentennio, ma lo è anche un decennio, ma lo è anche un anno, e lo è infine, una stagione. Che stagione è quella che al 16 di maggio vede 32°C sotto zero viaggiare alla media troposfera e portare la neve sulle margherite di Vigo, ma non solo?

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I Giardini di aprile si vestono di nuovi colori

In Giappone uno tra gli eventi più amati e seguiti è la fioritura dei ciliegi, in occasione della quale tutta la popolazione fa festa. La ricorrenza è nota da decenni però, da alcuni anni, visto che le fioriture anticipavano rispetto al “giorno medio” del trentennio precedente, sui quotidiani italiani i ciliegi giapponesi sono divenuti lo strumento per dimostrare scientificamente il riscaldamento globale del pianeta a causa delle emissioni umane. La natura però è spesso imprevedibile anche per chi fa previsioni per i prossimi 100 anni. Nel 2011 (anno del famoso terremoto) e quest’anno la fioritura è tornata alla “normalità” o addirittura in leggero ritardo. Gli stessi quotidiani, anziché utilizzare la stessa logica per “gridare” all’imminente glaciazione, hanno in gran parte quasi ignorato la notizia.

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Quelli che il tempo non è il clima quando fa freddo

Quando negli inverni scorsi gli USA erano sommersi dalla neve, le autostrade italiane imbiancate, le navi del Baltico imprigionate in una morsa di ghiaccio, in…

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