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Ad ognuno il suo modello

Io ne voglio uno che simuli esattamente la mia vita dopo aver vinto il jackpot del superenalotto. Come dite? Sarebbe comunque finto e non potrei trarre giovamento? Ma come, lo abbiamo detto anche pochi giorni fa, ormai, “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si…modella“.

Insomma, la catastrofe del clima è vera perché lo dicono i modelli e io non potrei fare una vita da nababbo per la stessa ragione? Non mi sembra giusto. Ah, ho capito, forse funziona così perché in fondo tutti sanno che un modello per quanto complesso possa essere, si limita a fare quello che gli si dice, proprio come quelli che presagiscono l’armaggeddon climatico.

Non si deve dunque prestare attenzione? Neanche questo è vero, però se non altro non si deve fare accurata selezione del modello preferito o, magari, dell’output preferito.

E’ per questo che trovo sia giusto dar conto di questa notiziola apparsa su una nota rivista scientifica, Geophysical Research Letters, dove proprio attraverso l’impiego di una simulazione climatica, un team di ricercatori pare abbia scoperto che l’aumento dell’estensione dei ghiacci antartici che si osserva ormai da un trentennio, non sia da imputare al depauperamento dello strato di ozono.

Urge una breve cronistoria per capire. Da quando è iniziata l’isteria dell’AGW incidentalmente coincidente con l’inizio dell’era delle osservazioni satellitari per i ghiacci polari, la banchisa artica è andata diminuendo in modo consistente, mentre quella antartica è stata in costante aumento. Il valore assoluto di questo conto è comunque largamente negativo oltre che molto impreciso (per le ragioni che abbiamo spiegato appena ieri a firma di Tore Cocco), cioè il polo Nord ha perso più ghiaccio di quanto non ne abbia guadagnato quello sud. Questo andamento però, se in qualche modo è concorde con l’idea che un pianeta un po’ più caldo debba necessariamente avere un po’ meno ghiaccio, non lo è affatto con l’idea che chi studia queste cose si è fatto di quello che dovrebbe accadere un po’ più nel dettaglio.

Questa idea, è bene dirlo, è naturalmente frutto di innumerevoli simulazioni sul comportamento del sistema, tutte con una fattor comune non banale, quello di essere largamente deficitarie nella descrizione del sistema stesso. Ad ogni modo, in un primo momento sembrava che l’aumento dei ghiacci antartici potesse essere attribuibile ad un incremento delle precipitazioni, che da quelle parti sono sempre solide. Almeno così dicevano le simulazioni. L’idea in sé poteva anche starci, se non fosse che poi, quando sono state fatte delle ricerche sui trend delle precipitazioni si è scoperto che di aumento pare non ce ne sia stato, né hanno subito variazioni importanti le temperature, ovviamente sempre per quel che è dato sapere di quella remota parte del mondo.

Con la realtà che tornava ad avere la meglio sull’immaginazione, era necessario e naturalmente utile provare a spiegare gli eventi in modo diverso. Così, sempre a colpi di simulazioni, spuntava fuori l’ipotesi che l’aumento dei ghiacci antartici (da cui perdonate la dimenticanza si deve escludere la Penisola Antartica perché quella il ghiaccio lo perde tanto per complicare ulteriormente le cose), sarebbe da imputare alle modifiche alla circolazione atmosferica che in quella zona avrebbe provocato l’assottigliamento dello strato di Ozono. Una tale spiegazione, tra l’altro, oltre ad accendere l’ennesimo riflettore sulle malefatte della specie umana, resasi responsabile del suddetto assottigliamento, lasciava intendere che al ristabilirsi di condizioni normali, ovvero con l’ozono che dovesse tornare ad occupare in pianta stabile la stratosfera polare, anche i ghiacci antartici dovrebbero subire lo stesso destino dei cugini dell’emisfero nord e incamminarsi verso la condizione di sorbetto.

Ora, come detto qualche riga fa (forse troppe, perdonatemi), pare che neanche questa spiegazione vada bene, e, come dicono gli stessi autori di questo ultimo lavoro, deve per forza esserci qualche altro processo diverso da quello innescato dal depauperamento dello strato di ozono che si rende responsabile dell’aumento dell’estensione della banchisa antartica.

A questo punto aggiungerei, chissà quale? Ma non era tutto chiaro?

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Published inAttualitàNews

6 Comments

  1. Appena letto questo. Sarebbe bello capire qualcosa di più che non un trafiletto d’agenzia…

    http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Scienza_e_salute/Sole-effetti-imprevisti-clima/13-10-2010/1-A_000119026.shtml

    (ANSA) – ROMA – Gli effetti del Sole sul clima potrebbero essere molto diversi da quelli che comunemente si immaginano e decisamente contro-intuitivi.Lo dimostra una ricerca Usa-Gb pubblicata sulla rivista Nature dalla quale risulta che la diminuzione della quantita’ complessiva di radiazioni solari non sempre corrisponde a un calo delle temperature sulla Terra. Un risultato che, se confermato da ulteriori studi, potrebbe costringere a rivedere gli attuali modelli sul clima.

  2. Guido Botteri

    Coffe break, rilassiamoci con una battutina innocente:

    Intervistano James Hansen, ma attenzione, si tratta di un’intervista di quando il famoso scienziato della NASA era ancora un bambinello.
    – …e tu, bambino, cosa vuoi fare da grande ? –
    e James, con un sospiro
    – Io ? Da grande voglio fare il modello… –
    🙂

    • Fabio Spina

      Bella! Per fortuna che non voleva fare la modella, perché le donne si truccano 🙂

    • Guido Botteri

      Forse era meglio se faceva il modello di moda, invece che essere un personaggio di moda che fa i modelli (climatici)… 🙁

  3. Guido Botteri

    Credo di averlo già detto, ma scusate se insisto su un punto che non capisco:
    perché, ma perché diavolo mai, se colpa dell’uomo sarebbe lo scioglimento dei ghiacci, colpa dell’uomo sarebbe “contemporaneamente” anche l’aumento dei ghiacci antartici, che è conseguenza addirittura opposta ?
    In un modo o nell’altro, che aumentino o diminuiscono, l’accusato (perché sarebbe “colpa”) è sempre l’uomo ?
    Ma che gli ha fatto di male a questa gente ?
    Da dove esce tutto questo livore ?
    E, se poi fosse vero che questa gente è preoccupata per le sorti del pianeta (tanto che qualcuno arriva ad augurarsi un pianeta senza specie umana, e molti comunque una miliardaria diminuzione della popolazione umana) perché mai si stracciano le vesti se aumenta un po’ di ghiaccio ?
    Non dovrebbero esserne invece contenti ?
    Ah, umana (forse) contraddizione.
    Ma cosa vogliono DAVVERO, queste persone ?
    A Napoli si dice che non ci voglia la zingara per indovinarlo, e che non sarebbe quello che dicono, ma ben altro.
    Secondo me.

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