Qualche mese fa abbiamo rilanciato l’annuncio uscito sulle pagine di nature, circa il lancio imminente di uno spin-off della rivista interamente dedicato ai temi del cambiamento climatico.
In quella sede, abbiamo anche pubblicato e commentato i lodevoli propositi contenuti nell’annuncio, che spiegava piuttosto bene quale dovrebbe essere la linea editoriale della nuova rivista.
Ora ci siamo quasi, ad aprile comincerà la pubblicazione (già on line comunque) ed è partita una sorta di promozione per le sottoscrizioni gratuite al giornale.
C’è un form, ci sono delle domande a cui rispondere e poi c’è un “le faremo sapere”, nel senso che il numero delle sottoscrizioni è limitato quindi al giornale si riservano il diritto di decidere a chi concederle. Affari loro, anche se con l’aria che tira mi sa che qualcuno pretenderà (giustamente) di conoscere i criteri di scelta.
Quanto alla linea della rivista, mi sa che l’aria che tira non è migliore. Una delle richieste che si ricevono sottomettendo la propria domanda è di specificare in una lista predeterminata (più una serie di “altro”) a quali fonti di sapere climatico si è soliti abbeverarsi sulla rete.
Ci sono molti soliti noti perfettamente allineati (Real Climate lancia in resta), mancano completamente i blog scettici, per esempio WUWT e Climate Audit, nonostante questi generino un volume di traffico alcuni ordini di grandezza superiore a molti altri che invece sono in lista.
L’intenzione è chiara: focus sul climate change ma rigorosamente nel mainstream. Un buon inizio, non c’è che dire.
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