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Il potere dei più buoni: dallo Slow-Food al far-food

Nel precedente post dal titolo ‘La Pippa verde’ del matrimonio di William e Kate ho descritto come dalle parole passino ai fatti alcuni guru dell’ecologismo verde come il principe Carlo.

Molto interessante anche l’intervista a Carlo Petrini, fondatore di “Slow Food” e promotore della manifestazione “Terra Madre”, effettuata in occasione di un convegno svolto a Milano il 5 maggio scorso e pubblicata il giorno successivo sul quotidiano “La Stampa”. Alla domanda della giornalista “C’è chi dice che serve più tecnologia in agricoltura, cibo buono a tutti non si può” Petrini risponde: “Non è vero. Basta porre più attenzione a come si gestisce l’agricoltura anche la biologica. In un supermercato biologico ho trovato le pere fuori stagione. Sa da dove venivano”. “No da dove?” “Dal Sud America”.

Insomma il campione del prodotto tipico sembra fregarsene del “kmZero”, acquista pere che provengono dall’altra parte del mondo “fuori stagione”. In altri tempi si sarebbe detto che si trattava di “primizie esotiche”. Sarebbe stato interessante anche chiedere quanto costavano, in modo d’avere un quadro completo da proporre come “nuovo stile di vita” a chi può invece solo acquistare frutta al mercato senza preoccuparsi se è biologica o meno.

Acquistare in Italia pere del Sud America a me non sembra un comportamento esemplare per molti motivi, ma qualcuno può vantarsi di farlo sui quotidiani senza per questo essere criticato come avverrebbe per qualsiasi altro. Giorgio Gaber avrebbe detto che si tratta del “potere dei più buoni”:

PS: Potete leggere la versione integrale qui.

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3 Comments

  1. Piero Iannelli

    La verità è che si può ormai dire tutto e il contrario di tutto..

    Qui si disquisisce di Km zero:

    I prodotti a km 0, una bella iniziativa che Petrini commenta su Repubblica Firenze…ma come la mettiamo con Eataly?

    http://quintoquarto.simplicissimus.it/2008/02/i-prodotti-a-km-0-una-bella-iniziativa-che-petrini-commenta-su-repubblica-firenzema-come-la-mettiamo-con-eataly.html

    /————/

    Ok cercherò di comprare solo cose con almeno 5000 km sulle spalle e prima di coricarmi due copertoni in fiamme sul terrazzo per ingraziarmi la Dea Ixchel

    Si quella di Christiana Figueres al vertice di Cancun che si apre con la preghiera alla dea pagana ..
    http://www.pieroiannelli.com/?p=573

    Mi è comparsa e mi ha rivelato piangendo che a “LEI” la CO2 piace..

    Eco-bio-cordialmente.

    Piero Iannelli

  2. Claudio Costa

    @ Fabio Spina

    Secondo me il Petrini criticava le pere biologiche proprio perchè venivano da lontano e quindi non sostenibili

    • Fabio Spina

      Può darsi che non ho capito il senso, ma mi sembra che Petrini non critichi le pere biologiche, anzi le apprezzi come cibo buono. Però aggiunge un “venivano”, quindi credo si trattasse di frutta importata. Almeno così l’ho compreso e condiviso con altri.Ciao

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