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Chiediamolo ad Annibale

[photopress:punto_domanda.jpg,thumb,pp_image] Negli ultimi tempi il dibattito sulle vicende del clima ha acquisito ancora maggiore importanza. Per certi aspetti questo potrebbe sembrare strano perchè, complice questa prolungata fase di rallentamento nel trend di aumento delle temperature, è di fatto venuto meno l’ergomento di maggiore discussione. Non che la faccenda sia risolta, per carità, i paladini del pro e del contro continuano, ahimè, a guardarsi in cagnesco, ma, se il sole non riparte e se le temperature non ricominciano ad aumentare, la vedo dura per coloro che sostengono la teoria del riscaldamento globale di origine antropica. Al riguardo, avendo partecipato proprio di recente ad una interessante discussione sul blog Kyoto e dintorni, mi sono tornate in mente alcune perplessità.

Mi spiego. Posto che un certo aumento della temperatura media globale è effettivamente avvenuto, specie alla fine del secolo scorso, tale aumento, in valore assoluto non rappresenta una novità nelle fluttuazioni del clima. Le ricostruzioni del clima passato infatti, hanno a larghissima maggioranza riprodotto periodi con temperature simili, se non addirittura superiori a quelle attuali. Ci sono naturalmente delle eccezioni, tra tutte spicca la serie storica di Mann, ovvero l’Hockey Stick, ma queste, sono state per lo più smascherate come maldestri tentativi di negare l’evidenza dei fatti, più o meno come sono attualmente evidenti gli effetti sul clima e sull’ambiente della recente fase di riscaldamento.

Tale riscaldamento, pur con le dovute riserve che tratterò magari in un’altra occasione, non è in effetti mai stato in discussione. lo sono invece, e molto, i fattori che potrebbero averlo originato e cioè, le attività umane, la natura o entrambe le cose insieme? Non è semplice rispondere a questa domanda e non proverò a farlo ora. Vorrei infatti per un momento, solo per un momento, evitare di entrare nel solito dibattito, perchè ho una perplessità che mi sta tormentando da qualche giorno e mi piacerebbe potermela togliere con un bel salto indietro nel tempo, diciamo più o meno duemila anni fa.

Eliminiamo ogni possibile causa e consideriamo solo gli effetti, ovvero l’aumento delle temperature generato dagli innumerevoli meccanismi di feedback di varia ampiezza che regolano il sistema clima. Sarà probabilmente a causa della mia enorme ignoranza, ma non riesco a capire perchè, quando le temperature erano alte come e più di ora, non si sono innescati tutti i feedback che, nelle previsioni dei clima-catastrofisti dovrebbero invece attivarsi nel prossimo futuro.

Che ce lo dicano i modelli di simulazione non è sufficiente a convincermi, primo perchè per testarne la validità possiamo solo aspettare e quindi a quel punto non serviranno più ad un gran che, e secondo perchè duemila anni fa i modelli non c’erano e la realtà, come sempre, ha superato l’immaginazione, cioè la Terra non si è cotta. Non funziona neanche l’affermazione che la presunta causa scatenante dei giorni nostri, ovvero la concentrazione di CO2, non sia mai stata così alta. Come causa d’origine non avrebbe effetto sulle dinamiche successive, al pari di un eventuale fattore scatenante di altra natura.

Mi rendo conto che questo dubbio possa apparire un pò ingenuo, ma c’è qualcuno che saprebbe produrre una spiegazione scientifica nella quale non compaiano proiezioni, simulazioni ed altri artifici di vario genere? Se sì, attendo con ansia dei suggerimenti.

 

Postscript: Il blog della discussione è “Il Kyoto fisso” di A. Pasini e non “Kyoto e dintorni” che invece è un suo libro. Grazie a Claudio Costa per aver segnalato questa imprecisione.

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Published inAmbienteAttualitàClimatologia

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