Salta al contenuto

Alla fiera dell’est…

…Per due soldi, un topolino mio padre comprò. E venne il gatto che…fu mangiato dal topo. E’ stato necessario cambiare il testo della storica canzone di Angelo Branduardi, la scienza lo richiede.

Premessa. Qualche giorno fa abbiamo pubblicato il commento a una ricerca che ha messo in correlazione le oscillazioni della temperatura con il benessere sociale, individuando nei periodi freddi i rischi maggiori di instabilità e disagio. Nella trattazione, quasi in forma di postulato, anche l’evidenza rappresentata dalla correlazione tra la statura degli esseri umani e le temperature. Gli uomini crescono di più e meglio se fa più caldo.

Pare non sia così per gli animali. E’ di questi giorni infatti la pubblicazione di uno studio che ravvisa nel riscaldamento globale la causa di una generale tendenza degli animali a diventare più piccoli. Prima inevitabile riflessione: gli uomini (e naturalmente anche le donne) non sono animali. Questo ci rallegra.

Già alcuni anni fa avevamo avuto un assaggio di questa ipotesi miniaturistica. Le pecore di un’isoletta scozzese pare siano diminuite in volume a causa del global warming. Con una rapida occhiata alla realtà climatica della zone è stato semplice scoprire che nella fattispecie più che le temperature poterono le piogge. Di qui la certezza che i pur simpatici ovini non fossero di pura lana vergine. Ricordatevelo la prossima volta che acquistate un capo di abbigliamento di lana scozzese.

Ora però il discorso è più generalizzato. Le specie afflitte da nanismo prossimo venturo sarebbero parecchie, con l’aggravante di un certo disordine della Natura nell’accanirsi contro le povere bestiole per vendicarsi delle nostre malefatte. Gli autori, attraverso il NYT, fanno sapere infatti, che:

Se tutti gli animali dovessero subire un rimpicciolimento coordinato, potrebbe non essere così grave. Ma se, per dire, i topolini dovessero restringersi più in fretta dei serpenti, questi ultimi potrebbero non essere in grado di catturare abbastanza topolini per raggiungere il loro fabbisogno energetico.

Questa è arte.

NB: tutto ciò in natura (pecore scozzesi opportunamente rispolverate a parte) non c’è. Trattasi di risultati di laboratorio ritenuti troppo preliminari per fare previsioni ma ottimi per fare speculazione.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail
Published inIn breve

3 Comments

  1. davide imola

    …anche certi cervelli si rimpiccioliscono con il caldo!
    a proposito di animali,non so se abbiate scherzato,ma noi
    umani siamo ANIMALI (non è simpatico per chi ha a cuore la
    sorte dei nostri fratelli minori,utizzare la parola come of
    fesa).

    Reply
    Davide, credo ci sia stata una incomprensione. Certo che abbiamo scherzato!
    gg

  2. Parecchio tempo fa girava un video, e mi pare che fosse linkato anche da qui, che faceva vedere che le conseguenze dell’AGW erano tutto ed il suo contrario. Mi pare che avevo già visto in quel video “le pecore diventano più piccole” e “le pecore diventano più grandi”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »