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Ovvio? Non Proprio!

Lo sappiamo bene, le opinioni sono una cosa e le tesi scientifiche un’altra. Purtroppo però quando si parla di riscaldamento globale antropogenico le opinioni a favore fanno anche scienza, quelle dubbiose o contrarie no. L’obiezione è sempre la stessa, il forcing antropico è diretto e provato scientificamente, quello solare sarebbe indiretto e necessitando di fattori amplificanti ancora poco noti, non è elevabile al rango di prova scientifica.

Il paradosso è che fino a un paio di decadi fa la situazione era esattamente rovesciata, poi la ricerca si è concentrata tutta sulla comprensione del forcing antropico e questo avrebbe facilitato il sorpasso. Qualche giorno fa abbiamo sottolineato che le cose non stanno esattamente così, altrimenti non si potrebbero utilizzare le costosissime risorse del CERN di Ginevra, impegnate a breve in un esperimento che si propone di chiarire proprio uno di questi effetti amplificanti, cioè l’influenza dei raggi cosmici sulla copertura nuvolosa. Nè si può asserire a cuor leggero che il fattore antropico sia in effetti accertato, visto che la sua comprensione risiede tutta nelle simulazioni piuttosto che nelle osservazioni.

Ad ogni buon conto, questa breve premessa vuole semplicemente introdurre la lettura di un’ennesima opinione, forse non proprio dell’ultimo arrivato, forse sì, giudicate voi. E’ un ricercatore di astrofisica dell’Harvard Smithsonian Center, tale Willie Soon. La trovate a questo link in un articolo dal titolo in effetti un pò ovvio: “Le Macchie Solari Possono Causare Fluttuazioni Climatiche”. E’ un articolo breve ed equilibrato, perchè riporta anche un parere diverso, espresso da Brian Farrel, professore di meteorologia sempre dell’università di Harvard. La sua opinione è che l’influenza delle macchie solari sul clima sia accertata in ragione di un contributo per oscillazioni di temperatura non superiori ad un decimo di grado, richiamando però ancora una volta l’attenzione alle basi scientifiche a suo dire poco solide che supportino tale opinione. Ma quanto ci mettono al CERN?

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