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Breaking news: A un soffio da Dio

Mentre scriviamo non sappiamo ancora se il 13 dicembre 2011 sarà ricordato come la data in cui per la prima volta è stato osservata la ‘particella di Dio’. In questi minuti è in corso al CERN di Ginevra, sede degli esperimenti Atlas e Cms, la conferenza stampa che annuncia i primi risultati ritenuti validi dai ricercatori.

Qui c’è il comunicato stampa, mentre la diretta video della conferenza stampa è irragiungibile a causa dell’inteso traffico sulla rete.

Il Bosone di Higgs, la particella mancante del ‘Modello Standard‘ della fisica delle particelle, avrebbe dato traccia di se. Una massa di 125GeV, questo sarebbe il peso della particella fondante la cui esistenza era sin qui soltanto ipotizzata.

Pur con una quantità di dati esaminati enorme, i ricercatori tuttavia ostentano prudenza. I risultati degli esperimenti presi singolarmente non hanno significatività statistica “superiore a quella di un lancio di dadi in cui appaiono due sei contemporaneamente” – si legge nel comunicato – “quello che è interessante, è che ci sono molteplici misure indipendenti che puntano alla regione compresa tra 124 e 126 GeV. Ad ogn modo, non sarà possibile confermare o confutare del tutto l’esistenza del Bosone di Higgs prima della metà del 2012.

Aspettiamo. Nel frattempo, tutti a leggere queste interessanti pagine di background sul sito del CERN.

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Published inAttualitàNews

6 Comments

  1. gbettanini

    Anch’io ho seguito in diretta la conferenza, da quello che ho capito l’intervallo in cui è più probabile che si collochi la massa del bosone H è tra circa 115 e 130 GeV (valori leggermente diversi per i due esperimenti Atlas e Cms). Atlas indicava un picco a 125-126 GeV ma con un intervallo di confidenza di 2.3 sigma ovvero intorno al 97%. Ma per avere la certezza servono 5 sigma ovvero una probabilità di essere nel giusto del 99.99994%.
    Io speravo fossimo più vicini, ma nel 2012 dovrebbe essere fatta.

  2. Guido Botteri

    Siamo ad un importante crocevia della Scienza.
    Speriamo che almeno qui si guardi a ciò che ci dicono gli esperimenti, e non a ideologie, politiche o pregiudizi.
    Come nel caso dei neutrini, siamo di fronte a esperimenti che potrebbero sconvolgere le conoscenze fin qui acquisite, quindi è presto per esprimere giudizi.
    Nel caso dei neutrini dissi che SE la maggiore velocità dei neutrini fosse stata confermata, la maggiore velocità si sarebbe spiegata (secondo me) con una componente immaginaria della massa (non ci spaventi la parola “immaginaria”, anche un normale condensatore ha una componente “immaginaria” della sua impedenza).
    Questa mia affermazione sollevò aspre critiche, ma nessuna prova del mio eventuale errore.
    Che raffinata crudeltà lasciarmi nel mio eventuale errore senza illuminarmi con la sua eccelsa scienza ! Va bene, mi toccherà continuare ad essere un rozzo ignorante della materia, che cerca di capire qualcosa, e che ne viene tenuto sdegnosamente lontano. Me ne farò una ragione.
    Ora dico che siamo ad una svolta significativa. Qui ci giochiamo tutto Higgs, col bosone, il mezzo, il meccanismo e quant’altro. Qui si decide della materia oscura, ed essendo il fatto così “oscuro” tocca avere pazienza ed aspettare conferma, esattamente come per i neutrini.
    Dice una pubblicità che l’attesa sarebbe “piacere”. Se così è vi lascio nel piacere dell’attesa. Tra non molto sapremo se dobbiamo rivedere il limite della velocità della luce, e se dobbiamo seguire o abbandonare Higgs. Non lo trovate stimolante ?

  3. donato

    Qualche giorno fa si parlava di “rumors” provenienti dal CERN. Oggi possiamo dire che c’è stato il botto. Riporto dall’ANSA:
    “My God!”: non avrebbe potuto essere più appropriato il commento ai primi dati che ‘avvistano’ il bosone di Higgs da parte del fisico che per primo ha teorizzato nel 1964 l’esistenza dell’inafferrabile particella di Dio, Peter Higgs. A raccontare l’aneddoto è stato, oggi al Cern di Ginevra, il coordinatore italiano dell’esperimento Cms, Guido Tonelli, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). “Quando gli abbiamo comunicato i nostri dati – ha detto Tonelli – Higgs era spaventato dall’idea che fossimo così vicini e la sua prima esclamazione è stata ‘My God’. A 82 anni, Peter Higgs preferisce essere molto prudente: “sembrava davvero un po’ terrorizzato – ha osservato Tonelli – dall’idea che si arrivasse al dunque!”
    Non ho le competenze per esprimere giudizi su quel che hanno scoperto a Ginevra. Le parole di Higgs, però, sono in grado di capirle e da esse traspare tutta una serie di sensazioni e, soprattutto, di emozioni. “Mio Dio!” Stupore, soddisfazione, timore, incredulità e tanto altro ancora traspare da queste due parole. Da parte nostra non possiamo che chinare il capo, in segno di rispetto, dinanzi al genio di chi, quasi mezzo secolo fà, ebbe l’ardire di concepire una cosa del genere.
    Ciao, Donato.

    • Io francamente il botto non lo vedo: è un passo avanti. Scusate, ma in ambito scientifico è meglio rimanere sulle cose concrete, senza troppe licenze poetiche 🙂 . Riguardo all’improprio uso del riferimento a Dio, oltre a quanto ho scritto sopra, faccio presente che Higgs è ateo. Quindi non tiriamo fuori Dio quando non c’entra…

    • PAOLO

      si Higgs avra’ detto… grazie a Dio sono ateo:)

  4. I giornali di oggi hanno riportato che il nomignolo “particella di Dio” ha origini curiose: un divulgatore l’aveva nominata in una bozza di un suo libro la “goddamn particle”, cioè “la particella-che-Dio-la-stramaledica” (più prosaicamente “la stramaledetta particella”), per via della difficoltà a trovarla. L’editore poi ha preteso di cambiare il nome per vendere di più. Visto che Dio non c’entra direttamente, non c’entra con le intenzioni di Higgs e manco con quelle del divulgatore, ma il soprannome è dovuto a un editore ignorante e truffaldino, propongo di non propagarlo ulteriormente.

    Reply
    Hai ragione Fabrizio. Sono stato anche io ‘truffaldino’, perché ero a conoscenza di questo aneddoto. E’ questione di click… 🙂
    gg

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