Sull’Artico è in arrivo un deciso ‘stratwarming’: potrebbe essere la svolta dell’inverno, masse d’aria polare si muoverebbero verso l’Italia.
Immaginate una trottola che gira veloce intorno a se stessa forte, molto forte, sempre più forte. A un tratto però trova un ostacolo, o più semplicemente per la fine della sua “carica”, è costretta a rallentare fino a fermarsi improvvisamente, adagiarsi su un lato e aspettare nuove condizioni favorevoli per ricominciare a “trottolare”. Adesso prendete un mappamondo, portate l’indice pressoché sulla linea del circolo polare artico e iniziate a ruotare il vostro mappamondo da ovest verso est: è così che “trottola” veloce intorno al polo la corrente a getto che alimenta la poderosa forza del vortice polare. Da lì una classica situazione che da sempre, seppur a cicli alterni, alimenta il clima dell’Europa: il flusso zonale Atlantico, con treni depressionari che dall’Oceano si muovono verso i settori centro/settentrionali del continente mentre più a sud c’è l’anticiclone che dallo stesso oceano si muove sul Mediterraneo. Non a caso conosciamo le nostre figure bariche con precisi riferimenti geografici: la depressione “d’Islanda“ non è un nome a caso, così come l’anticiclone “delle Azzorre“.
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