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La serendipity dei neutrini

Serendipity, un neologismo di cui oggi ho sentito una definizione imbattibile:

[blockquote cite=”Julius H. Comroe, Jr.”]La serendipità è cercare un ago in un pagliaio e trovarci la figlia del contadino.[/blockquote]

Ripresa da Radio24 nel programma “Destini incrociati“.

Questo sembrava fosse accaduto al corposo numero di ricercatori della collaborazione Opera. Un progetto di ricerca nato per cercare le oscillazioni e le trasformazioni dei neutrini che alcuni mesi fa sembrava avesse segnato il destino della fisica degli ultimi cento anni. Tutto a mare, i neutrini viaggiano più veloci della luce. Beh, non è adata proprio così…

Uscire sulla stampa prima di aver pubblicato non è stata esattamente una scelta felice, perché mentre la fisica teorica si è buttata sull’osso con entusiasmo, quella sperimentale si è rivoltata in massa. E quando la massa è diventata critica è spuntato fuori l’errore procedurale. Un problema di hardware, una fibra ottica che trasmetteva dati più velocemente di quanto calcolato, e il record dei neutrino superman è andato a farsi benedire. Peccato, sembrava la classica rivincita dei piccoli sui grandi, perché per quel poco che ne so il programma Opera è una goccia rispetto al mare di risorse che confluiscono all’LHC di Ginevra per la ricerca del Bosone di Higgs. E invece, purtroppo, alla fine qualcuno deve aver desiderato che ci fosse davvero un tunnel tra Ginevra e il Gran Sasso dove poter scomparire.

Ora però le caselle tornano a posto. Ieri l’altro, a Kyoto, alcuni esponenti del progetto Opera hanno annunciato di aver osservato per la seconda volta la trasformazione di un neutrino muonico in un neutrino tau. Nella mia beata ignoranza ammetto di aver scoperto ora che questo era lo scopo che si prefiggeva il programma di ricerca di Opera. E ammetto anche la mia eterna riconoscenza al correttore automatico, che evidentemente in materia ne sa più me. Il che, naturalmente, è tutto dire.

Sicché il progetto sta avendo successo, nonostante la mancata serendipity e la figura barbina di proporzioni globali. Ora toni bassi, e nei lanci d’agenzia nessuna menzione del passato recente. Meno male, meglio così.

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Published inAttualità

8 Comments

  1. claudio

    direi meglio:
    “La serendipità è cercare un ago in un pagliaio e trovarci la figlia diciottenne del contadino.”

  2. gbettanini

    Tutto giusto…. ma è provato che i neutrini hanno massa (per quanto piccola), quindi la ‘scoperta’ di neutrini più veloci della luce (nel vuoto) avrebbe sì aperto una finestra su un nuovo possibile mondo ma avrebbe prima di tutto devastato la fisica fin qui nota stabilendo che la relatività di Einstein non era corretta, non voglio affermare che quella di Einstein è e sarà una una formulazione definitiva, sarà affinata con fattori e scoperte che neppure ci sognamo. Ma fino ad oggi la ricerca è avanzata con scoperte di chi si appoggiava sulle spalle di giganti come Newton, Einstein etc… in questo caso un gigante lo si ammazzava (o quanto meno gli si dava un bel diretto in faccia).
    Quindi si sarebbe dovuta esercitare maggior cautela e risparmiare la figura barbina che si è poi puntualmente presentata.
    Che poi la stampa sia inqualificabile e confonda l’informazione scientifica con la cronaca politica dove tutto è possibile sono perfettamente d’accordo.
    P.S. Opera purtroppo sembra che stia rilevando molte meno oscillazioni rispetto a quanto previsto da progetto.

  3. Sono anche io d’accordo con Fabrizio Giudici e con Donato.Il gruppo di Opera è stato sempre molto cauto nella presentazione dei risultati (ho seguito in diretta dal CERN il seminario di presentazione e ho riguardato velocemente l’articolo di presentazione) e non si può parlare di bufala – a parte quella del ministro. La scoperta della possibilità (e sottolineo possibilità) di errore dovuta alla connessione della fibra ottica che trasportava il segnale GPS è stata annunciata dallo stesso gruppo di Opera e, secondo me, non è questo il modo per organizzare una bufala. L’annuncio di un secondo evento mostra la serietà dei ricercatori e la loro “limpidezza”: questa volta (ma credo anche la precedente: poi l’errore è sempre in agguato) i controlli saranno stati maniacali e l’annuncio preceduto da un altrettanto maniacale check di tutte le procedure. E la notizia è stato data ad un congresso sui neutrini, non tramite un comunicato stampa. Non sapevo che il coordinatore (Avvantaggiato?) si fosse dimesso: mi dispiace, ma forse è stato trasportato da eventi mediatici troppo grandi e non poteva fare altro (al solito, per serietà).

    • “Non sapevo che il coordinatore (Avvantaggiato?)…”
      Ovviamente non è Avvantaggiato, ma Ereditato. Chiedo scusa.

  4. donato

    Io non credo che le cose stiano come dice G. Guidi in merito alla figura barbina. Chi segue le vicende scientifiche (da appassionato, come nel mio caso) o per ragioni professionali, come nel caso di altri, sa che la “scoperta” del neutrino superluminale è stato un effetto collaterale dell’esperimento Opera. Nei primi commenti successivi ai lanci della stampa osservai che una delle cause che davano una certa affidabilità alla notizia doveva ricercarsi nel fatto che tutti gli strumenti erano stati tarati e regolati per individuare il rimescolamento dei neutrini ipotizzato da Pontecorvo. Se i risultati relativi alla velocità dei neutrini erano sbagliati, sarebbero stati sbagliati anche gli altri. Io non conosco il modo in cui si sia individuato l’errore di connessione della fibra ottica galeotta, ma presumo che i ricercatori abbiano avuto problemi anche con la parte principale ottenuti dai dati generati da Opera. Ciò, probabilmente, li ha portati a rivedere tutto il complesso degli strumenti utilizzati. Per il resto la serietà e la professionalità del gruppo che sta alle spalle di Opera è fuori discussione. Mi dispiace per il leader project perché, da quanto mi risulta, nell’immediatezza della cosa cercò di frenare gli entusiasmi di tutti precisando che erano ancora in corso verifiche. Concordo, invece, con F. Giudici: è stata l’ignoranza di certi giornalisti (e di qualche politico notrano) a montare la vicenda costruendo scenari improbabili e castelli in aria. Non dimentichiamo, infine, che i fisici teorici andrebbero in brodo di giuggiole se qualcuno riuscisse ad individuare una particella superluminale: i tachioni, tanto per fare un esempio, si trovano anche nei libri di fisica (teorica, ovviamente 🙂 ) oltre che nei romanzi di fantascienza.
    Ciao, Donato.

  5. Io non credo che sia stata fatta alcuna figura barbina da parte degli scienziati di Opera. L’errore era la cosa più probabile, ma prima di rendere pubblica la notizia hanno verificato tutto più volte. Ricordiamo anche che a tutte le conferenze stampa avevano ribadito: “noi non vogliamo parlare di conseguenze, stiamo solo facendo presente il risultato di un esperimento”. Tutto il resto l’hanno costruito i giornalisti e la loro ignoranza.

    • Fabrizio,
      in un mondo normale avresti ragione. In questo per recuperare credibilità, anche se non l’hanno persa per colpa loro, dovranno faticare non poco. Non a caso il project leader si è dimesso.
      gg

  6. Guido Botteri

    Quante cose erano impossibili per i nostri progenitori, e poi, grazie a nuove tecnologie, sono diventate normali ?
    Parlare da un capo all’altro del mondo, ora è normale. Abbiamo conquistato i mari e l’aria, e un po’ lo spazio, almeno quello più vicino a noi. Ci muoviamo a velocità impensabili per chi aveva a disposizione solo mani e piedi.
    Immaginate un primitivo che avesse voluto viaggiare, quanto tempo avrebbe impiegato per recarsi dall’Italia in America, per esempio. Lasciamo stare l’ovvia considerazione che non avrebbe nemmeno saputo cosa fossero questi Paesi… ma, giusto per far capire dove voglio arrivare, immaginiamo una cosa assurda, e cioè che uno di noi fosse proiettato nell’antico passato, nei pressi di dove attualmente sorge Fiumicino, sapendo che per poter tornare nel nostro mondo e nei nostri tempi avrebbe dovuto raggiungere il luogo dove attualmente sorge New York… il tutto, naturalmente a piedi. Mettiamoci che avesse poche ore di tempo. Dovremmo concludere che l’impresa sarebbe impossibile. Non esiste un modo di raggiungere New York da Fiumicino in poche ore, a piedi.
    Viceversa, coi mezzi attuali, ed un bel volo, la cosa è assolutamente normale.
    Le cose che sono impossibili rimanendo in certi limiti tecnologici, non lo sono più, quando questi limiti sono superati da una nuova tecnologia.
    Allo stesso modo, viaggiare per galassie è impresa impossibile alla luce delle tecnologie conosciute, e anche della fisica conosciuta. Nulla può superare la velocità della luce. Questo ci dicono le nostre conoscenze, finora.
    Allo stesso modo sarebbe stato impossibile ad un uomo di Cro-Magnon l’impresa descritta prima.
    Ora abbiamo superato i limiti fisici del corpo umano, ma il limite della velocità della luce resta, per il momento, ancora insuperabile. Ma sarà sempre così ?
    I risultati del CERN ci avevano illuso che si fosse aperta una finestra su un nuovo possibile mondo. Così non è stato, ma i fallimenti di Icaro non hanno impedito (molto più tardi, e con altre tecnologie) all’uomo di volare.
    Ma, al tempo di Icaro avremmo dovuto dar ragione ai saggi scienziati di allora che ci avrebbero ammonito che l’uomo non può volare…
    No, con le tecnologie di allora, l’uomo non può volare, dobbiamo prenderne atto.
    Le tecnologie per volare sono poi state trovate, ed oggi volare è normale. Troveremo mai le tecnologie per superare la velocità della luce ? Non lo sappiamo. La nostra risposta in questo momento è negativa, e anche di questo ne prendiamo atto.

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