Non si tratta di temperature, anzi, quelle da qui in avanti andranno benone per un bel po’. Meglio tardi che mai. Si tratta invece di rinfrescarsi le idee sull’evoluzione del movimento salvapianeta da un clima che cambia e cambia male. Una storia iniziata un paio di decadi fa che ha però subito un’accelerazione mediatica importante negli ultimi anni.
Sicché ci sta tutta una bella esegesi di quello che è successo (e non è successo) da allora ad oggi. Ce l’ha proposta Piero Vietti sul Foglio in edicola ieri (oggi va così, peschiamo da lì), riprendendo tra l’altro l’aforisma di Shaw che campeggia anche sulla nostra home page. E devo dire che a ben vedere nell’affaire climatico-ambientale-demografico – le tre grandi eterne catastrofi imminenti dei tempi moderni – le cinque categorie di bugie ci sono proprio tutte. C’è la bugia semplice, clima e tempo prima erano tutta un’altra cosa, ci sono le previsioni del tempo, gli eventi intensi saranno sempre più pericolosi e frequenti, c’è la statistica, dati presentati a mo’ di tira e molla per dimostrare ora una tesi ora l’altra, c’è la diplomazia, con gli interminabili negoziati dei summit climatici, e ci sono i comunicati ufficiali, con i leader che si affollano davanti ai microfoni ad annunciare provvedimenti draconiani per la salvaguardia del pianeta.
E’ un articolo lungo, perciò mettetevi comodi, ma ne vale la pena. Lo trovate qui, dalla rassegna stampa dell’Enea.
Grazie Guido per l’ottimo articolo di Piero Vietti, scritto con vero rigore scientifico.