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Chi la spara più grossa, spassoso ma anche utile

Che hanno detto al Bar sotto casa questa mattina? Finiremo tutti sommersi? Farà sempre più caldo ma non prima di aver fatto tanto freddo? Scompariranno le stagioni? Una di queste probabilmente, che sono tra le previsioni di disastro climatico più gettonate, ma potrebbe anche essere arrivato molto altro. Di lanci d’agenzia ne abbiamo uno al giorno almeno, così come con cadenza casuale ma con alta frequenza, giungono notizie di spaventevoli situazioni con cui dovremo presto o tardi fare i conti.

Queste, per esempio, le ultime due lanciate da corriere.it:

  • La Terra dopo lo scioglimento dei ghiacci: dalle acque emergono solo i grattacieli
    • Un servizio fotografico (finto) con il livello del mare salito di decine di metri, quando le più temerarie e inverificabili proiezioni dell’IPCC si aggirano intorno ai 60cm per la fine di questo secolo.
  • 50 luoghi meravigliosi da vedere prima che scompaiano
    • Altro servizio altre foto (stavolta vere); la prima è una vista dall’alto di Tuvalu, il gruppo di isole nel Pacifico che sarebbero minacciate dall’innalzamento del livello dei mari. A parte il fatto che in attesa della sommersione la World Bank sta finanziando sulle isole la costruzione di un aeroporto (incentivo al turismo o tutti pronti alla fuga?), vi consiglio di dare un’occhiata all’immagine in testa a questo post: il livello del mare a Tuvalu è stabile da 20 anni.

Tutte stupidaggini? Molte per fortuna. Negli ultimi anni ci è capitato di parlare ora di questa ora di quell’altra, ma un’operazione come quella del sito web climatechangepreditions.org non l’avevo ancora vista. E’ una raccolta, tra il serio e il faceto, di tutte le corbellerie climatiche con cui media e, ahimè, spesso anche una certa parte della scienza ci nutrono e ci hanno nutrito in passato. Già, perché la moda del disastro climatico alle porte c’è sempre stata, solo che, per esempio come nelle ultime decadi, a volte cambia segno. Negli anni ’70 eravamo pronti alla glaciazione e ora siamo conditi per l’arrosto, tanto per dirne una.

Ma, dicevo, si tratta di un’operazione, per cui è normale che ci sia anche del metodo. Se si fa un giro tra le categorie, per esempio, si trovano cose spassosissime. Nella sezione “Giorno del Giudizio“, ci sono tutte quelle previsioni, ovviamente passate a ridicola verifica, di stragi e decimazioni della popolazione, emigrazioni di massa et similia, che il clima, anche recente, avrebbe dovuto innescare. Nell’area “In un modo o nell’altro“, ecco quelle maligne manifestazioni climatiche che fanno sia aumentare che diminuire le piogge estive, sia aumentare che diminuire i venti, sia cadere che crescere i capelli etc etc. Non mancate inoltre di visitare la categoria “Invasione“, perché lì ci sono gli eventi dal vago sapore biblico che avrebbero dovuto vedere la moltiplicazione di specie animali a danno di altre, scarafaggi, cavallette, pitoni giganti etc etc… Poi ci sono gli sfigati, quelli “Più duramente colpiti“, cioè con le maggiori probabilità di subire le sorti peggiori, amaro destino a volte mirato a specifiche categorie per l’occasione oggetto di studio, tipo gli agricoltori di un singolo distretto, i pescatori di un mare particolare e così via. Poteva poi mancare una sezione dedicata agli sporchi negazionisti climatici? Ecco infatti l’area “Guai a te!“, che raccoglie le analisi sociologiche, le proposte di punizione, i piani per eventuali trattamenti sanitari di gruppo obbligatori per tutti quelli che, nonostante, anzi direi, soprattutto a causa di queste corbellerie, si ostinano a volerci vedere un po’ più chiaro sul tema del disastro climatico. E, per ultima, a parte la sezione “Livello dei mari” che ancora non è stata popolata ma provvederemo a segnalare gli sforzi del Corriere, la categoria “Che hai detto?“, dedicata al top delle assurdità, dallo scadere della qualità della birra, alla diffusione più accelerata dei parassiti alimentari dei cani.

Ieri in home page c’era per esempio un dramma dell’anno 2004 che ci riguarderebbe molto da vicino: I gondolieri di Venezia costretti a segare via la coda delle loro Gondole perché le alte maree stanno diventando più frequenti. Poi hanno fatto il Mose, e il problema per qualcuno è diventato quello di segare le sbarre delle case circondariali.

Ma, il meglio viene dalla pagina “classics“, un anatema particolarmente attinente agli ultimi due inverni USA e alle palme siciliane che quest’anno si sono imbiancate per la seconda volta in poche settimane:

Nel giro di pochi anni la neve invernale diverrà un evento molto raro ed eccitante. … I bambini semplicemente non sapranno cosa sia la neve.
David Viner, Climatic Research Unit, University of East Anglia, 20 Marzo 2000

Prima di chiudere, riconciliamoci con la ragione. Per chi avesse voglia di vedere effettivamente come stanno le cose in ordine alle previsioni climatiche e di misurare con i propri occhi la distanza che c’è tra queste e la realtà delle temperature globali, c’è un’altra pagina web appositamente organizzata.

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Nell’immagine, tutta la bellezza del mondo delle previsioni climatiche, vorrei tanto fosse così anche quello delle previsione meteorologiche: il passato è perfettamente in linea con quanto previsto…dopo; il presente è fuori dal range della previsione e il futuro, magicamente, ci torna dentro. Il disastro è servito.

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Published inAttualità

2 Comments

  1. recordman

    Corriere.it?
    Ecco come funziona: 15enne si suicida sotto il treno una domenica sera. Stagista/ragazzotto/nerd-ma-sono-esperto-del-web-perché-ciò-uottsapp: mettiamo che aveva litigato con la mamma. Caporedattore del cartaceo: mica è vero. Stagista: si, ma fa click, abbiamo visite, anzi, che andava male a scuola. Caporedattore (uno scemo che paga la tessera da giornalista professionista da 30 anni): ma non puoi, devi scrivere quello che è successo veramente. Stagista: tanto dopo lo cancello, intanto abbiamo fatto tanti click.

    • donato

      Dopo aver letto le notizie ANSA volevo approfondire su corriere.it: dopo aver letto questo commento, però, ho cambiato idea. Andrò a vedere il sito, ma non per approfondire, ovviamente. 🙂
      Ciao, Donato.

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