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La pausa del GW: livello di attenzione?

Anche se da quasi due anni non pubblico nulla sui dati NOAA, il dataset di temperature (anomalie) globali terra+oceano che si può scaricare mensilmente da qui, non ho mai smesso di raccoglierw i dati mese dopo mese e di elaborarli in modo uniforme. Adesso ho a disposizione 40 file mensili, da novembre 2011 a febbraio 2015 e, per ognuno di essi, ho raccolto nel sito di supporto:

  1. il grafico dei dati e del loro fit lineare.
  2. i residui dal fit, confrontati con una sinusoide fissa per mostrare le variazioni mensili rispetto ad una funzione costante.
  3. il fit non lineare dei dati con una funzione retta+seno, a 5 parametri.
  4. i residui da questa funzione.
  5. il fit lineare dei dati, da gennaio 1997 all’ultimo valore di ogni mese.
  6. il fit lineare dei dati, da gennaio 2001 all’ultimo valore di ogni mese.
  7. lo spettro MEM delle anomalie osservate.

Per ognuna delle 5 situazioni distinte (sia 1-2 che 3-4 sono raggruppate in un unico grafico) ho costruito un filmato che mostra l’evoluzione temporale delle anomalie e degli spettri.

Mentre al punto 5) si usa una data iniziale arbitraria, scelta con l’unico criterio che fosse precedente a El Niño 97-98 ma non troppo, per non trovarsi sulla crescita della temperatura iniziata nel 1970, al punto 6) la data iniziale è scelta seguendo un criterio oggettivo di definizione dello iato delle temperature (vedere su CM qui): lo iato è iniziato, in base al criterio, a gennaio 2001 per i dati NOAA globali (altri dataset mostrano date diverse). Quindi i valori ottenuti al punto 6), le pendenze dei fit lineari, sono un’indicazione dello “stato di salute” dello iato e sono mostrati in fig.1, dove si nota che da maggio 2013 la pendenza cresce quasi ininterrottamente e che da aprile 2014 il valore centrale è positivo. Da novembre 2014 anche la barra di errore non include più lo zero e le pendenze sono decisamente positive.

fig1
Fig.1: (pdf). Pendenza dei fit lineari da gennaio 2001 al mese indicato in ascissa (se il mese indicato è 1203 if fit viene calcolato tra gennaio 2001 e marzo 2012 compresi). La riga e la scritta rosse sono la pendenza media e il suo errore, sempre in °C/decade.

Questo significa che lo iato si avvia verso la fine?

Direi proprio di no: basta guardare uno dei grafici del fit e i valori numerici in fig.2 (ho scelto l’ultimo disponibile perché ha la pendenza maggiore) per rendersi conto che stiamo parlando di ~0.03°C/decade, decisamente troppo poco per ipotizzare una ripresa del riscaldamento globale e molto, molto lontano da valori che permetterebbero di sognare i dati sperimentali che riagganciano i valori dei modelli.

fig2
Fig.2: (pdf). Fit lineare da gennaio 2001 a febbraio 2015. Il fit mostra la pendenza più alta da più di un anno a questa parte.

Probabilmente si tratta di una fluttuazione che rientrerà presto, perché, come ho mostrato su CM qui, … mi aspetto che attorno al 2030 la temperatura scenda di circa 0.2°C rispetto ai valori odierni(!). Ma, battute a parte, la crescita costante delle pendenze che ormai dura da un anno e quattro mesi, merita di essere seguita.

Come al solito, tutti i dati si trovano nel sito di supporto che però resterà congelato alla situazione odierna del post. Continuerò ad aggiornare mensilmente i dati NOAA: chi volesse seguirne l’evoluzione potrà consultare questa pagina. I filmati verranno aggiornati con una frequenza inferiore, forse 2-3 volte l’anno.

Tutti i grafici e i dati, iniziali e derivati, relativi a questo post si trovano nel sito di supporto qui
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Published inAttualitàClimatologia

4 Comments

  1. Fabio Vomiero

    Molto interessante il lavoro di Franco Zavatti, che penso intenda dare con una certa precisione, un nome e cognome a questa nuova evidenza scientifica (iato delle temperature globali) emersa negli ultimi anni e che ha generato un ampio dibattito. Personalmente concordo pienamente prima di tutto sul fatto che il fenomeno scientifico esista (alcune fonti ne hanno persino messa in dubbio l’esistenza stessa) e in secondo luogo ne condivido la collocazione temporale (ben evidente in figura 2), anche questa fonte di dibattito ed equivoci. Io non sono uno statistico, ma anche utilizzando il metodo empirico dell’osservazione dei dati (NASA e NOAA molto simili) ed eventualmente qualche calcolo di regressione lineare, penso sia verosimile collocare al momento tale periodo di stasi delle temperature tra il 2001-inizio 2002 ed il 2013-inizio 2014. Una durata quindi di 12-13 anni al momento. Certo, con il 2014 le temperature sembra abbiano ricominciato a salire e l’inizio del 2015 non promette niente di buono. Debole Nino certamente, anche se l’indice ENSO si è positivizzato soltanto tra settembre e ottobre del 2014 (fonte CPC). E questo potrebbe avere qualche ripercussione anche nell’imminente futuro. Saluto sempre tutti cordialmente.

    • Fabio, è pur vero che se per vedere un trend che rinnova il segno positivo ci vuole l’ENSO positivo, comunque c’è qualcosa che non torna nell’ipotesi AGW.
      gg

  2. donato

    Mi sono piaciuti molto i video in cui si può valutare la variazione delle anomalie delle grandezze considerate rispetto ai valori di riferimento. Molto istruttivo quello relativo all’evoluzione dei periodi calcolati con MEM: consente di visualizzare molto bene la “periodicità dei periodi” 🙂 .
    In merito alla sorte dello iato sembrerebbe che le temperature medie superficiali abbiano ricominciato a salire anche se con pendenza estremamente ridotta. Potrebbe trattarsi di una semplice fluttuazione così come di una inversione di tendenza. Se invece di considerare, infatti, un intervallo di errore di 1-sigma, ne prendessimo in considerazione uno doppio, credo che l’ipotesi di una semplice fluttuazione statistica ne uscirebbe rafforzata. Non credo, infine, che la seppur debole fase positiva dell’ENSO registrata nel 2014, sia estranea all’andamento delle temperature superficiali dell’ultimo periodo.
    Detto in altri termini: lavori in corso, prestare attenzione! 🙂
    Ciao, Donato.

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