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Uragani? Solo un po’ grazie

Appena ieri l’altro, abbiamo discusso la previsione di consolidamento delle condizioni di ENSO positivo (El Niño) per i prossimi mesi. Sebbene si debba tener conto del margine di incertezza di queste previsioni, qualora dovessero effettivamente rivelarsi attendibili, è molto probabile che lo saranno anche gli effetti che una circolazione generale dell’atmosfera condizionata da un evento caldo nel pacifico equatoriale è solita presentare. Tra questi, la teleconnessione più evidente in area atlantica è quella che vede una soppressione della frequenza di occorrenza degli uragani.

In effetti, tanto l’ECMWF, quanto gli esperti del Tropical Meteorology Project (TMP) dell’Università del Colorado, prevedono che la prossima stagione degli uragani sarà ancora sotto media, sia per il numero di eventi, che per l’Accumulated Cyclone Energy, ossia il parametro utilizzato per definirne l’intensità complessiva. Per la previsione della NOAA invece dovremo attendere la fine di maggio, ossia appena a ridosso dell’inizio della stagione.

Con riferimento alla previsione di Philip J. Klotzbach e William M. Gray (TMP), è interessante leggere la breve introduzione al loro Outlook:

Si anticipa che la stagione degli uragani 2015 per il bacino Atlantico sarà una delle meno intense a partire dalla metà del 20° secolo. Sembra abbastanza probabile che un El Niño di almeno moderat intensità si svilupperà nell’estate e nell’autunno. L’Atlantico tropicale e sub-tropicale è piuttosto freddo attualmente. Si anticipa una probabilità inferiore alla media di interesamento delle coste degli Stati Uniti e dei Caraibi.

Piuttosto freddo? Chi l’avrebbe mai detto. I uno degli articoli linkati nel post di ieri, il catastrofista di turno ci ammoniva per l’ennesima volta che eventi come l’uragano Katrina del 2005 debbano inevitabilmente divenire la normalità in un mondo che si scalda. Vai a capire, magari non accade perché il mondo non si scalda più.

Da notare che l’anno scorso il loro Outlook per la stagione 2014 si è rivelato piuttosto preciso (qui la verifica).

Comunque, siccome le previsioni spesso lasciano il tempo che trovano, parola di previsore, diamo un’occhiata al grafico aggiornato dell’Accumulated Cyclone Energy prodotto da Ryan Maue, altro esperto di uragani et similia:

hurricane_frequency-march2015

Ma che strano, l’ACE è in discesa dall’inizio del secolo e da cinque anni a questa parte si è stabilizzata su un minimo relativo.

Vai a capire come funziona il disfacimento climatico.

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Published inAttualità

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