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Le Precipitazioni sull’Italia nell’Anno Idrologico in Corso

Commento alla siccità aggiornato al 30 giugno 2022

di Luigi Mariani e Franco Zavatti

Questo scritto aggiorna la precedente nota emessa il 2 luglio scorso e prende in esame le precipitazioni totalizzate per il periodo che va dall’1 ottobre 2021 (inizio dell’anno idrologico corrente) al 30 giugno 2022 per una serie di stazioni meteorologiche storiche e che cioè, con la sola eccezione di Brindisi, hanno più di un secolo di dati pluviometrici mensili. Si tratta di serie storiche che stiamo tenendo aggiornate ricorrendo a dati di diverse fonti (histalp, Gsod, reti dei servizi meteorologici regionali e altro)

Rispetto alle 21 serie analizzate nel report precedente abbiamo introdotto Oropa, Lugano e Montevergine (AV – dati forniti con comunicazione personale dal Direttore di quell’Osservatorio e non disponibili pubblicamente), con lo scopo di migliorare il livello di dettaglio sull’arco alpino ove la variabilità spaziale dei fenomeni è molto elevata, e del Sud Italia dove i dati sono reperibili con difficoltà.
Sottolineiamo che per i dati che commentiamo siamo debitori alle generazioni di rilevatori che li hanno raccolti ed archiviati. Tale attività, la cui rilevanza è spesso trascurata in un mondo che vive sempre più di big data e “intelligenze artificiali” andrebbe tenuta in grande considerazione anche promuovendo le attività di volontariato che ancor oggi sono ad esse sottese.

I dati ottenuti sono riassunti nella tabella da cui si è ricavata la carta nazionale del numero dei casi per secolo con precipitazioni inferiori a quelle del 2022. Si noti che nel caso di Torino e Casale Monferrato la carenza di precipitazioni di questo 2022 non ha precedenti nelle rispettive serie storiche, che hanno rispettivamente inizio nel 1803 e nel 1870, e dunque siamo di fronte a un anno record.

Nella carta le aree in rosso, giallo e giallo paglierino individuano rispettivamente le aree in cui le ricorrenze (casi per secolo) delle precipitazioni inferiori a quelle del 2022 sono rispettivamente inferiori a 5 anni, fra 5 e 10 e fra 10 e 20 anni. La spazializzazione, ottenuta utilizzando l’algoritmo di kriging di Surfer 6, ci mostra che l’area in rosso di Torino e Casale Monferrato è separata da un’area gialla indotta dal dato di Oropa. Con ogni probabilità però la realtà è diversa e le due aree rosse in questione sono unite da un “corridoio rosso”.

Rispetto al commento precedente è stato inoltre aggiornato il diagramma della piovosità media per il periodo 1902-2002 di 12 stazioni del Nord (Belluno, Bologna, Casale Monferrato, Cuneo, Genova, Mantova, Milano, Padova, Rovigo, Torino, Udine, Venezia) che dispongono di serie storiche di sufficiente lunghezza. In tal modo è stato verificato che il 2022, con 426 mm dall’inizio dell’anno idrologico, è al secondo posto dopo il 1922 la cui media è di 424 mm (figura 2).

Segnaliamo inoltre che le serie utilizzate, ad esclusione di Montevergine, con le relative fonti, sono in un file excel disponibile al sito di supporto.

Se qualche lettore volesse contribuire a questo sforzo con altre serie secolari di cui dispone, saremo ben lieti di integrare il nostro dataset. Ciò sarebbe particolarmente utile per il Centro-Sud che al momento ha un numero di serie ridotto.

Tutti i dati e i grafici sono disponibili nel sito di supporto, in particolare nel foglio excel indicato da CM_3. I dati di Montevergine non sono disponibili
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Published inAttualitàClimatologia

6 Comments

  1. Silvio B.

    Buongiorno,
    nel ringraziarvi per i preziosi contributi scientifici, vi segnalo che la didascalia di Tabella 1 fa ancora riferimento alle precipitazioni del periodo 1 ottobre 2021 – 31 maggio 2022 mentre in premessa si cita espressamente l’aggiornamento dei dati al 30 giugno 2022. In effetti i dati in tabella differiscono da quelli della precedente nota del 2 luglio.
    Vi ringrazio qualora vorrete correggere e mi scuso se fossi invece io ad aver preso un abbaglio. Buon lavoro.

  2. Andrea D

    Dunque prosegue serrato il testa a testa con l’hannus orribilis per eccellenza, il 1922. (stando ovviamente alle serie disponibili).

    Può essere che una volta disponibili i dati di Luglio ci possa essere un contrappasso, vedremo.

  3. Angelo Bressan

    Spett.le climatemonitor.it,
    Dal 1946 la stazione pluviometrica n. 1830 di Villa Sora – Frascati Rm (media, liceo classico/scietifico/economico-sociale) ha fornito dati mensili al Centro meteorologico di Roma.
    Questi dati sono memorizzati in un pacchetto di programmi in dBase III Plus e aggiornati fino in data odierna, anche se l’invio al Centro di Roma si è interrotto per cessazione del modesto compenso, dovuto a problemi economici-amministrativi con la Regiore Lazio. ma servono per ricerche interne all’istituto scolastico.
    Se questi dati possono interessare, potrei fornire l’intero programma da lanciare in ambiente dBase (circa 700 KB).
    Resto in attesa di un’eventuale risposta e porgo distinti saluti
    D. A. Bressan – anbres@villasora.it

  4. Rocco

    quanto incide lo spostamento dell’ITCZ nelle dinamiche delle precipitazioni e delle ondate di calore?
    Pare che si sia spostata verso Nord in questo periodo
    riferimenti: http://www.climatemonitor.it/?p=53321

  5. virgilio

    1922 e 2022 un secolo di distanza, e il 22 , a voler esser superstiziosi, pare un numero maledetto. Comunque confido che entro il prossimo agosto ricomincerà a piovere e anche abbondantemente, il cielo sta facendo incetta di vapor acqueo, ce lo restituirà!

    • AleD

      eh, sperando che venga giù acqua e non suppostone ghiacciate…

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