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Yvo il Tardivo

Non è affato vero che la conferenza di CO2penhagen e il modo come si è conclusa non abbiano avuto alcun effetto. Saranno un po’ tardive le dimissioni di Yvo De Boer, il capo della diplomazia climatica delle Nazioni Unite, ma è probabile che arrivino anche per come sono andate le cose in Danimarca.

Innanzi tutto è forse opinabile il modo con cui sono stati gestiti i negoziati preparatori. L’aver insistito a creare le aspettative di accordi che la realtà della contingenza economica non poteva permettere, ha fatto assumere all’insuccesso le dimensioni di una debacle, rivelando tra l’altro che quello che sembrava u sostegno incondizionato del mondo politico è in realtà molto meno scontato. C’è anche la possibilità che abbia avuto un peso in questa decisione la piega che le vicende clima-mediatiche hanno preso negli ultimi tempi. Non so, ma sembra di avvertire la sensazione che ci sia in giro la voglia disimpegnarsi un po’.

D’altro canto in considerazione del fatto che ci sono in vista altre due kermesse climatiche, Bonn prima e Cancunn poi, è probabile che si voglia cambiare strategia e il miglior modo di farlo è cambiare lo stratega. Le voci di “riforma” tanto nell’UNFCCC di cui De Boer ha il segretariato, quanto del suo braccio operativo, l’IPCC, il cui presidente non naviga certo in acque tranquille, si fanno sempre più insistenti. Questo è presumibilmente un primo passo.

Il punto è che più che i timonieri, sarà bene che si pensi a cambiare la rotta, magari liberando tanto l’UNFCCC quanto l’IPCC dalla sudditanza di cui soffrono rispetto alle multinazionali dell’ambiente, perché il condizionamento e anche il contributo molto più ideologici che scientifici, hanno finito per deviare queste istituzioni dal loro mandato.

Purtroppo non sembra proprio che questo possa accadere facilmente, anzi, leggo su questo articolo del Sole24Ore che sia Greenpeace che il WWF, hanno immediatamente fatto sapere la loro opinione su queste dimissioni. La prima sottolineando subito la propria agenda e la seconda indicando il percorso per Cancunn. Non va bene.

Mettiamola così, le conoscenze scientifiche da sempre condizionano le scelte politiche. Il meccanismo si inceppa nel momento in cui accade il contrario, cioè se la politica e l’ideologia su cui essa si fonda chiedono sostegno alla scienza, proprio come è stato fatto con riferimento al clima, lanciando allarmi non supportati da adeguate basi scientifiche ma fortemente sostenuti su base ideologica e finendo coll’alimentare un movimento autoreferenziale talmente lontano dalla realtà da non essersi resi conto o non curarsi proprio del fatto che quel che si vorrebbe fare rischia di fare più danni di quanti se ne vorrebbero riparare, ammesso e non concesso che qualcosa da riparare ci sia.

La letteratura scientifica che supporta l’AGW è abbondante? Bene, non c’è bisogno di mescolarla con i libelli salva pianeta o con improbabili articoli di volenterosi attivisti, tantomeno è necessario addomesticarla. Scommettiamo che se il prossimo rapporto IPCC dovesse far riferimento “sul serio” alla sola letteratura peer-reviewed e accettasse il confronto con l’area scettica, escludendo improbabili resoconti strappalacrime sugli orsi polari, piuttosto che misurazioni del giro vita delle pecore o del peso dei passerotti, l’allarme ne uscirebbe fortemente ridimensionato? Chissà che poi non si riesca anche a fare qualche scelta più costruttiva dell’affitto di centinaia di limousines per far la spola tra gli alberghi e la sala congressi.

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Published inAttualitàNews

2 Comments

  1. Sarò ingenuo, ma dalla conferenza Onu di Copenhagen mi aspettavo una maggiore attenzione all’aspetto scientifico del tema. Ha scritto Visconti sul Corriere che neglu ultimi dieci anni il riscaldamento globale si è fermato, ma che di questo “nessuno ne parla”.
    Su questo tema ho anche lanciato un piccolo sondaggio:
    http://giovannistraffelini.wordpress.com/2010/02/22/il-riscaldamento-globale-si-e-fermato/
    perchè mi sembra un aspetto scientifico chiave, sul quale varrebbe la pena riflettere di più.
    Cosa ne pensate voi esperti?

    • La Cop15 aveva un target assolutamente politico, la questione scientifica è stata (molto erroneamente) data per scontata. E per quanto sia difficile comprendere le ragioni del trend che le temperature hanno assunto negli ultimi anni, una cosa è certa, tale trend è in contrasto con la teoria dell’AGW, per cui, meglio tacere che dover spiegare di non avere le idee molto chiare.
      gg

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