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Tag: Bolletta energetica

La ‘Passione’ delle rinnovabili

Finalmente si sta capendo perché le fonti energetiche alternative a quelle tradizionali siano definite rinnovabili oltre al fatto di non essere derivate da materie prime ‘finite’. Si chiamano così perché rinnovano per l’ennesima volta un problema. Il mercato ha le sue regole, prima tra tutte quella della domanda e dell’offerta. Spesso ci si arriva attraverso percorsi tortuosi e tutt’altro che privi di furbi nascosti dietro l’angolo, ma alla fine il conto deve tornare, non si può pretendere di imporre al mercato di assorbire qualcosa che è diversamente disponibile a costi inferiori e che, per di più, non garantisce il risultato finale. Se si contravviene a questa regola c’è un problema.

 

Questa regola è stata – ed è – largamente disattesa nel settore delle rinnovabili e nelle norme di legge che ne hanno incoraggiato e sostenuto l’esplosione. E ora il mercato si riprende il maltolto. Qualche giorno fa dalle pagine della GWPF è stato rilanciato un commento uscito sul Financial Post:

 

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L’Inghilterra ci ripensa, e noi?

Problemi politici ma soprattutto economici quelli alla base delle recenti dichiarazioni del Primo Ministro inglese David Cameron, dichiarazioni però che, con riferimenti ai temi ambientali sono decisamente in controtendenza. Quelle che seguono le sue parole (da GWPF):

 

Abbiamo bisogno di rivedere alcune delle regolazioni ambientali e tasse che spingono verso l’alto le nostre bollette. Sappiamo tutti chi le ha generate.

 

Al di là del sapore squisitamente politico e propagandistico della seconda frase, che evidentmente punta il dito sulla fazione politica avversa, resta il fatto che il governo britannico, come molti altri in Europa, ha un serio problema energetico. Si profila quindi un allontanamento definitivo dalle regole del mercato come spiegava Carlo Stagnaro dell’Istituto Bruno leoni qualche giorno fa.  In sostanza, quello che si profila all’orizzonte, e qui si aprirà un interminabile dibattito tra chi è pro e chi è contro, è un ritorno all’energia nucleare con la collaborazione della Cina e dei cugini francesi di EDF, i quali hanno però preteso un prezzo minimo garantito circa doppio rispetto al valore di borsa dell’elettricità.

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Chi ha ucciso le rinnovabili? Per chi avesse ancora qualche dubbio…

Una morte in culla quella delle fonti rinnovabili? Non proprio, perché il corpaccione era già bello grosso prima di finire in stato comatoso irreversibile.

 

E quindi cosa? Un’utopia, un’occasione persa o, molto più semplicemente la classica storiaccia all’italiana? Tutte e tre le cose insieme. Che le fonti rinnovabili possano un giorno sostituirsi a quelle tradizionali per assicurare il fabbisogno energetica attuale e futuro è chiaramente utopico. Che però qualcosa di buono senza ridursi sul lastrico si potesse fare è sempre stato vero, ma se ne è persa l’occasione, appunto spendendo una fortuna per avere molto poco. E questo è accaduto, specialmente da noi, secondo il più classico dei copioni fallimentari del belpaese.

 

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